Don
Lurio (ballerino) Roma 2002
Intervista di Gianfranco Gramola
Il
signor Dadaumpa

Omaggio
all’artista, recentemente scomparso a causa di un enfisema polmonare (gennaio 2003)
Don Lurio, nome d'arte di
Donald Benjamin Lurio, è ballerino e coreografo. E' nato a New York nel 1933.
Nel 1957 ha esordito nella Tv italiana nello show Crociera d'estate. Oltre alle
sue doti di ballerino, deve la sua popolarità alle numerose apparizioni vicino
alle altissime gemelle Kessler. Ha lavorato in numerose trasmissioni:
Canzonissima - Giardino d'inverno - Studio Uno - Sabato sera - Hai visto mai? -
Formula due - Chi? - Pronto chi gioca?. Nel 1992 è stato ospite di Partita
doppia, sulla storia del varietà. Recentemente è tornato sui teleschermi,
grazie alla frequentazione dello studio di "Quelli che il calcio". Ha
recitato anche in Pugni, pupe e marinai, nel 1961, con Ugo Tognazzi.
Ha detto:
- Senza invito sono
entrato nelle vostre case più di 40 anni fa e sono rimasto sempre là.
- Mina? La feci sudare
ballando e dopo tre ore sbuffava. Era stanca e mi disse:" Nanerottolo, ora
basta!". E volo qualche schiaffo. Pensavo che non avremmo più
lavorato insieme, invece poi mi chiamò per scusarsi e diventammo grandi amici.
- Pippo Baudo un giorno
presentadomi ad un programma disse:" Un bell'applauso a Don Lurio, che ha
82 anni.
- Ho fatto piangere le
donne più belle e più famose del mondo, però poi tutte mi sono state
riconoscenti.
- Quando sono
arrivato io, il giornale del Vaticano ha scritto:" Chi è questo Don
Pornografico?". Mi fecero mettere le calze nere alle gemelle Kessler, le
gambe più belle del mondo.
Curiosità
- Prima di morire ha
lasciato istruzioni per istituire una borsa di studio a suo nome, destinata
all'Accademia Nazionale di Danza.
-
Ha lavorato con tutti: Cyd Carisse, Ann Miller, Zizi Jeanmarie, le Kessler,
Caterina Valente, Mina, Delia Scala, Raffaella Carrà; Murice Chevalier, Julio
Iglesias, Sandra Mondaini, Sophia Loren, Gina Lollobrigida...
-
In televisione ho preso parte a più di 1000 spettacoli.
-
I suoi quadri e le sue ceramiche sono molto pregiate. Ha frequentato la High
School of Music and Art ad Harlem e l’Accademia d’Arte Grand Chamier a
Parigi; ha esposto a Milano, Roma e Venezia.
- Dipingeva e
decorava piatti, con pesci e mandarini a colori sgargianti. Aveva una passione
per i pinguini: ne aveva creati una serie in ceramica.
Intervista
Quando ti sei stabilito a Roma e come ricordi
l’impatto?
Pensa che coincidenza, caro Gianfranco… Sto scrivendo un libro in questo
periodo e sto proprio parlando di Roma, del mio arrivo e dei miei ricordi. Sono
arrivato a Roma per la prima volta nel 1958. Allora io abitavo a Parigi e pensavo che fosse proprio Parigi la città più
bella del mondo, invece nel momento che ho visto Roma ho cambiato idea. Era Roma
! E questa è la ragione per cui vivo qui nella Città Eterna da tantissimi
anni. Roma è unica.
In quale zona sei andato ad abitare?
Alla Balduina. Ho comprato il famoso attico e superattico. Qui c’è di bello
che nessuno ha costruito niente davanti a casa mia e poi trovo sempre
parcheggio. Non vorrei vivere a Trastevere, mamma mia. È troppo caotico per i
miei gusti. Comunque Roma è bella, i romani sono simpatici e quando esco per le
vie di Roma mi salutano quasi tutti con un “ …a Don Lu’ “. Amo molto
anche la cucina romana. Vado pazzo per i bucatini all’amatriciana, mi
piacciono da morire…
C’è un angolo di Roma a cui sei molto affezionato?
Ogni volta che mi arriva qualche amico turista dagli Stati Uniti, lo porto
sempre al bar dello Zodiaco, vicino all’ Hotel Hilton, a Monte Mario, e lì
sotto vedi tutta Roma, un panorama, uno spettacolo da non perdere. Credo che
molti romani non lo conoscono nemmeno questo posto. Tu, Gianfranco, ci sei
andato mai?
A dir la verità no, ma ti prometto che ci andrò. Senti, come vivi la
Roma
by night?
Oramai non la vivo più. E’ da molti anni ormai che non esco più la notte. Comunque da giovane ho vissuto molto intensamente la Roma by night, via Veneto e
la Dolce Vita. Adesso al massimo vado in casa di amici. Ora vivo una vita molto
isolata, tranquilla, molto tranquilla. Mi alzo la mattina molto presto, poi
dipingo fino a mezzogiorno e poi mi dedico ai miei passatempi e a scrivere il
libro che ti dicevo prima, cioè il mio “Vocabolurio”.
Don Lurio ripassa una coreografia con Mina
Per un uomo di spettacolo cos’è Roma?
E’ la Capitale della televisione, del cinema. Qui c’è tutto. Se io vivevo a
Bologna o a Modena non credo che avrei potuto fare il mio mestiere o meglio
avrei dovuto trasferirmi qui a Roma.
Cosa provi nel tornare a Roma
dopo una lunga assenza?
Spesso vado a New York, ma dopo una settimana sento la nostalgia di casa mia, di
Roma, della cucina italiana, della gente italiana. Pensa, Gianfranco, è
arrivata mia sorella ed era la prima volta che veniva in questo paese e oltre
alla bellezza della città è rimasta meravigliata perché qui non c’è gente
“obesa”, grassa. In America sono tutti sovrappeso, molto strano, perché noi
italiani mangiamo molto di più, eppure siamo normali come peso. Pensa, io ho 75
anni e peso 58 Kg. Non è che io mangio poco ma nemmeno tanto. Io lascio sempre
qualcosa sul piatto, non finisco mai niente, anche il gelato, ne lascio sempre lì
un pochino, come con la torta, ecc…
Ma con il successo sono cambiate le tue amicizie?
No! Ho sempre gli stessi amici. Del mondo dello spettacolo pochi ma buoni, da
Raffaella Carrà a Mina, a Caterina Valente, quella che cantava “personalità”,
ecc.. Poi ho amici in tutto il mondo, a Roma in particolare.
Da ragazzino quali erano i tuoi
miti?
Fred Astaire e Gene Kelly, prima
che io cominciassi a ballare.
Qual è stata la tua più gran soddisfazione nel campo artistico?
Quella che io farò domani! Non devo guardare indietro… quello che è passato
è passato, ora penso al futuro.
Delusioni?
Chi non ha mai avuto delusioni? Tutti ne abbiamo avute e chissà quante ne
avremmo ancora. Qual è stata la più gran cattiveria che hanno scritto o detto
su di te ? Nel 1962, credo, un giornalista molto cattivo, non ricordo il suo nome, per
fortuna, ha detto: “Quando Don Lurio balla nelle strade di Roma, peccato che
non scivoli su una buccia di banana così si rompe le gambe !”. Ci sono
restato molto male, una cattiveria unica. Non l’ho mai dimenticato questo.
Comunque credo che poche persone hanno detto o scritto male su di me perché io
sono uno che non offende nessuno. Mi piace stare in mezzo alla gente, sono
sempre sorridente e non sono mai stato invidioso di nessuno. E’ una cosa che
non entra nel mio carattere.
Com’è nata la passione per il ballo?
Ero troppo magro, non sapevo cosa fare e allora sono andato alla Scuola di ballo
classico per ingrassare un po’ e alla fine, dopo due anni, ero a Broadway.
Prima comunque facevo il pittore, questo era il mio lavoro. Dipingo anche adesso
e ho fatto parecchie Mostre anche in tutta Italia. Mi arrangio in tanti
mestieri.
Ma i tuoi genitori che futuro sognavano per te?
Pittore, pittore commerciale, cioè quello che fa illustrazioni. Ma non avevano
mai pensato che un giorno sarei diventato ballerino e nemmeno io ci pensavo, a
dir la verità.
Hai lavorato con molte soubrette,
da Lola Falena alle gemelle Kessler, da Raffaella Carrà a Delia
Scala e tante altre. Quali di queste ricordi con molto affetto?
Ma tutte le ricordo con molto affetto. Erano tutte brave e simpatiche. Erano
tutte brave a ballare. Una cosa volevo dire, cioè che io sono coreografo, non
insegno a ballare, ma invento i passi da ballo e quindi chi sa ballare può
venire davanti a me, chi non sa ballare può rimanere lontano.
A un ragazzo che
vuole fare il coreografo, che consigli vorresti dargli?
Di usare una grande
immaginazione e di creare e soprattutto “non copiare” mai un altro
coreografo. Questa è la chiave del successo, cioè inventare nuovi passi, nuovi gesti.
Io, oggi, guardo la TV e vedo che tutti hanno copiato da me, i miei passi di danza. E’ una cosa allucinante.
Com’è nata la tua passione per la pittura?
Ho cominciato a sei anni, mi piaceva molto disegnare e colorare, forse avevo una
certa predisposizione…
Sai quel film:"Saranno famosi"? Beh, quella era la mia scuola. Io ero andato lì a scuola e anche Johnny Dorelli è andato lì, pensa un po’.
Un tuo sogno nel cassetto?
Non ne ho!
Un progetto che vorresti veder realizzato?
Il mio libro pubblicato. Sto scrivendo ogni giorno 4/5 pagine in italiano, tutto
da solo. Non è facile descrivere la propria vita. E’ una biografia completa, tutta la
mia vita, fin da piccolo ad adesso, da quando ero a Broadway, a Parigi, Madrid,
Londra, ecc…