Drupi (cantautore)                                    Pavia 24.10.2023

                          Intervista di Gianfranco Gramola

“I miei progetti? Il 25 novembre vado a cantare a Praga, che è sempre una città fantastica e l’undici di gennaio 2024 sarò a Milano al teatro lirico Giorgio Gaber con un mio concerto live e se vai bene lì, vuol dire che conti ancora qualcosa”

DRUPI, all’anagrafe  Giampiero Anelli, nato a Pavia il 10 agosto del ’47, trionfa in Europa con i suoi concerti live. Quindici milioni di dischi venduti in tutto il mondo, otto festival di Sanremo, 14 dischi d’oro e tanti successi musicali che, ancora oggi, rimanendo indelebili nella storia della musica Italiana, hanno decretato il successo di questo artista “Piccole e fragile”, “Vado via”, “Rimani”, “Sereno è “, “Sambariò” e tanti altri successi sono stati, in questi giorni, la colona sonora degli spettacoli live di Drupi negli stadi e nelle arene all’aperto di  Zurigo e Bienne in Svizzera, Vienna in Austria, Cracovia, Lublino in Polonia e in Repubblica Ceca, Olomuc e Praga. Migliaia di spettatori di tutte le età, che hanno assistito entusiasti  alla kermesse musicale,  cantavano, da sotto il palco,  in italiano insieme a Drupi partecipando attivamente al suo spettacolo. La sua voce calda e graffiante ma ricca di autentica passione, lo hanno reso un artista, un musicista, un cantante sempre stimato e con un seguito che gli è rimasto fedele negli anni e col tempo si è rinnovato.

Ha detto:

- Ormai ho la “vanonite”, quando mi viene voglia di dire una cosa, la dico e basta. Sia nel bene che nel male e me ne frego delle polemiche.

- Io e mia moglie stiamo insieme da 50 anni. Il segreto che ci ha sempre unito e stato il fatto che abbiamo costantemente avuto grande rispetto l’uno  dell’altra, perché tutto il resto si modifica, i capelli diventano grigi, si mette su qualche chilo.

- Io dico la mia, con schiettezza e non ho mai curato molto i rapporti nell’ambiente musicale e l’ho anche sempre pagata piuttosto cara.

- Orietta Berti? Ha una voce così perfetta che ci puoi accordare gli strumenti.

- Mi hanno proposto molti reality tranne il Grande Fratello Vip. Perché dovrei andare all’Isola dei famosi a mangiare pesce crudo in mutande? Qualche soldo ce l’ho ancora, vivo dignitosamente e quindi posso permettermi di evitare questi reality.

Curiosità

- Ha iniziato a lavorare a 14 anni, dopo le scuole medie e si è adattato a fare di tutto. A 19 anni aveva già una piccola azienda ma poi la musica  gli ha dato una svolta nella vita.

- Drupi non è un nome d’arte e un soprannome che gli avevano dato da bambino dopo aver interpretato un folletto durante una recita scolastica. E il folletto si chiamava proprio Drupi.

- Vive a Pavia con la moglie Dorina Dato, in una grande dimora nobiliare del ‘400 che sta proprio accanto alla basilica di San Michele, del periodo longobardo.

- Nel 1973 Drupi ha incontrato Paul McCartney che gli ha fatto un autografo con la dedica: “Al quinto Beatles”.

Intervista

Sei appena tornato dall’estero. Sei andato a cantare o in vacanza?

Sono stato in tournée in Slovenia. Poi riparto in novembre ma la cosa a cui tengo di più è il concerto live che farò a Milano, al teatro lirico Giorgio Gaber l’11 gennaio.

Hai girato molto l’Italia e l’estero con i tuoi spettacoli. Qual è il pubblico più caloroso che hai incontrato?

Non ce n’è uno più caldo o meno, dipende se sei in forma, se hai cantato bene quella sera. Il pubblico è sempre ben disposto, poi a volte canti bene, a volte meno bene e non riesci ad ottenere quello che vuoi. Il pubblico viene per sentirmi, per capire la mia musica e quindi dipende da me se riesco a trasmettere calore ed emozioni.

Da idraulico a cantante. Hai qualche musicista in famiglia  che ti ha trasmesso la  passione?

Nessun artista in famiglia. La passione è nata perché a quell’epoca quelli della mia età erano tutti innamorati dei Beatles e mi sono trovato a fare un po’ di musica in compagnia, con la chitarra per divertirmi un po’ e per stare in allegria. Poi mi sono ritrovato a farlo per lavoro, per mestiere per fortuna.

Drupi con la moglie Dorina

I tuoi genitori che futuro avevano in mente per te?

Loro avrebbero preferito che facessi l’idraulico, dopo però quando ho avuto successo si sono ricreduti.

Quante ore al giorno dedichi alla musica?

Nessuna e tutte, non è che sto lì a studiare musica. Faccio delle cose e tra una cosa e l’altra penso anche alla musica.

Come vedi il mondo della musica di oggi?

E’ un mondo particolare e strano. Non è che lo ami molto. Non amo molto i talent perché, a parte alcuni casi, illudono i ragazzi. Magari vengono fuori dei bravi cantanti ma poi non sono seguiti e tornano nell’anonimato e spariscono. Però se vuoi andare a promuovere la tua musica ci sono solo quelli, non c’è nient’altro, perché non ci sono più le case discografiche che cercano i nuovi talenti.

Ho letto che tua moglie Dorina ti da una mano a scrivere le canzoni. Qual è il vostro  metodo?

Non abbiamo un metodo. Quando arriva l’idea per una musica, per una canzone ci mettiamo lì e proviamo a creare qualcosa. Magari tra un caffè e l’altro ci viene l’idea, l’ispirazione. Dorina ha più estro di me e lei spesso parte con un’idea e dopo subentro io che adatto o cambio il pezzo. Non c’è un momento particolare della giornata per scrivere canzoni, quando mi viene voglia e ho tempo, ci mettiamo lì a suonare. Non c’è un orario preciso.

Un tuo ricordo di Lucio Dalla e di Mia Martini.

Lucio Dalla? Ho conosciuto il valore del musicista e dell’uomo, ho cantato diverse volte insieme e per una mezza estate ho scaricato anche gli strumenti per lui, nel periodo quando dovevo decidere se andare avanti con la musica o no. A Mimì devo tutto, alla faccia delle maldicenze su di lei , perché avevo fatto il provino per “Vado via” di Riccardi - Albertelli, che è stata la canzone che mi ha portato al successo, che era per lei, per Sanremo. Poi lei ha deciso di non andare a Sanremo, allora non essendoci nessuno che cantasse la mia canzone a Sanremo,  portarono me. Arrivai ultimo a Sanremo, ma fa niente, però il successo è partito tutto da lì.

E’ vero che hai rinunciato a Sanremo per andare a pescare?

No, Sanremo no o almeno non me lo ricordo. A qualche trasmissione importante si, ho rinunciato per andare a pescare (risata). Non ricordo di aver rinunciato a Sanremo, però può darsi (risata).

La pesca è una delle tue passioni?

Oltre alla musica la pesca è una delle mie passioni. Poi ne ho altre, perché uno non vive solo di una cosa o dell’altra. Una volta facevo anche motocross e mi sono rotto anche qualche ginocchio (risata).

Hai un sassolino nelle scarpe che vorresti toglierti?

No, non ho sassolini. Sono grato alla vita per quello che mi ha dato, ho vissuto e continuo a vivere esperienze fantastiche. Il 25 novembre andiamo a Praga, che è sempre una città fantastica e poi come ti dicevo prima l’11 gennaio 2024 sarò a Milano al teatro lirico Giorgio Gaber con un mio concerto live e se vai bene lì, vuol dire che conti ancora qualcosa.

Ci sono dei ragazzi che vengono da te per chiederti dei consigli sulla musica?

Si, ci sono tanti ragazzi che vorrebbero fare i cantanti come lavoro e il primo consiglio che do loro è di cambiare mestiere, perché bisogna farlo prima di tutto per passione. Se succede qualcosa, succederà, ma non cercare di farlo solo come lavoro perché può anche essere che non succeda nulla e poi ci resti male.