Eleonora Scaiola (speaker radiofonico)                    Roma 27.4.2023

                      Intervista di Gianfranco Gramola

“Da due mesi a questa parte sono entrata nella meravigliosa family di Dimensione Suono Roma e posso dire che a oggi, ho trovato la mia dimensione”

Per contatti scaiolaeleonora@gmail.com

Ciao, sono Eleonora Scaiola! Nata a Roma ma cittadina del mondo, mi definisco drasticamente viva ed inspiegabilmente entusiasta. Ho iniziato ad incanalare tutta questa energia lavorando da piccolissima come animatrice nei villaggi turistici dove ho scoperto l’amore per le persone e per la radio. È stato proprio il mio folle amore per la radio che, dopo esperienze su altre emittenti, mi ha condotta a Dimensione Suono Roma e non potrei esserne più felice! Tornando a noi, sono logorroica tanto da diventare l’amica ideale da portare alle feste dove non si conosce nessuno (l’unica parte positiva del mio straparlare). Mi incuriosisce tutto quello che non conosco e mi annoia tutto quello che non cambia… una matta insomma. Dispensatrice di opinioni inutili ma sicuramente (a tratti) originali, vi aspetto in onda per festeggiare le follie del weekend insieme sabato e domenica dalle 14.00 alle 18.00.  Un abbraccio, Ele.

Intervista

Ho letto che hai iniziato lavorando nei villaggi turistici, come Fiorello. E’ stata una passione, una esigenza?

Io ero sempre alla ricerca dell’avventura che mi cambiasse la vita, da quando ero  piccolina ero sempre molto curiosa. Quindi tutto quello che non conoscevo mi affascinava particolarmente E’ successo per caso, l’estate prima della maturità, quindi l’estate del IV liceo, sono andata in Puglia a fare questa formazione per diventare animatore turistico. Da lì è partita la grande avventura, ho fatto un anno con questa agenzia piccolissima, facendo l’animatore, quindi in quattro dentro una stanza, senza bagno, senza acqua. Io venivo da Grottaferrata che è un piccolo paese dei Castelli Romani ed ero abituata ad una vita molto più confortevole e invece mi sono ritrovata a vivere in questo terrazzo, senza alcun tipo di confort, però mi ha aiutato moltissimo perché mi sono adattata e da lì ho iniziato ad amare il mondo dei villaggi e per me è diventata linfa vitale. Mi sono innamorata delle persone che conoscevo ed è una cosa che poi nel tempo ho sviluppato perché io sono molto curiosa delle persone in generale. Mi piace conoscere le persone, mi piace stare in mezzo a loro e per quel motivo lì a 18 anni ho iniziato in Valtur e ho fatto l’animatrice per 8 anni. Tutte le estati, finita la scuola, io partivo per i villaggi, anche durante il periodo universitario.

Che università frequentavi?

Io ho frequentato la John Cabot University, che è una  università americana con sede a Roma, quindi ho una laurea internazionale. Tra l’altro un anno dopo il liceo ho fatto l’animatrice nei villaggi, poi quando sono tornata a casa a settembre, ho deciso che  non volevo iniziare subito a studiare e quindi ho preso il famoso “gap year”, l’anno sabbatico e sono andata a vivere a Dublino.

Per quanto?

Inizialmente dovevo starci solo 2 mesi invece sono rimasta 6 mesi, poi sono tornata a casa perché dovevo ripartire per i villaggi e quell’estate, prima di fare l’animatrice per i villaggi, ero molto indecisa perché avevo fatto i provini per diventare hostess di volo, mi avevano preso però volevo anche studiare e volevo anche  partire per i villaggi, quindi volevo fare mille cose e alla fine ho deciso di continuare a fare l’animatrice, era l’estate del 2017. L’inverno ho iniziato alla John Cabot e nel 2021 mi sono laureata. Nel frattempo durante il periodo universitario ero stata ambasciatrice studentesca, lavoravo all’interno dell’università, facevo la cameriera, lavoravo in discoteca e facevo mille cose, perché in quel periodo ho vissuto a Trastevere, poi ho deciso di partire per l’ultima estate a fare i villaggi. In tutto questo c’è stata la grande cosa che ha dato una svolta alla mia vita mi sono innamorata della radio. Nel 2019 facevo la stagione a Santo Stefano, un’isola nell’isola, perché è un’isola dell’arcipelago della Maddalena, in Sardegna. Quell’anno mi era stata affidata la conduzione radiofonica del villaggio, una radio che serviva solo agli ospiti del villaggio. Io non volevo assolutamente farla perché ero abituata nei villaggi a fare l’animatrice, quella che va sotto gli ombrelloni a rompere le scatole alle persone. Ero innamorata di quel mestiere lì, se non ché il capo del villaggio mi disse che dovevo fare radio e io non mi sentivo assolutamente all’altezza,  perché avevo anche paura della mia voce amplificata nelle casse, una roba che non credevo  di poter fare. Tant’è che mi hanno obbligato a farla ed è stata la prima settimana di radio muta, non si era mai sentita una radio dove lo speaker parlasse così poco. Poi piano piano c’ho preso gusto, ha cominciato a piacermi sempre di più e quel microfono non l’ho più mollato. Negli anni successivi, cioè nel 2020/2021 io ho sempre fatto l’intrattenimento radiofonico nei villaggi, con un format nato appunto con il covid, dove potevi stare molto meno a contatto con gli ospiti e quel tipo di format lì, funzionava molto. Quindi i villaggi per me sono stati veramente linfa vitale per tantissimo tempo. Poi dopo i villaggi ho iniziato a lavorare in radio a RTL, ma ci sono stata solo un anno, un anno molto intenso e molto bello. Poi da due mesi a questa parte sono entrata nella meravigliosa family di Dimensione Suono Roma, che fa parte del network di RDS e posso dire che a oggi, ho trovato la mia dimensione. Tanti mi chiedono perché ho cambiato e io sono fortemente convinta che nella vita bisogna sperimentare tutto, provare tutto e soprattutto mettersi alla prova. Quando ho fatto il provino per Dimensione Suono Roma era un mondo molto diverso a cui io ero abituata, me ne sono completamente innamorata. La conduzione a Dimensione Suono Roma è singola, hai a che fare con un tipo di radio che è profondamente radio, non saprei come altro spiegare e quindi ho deciso di accettare la sfida. Ho fatto il provino, è andato bene, c’è stato un periodo di formazione e da quasi due mesi sono con loro e mi trovo molto bene. Io, come ti dicevo prima, la radio non l’ho mai cercata è arrivata. Come i grandi amori che arrivano sempre quando meno te l’aspetti. Il mio amore per la radio è nato così, è stato questo ed è un amore a cui non posso rinunciare.

Mi racconti qualcosa del tuo programma?

Conduco un programma nel fine settimana, cioè il sabato e la domenica dalle 14.00 alle 18.00, quindi è un post pranzo. Come linea generale, essendo una radio ritmata, con le hit più conosciute dagli anni ’90 ad oggi, i temi che tratto sono sicuramente molto attuali, molto leggeri. Il classico tema che puoi rivenderti ad un pranzo con la famiglia o con gli amici perché sono tutte cose molto leggere e anche romantiche perché questo mio lato romantico, lo metto anche nel programma. Ho iniziato da poco, la strada è lunga e ho anche molto da imparare però come linea guida ho tanto divertimento, il sorriso e soprattutto il cuore.

Nel tuo lavoro, oltre al talento e la passione, quanto contano l’istinto e l’improvvisazione?   

Tanto. E’ fondamentale. La radio innanzitutto è istinto, è improvvisazione perché non hai nulla di scritto. In radio le parole prima ce l’hai nel cuore, poi in bocca e poi ovviamente le palesi. Però può capitare che qualcosa vada storto, per quanto le macchine siano super efficienti, qualcosa può succedere ed essendo in diretta, lì per lì devi essere sempre pronto a qualunque tipo di evenienza, a qualunque tipo di situazione che ti può capitare, cioè dalle più disparate, alle telefonate con gli ascoltatori, una base che non parte e devi essere pronta a parlare. Però in questo mestiere, mi ha aiutato molto l’esperienza nei villaggi, dove tutto è improvvisazione.

Ti piacerebbe fare qualcosa altro in radio? Hai qualche idea, un obiettivo?

Ad oggi, per come è Eleonora che ha 25 anni, vivo molto il momento. Anche  il cambio che ho fatto di radio, è stato molto istintivo, quindi io vivo estremamente il presente. Sono molto grata di questa nuova esperienza, sto mettendo tutta me stessa nel cercare di fare al meglio, di portare a termine ogni programma cercando di fare il massimo, anche perché avendo iniziato da pochissimo a fare radio seriamente,  sono una novellina e soprattutto ho voglia di fare la classica gavetta come si deve ed è per questo che mi metto così tanto in gioco e ho deciso anche di cambiare radio. Se ami un mestiere è giusto farlo con il massimo dell’impegno. Per il futuro i progetti sono tanti, però tutta la concentrazione è sicuramente in radio. Poi io sto imparando a suonare alla consolle perché amo molto la musica, quindi mi piacerebbe fare la deejay, però sicuramente il focus adesso è Dimensione Suono Roma.

Alcune domande per conoscerti meglio. Un tuo pregio e un tuo difetto?

Questa domanda è difficilissima (risata). Come pregio credo di essere una buona ascoltatrice, sono una persona estremamente molto curiosa quindi la curiosità mi porta ad ascoltare tanto, perché si può imparare da tutti e da tutto. Io amo il mondo e chi lo abita. Uno dei tantissimi difetti che ho probabilmente è che sono impulsiva. Questa impulsività tante volte mi aiuta, alte volte mi distrugge. L’istinto va seguito perché è una parte fondamentale di noi, però anche aspettare e riflettere in alcuni casi potrebbe aiutare, soprattutto nelle relazioni umane.   

Reality e talent, favorevole o contraria?

Favorevole, essendo curiosa, perché no?

Tatuaggi e piercing, favorevole o contraria?

Io sono una di quelle che non ha mai avuto né piercing né tatuaggi. Però amo vederli sugli altri, mi affascinano ma credo che non li farò mai.

Su un’isola deserta, chi e cosa porteresti con te?

Porterei qualcosa da fare. A proposito di difetti, sono una che si annoia, cioè devo fare tante cose perché sono una che si stanca facilmente e forse questo fa parte dei miei difetti. Per quanto riguarda sul chi e cosa porterei su un’isola deserta, forse porterei la mia migliore amica e porterei qualcosa da dipingere o qualcosa da fare manualmente, magari un uncinetto. Sembro una vecchia, vero? (risata)

Hai dei complessi?

Chi non ne ha? Io per una vita ho avuto il complesso del naso troppo grande. Se tu mi vedi, diresti che non è vero. Però ho sempre avuto questa convinzione, questa fissazione che ad oggi per fortuna si è attenuata perché facendo i villaggi e crescendo soprattutto, so che questo naso sono io, racconta la storia della mia famiglia perché è il naso di mia nonna e alla fine non cambierei più neanche quello. Ma sicuramente avrò tanti altri complessi che ad oggi non mi vengono in mente.

Che rapporto hai con la fede?

Io credo molto, sono estremamente spirituale. Non frequento per forza la chiesa come la intendiamo, però ho un rapporto con il divino molto profondo. Sono convinta che in questo viaggio della vita, lo scopo principale è ricordare chi siamo e da dove veniamo. Anche vivere con leggerezza, cercare di divertirsi e io ho la fortuna di fare un mestiere che mi fa molto divertire. Quindi sono una persona molto grata e ringrazio perché credo di avere la famosa mano di Dio in testa che mi protegge e mi aiuta anche nelle difficoltà della quotidianità. Comunque credo tanto.

Il tuo rapporto con il denaro?

Ho le mani bucate proprio perché non me ne frega niente. E’ importante il denaro e credo che questa vita sia un grande gioco e tra le regole del gioco ci siano ovviamente il fatto di dover pagare le bollette e tante altre cose, però hanno il valore che devono avere i soldi, cioè quello che ti permette di fare altre esperienze, ma non sono una attaccata alle cose, alla materia.

Il tuo rapporto con Roma com’è?

Fondamentale e ad oggi ancora di più,  perché sto lavorando adesso in una radio romana, ma amavo già prima la città, quando studiavo e vivevo a Trastevere. Poi come tutti i ragazzi ho sempre avuto voglia di vivere, viaggiare, conoscere il mondo e in parte l’ho fatto, però sono fortemente attaccata a Roma e la radio che sto facendo adesso e che tratta anche del territorio e sto scoprendo cose meravigliose su questa città e l’amo ancora di più.

Tu sei di Grottaferrata, però vivi a Roma da quando?

Si, sono di Grottaferrata e sono molto attaccata ai Castelli Romani perché è il posto dove sono cresciuta, dov’è cresciuto mio padre, la mia famiglia e i nonni. Però domani mi trasferisco a Monteverde, ma nel periodo universitario stavo a Trastevere.

Cosa ti da più fastidio di Roma?

Banale dirlo, ma probabilmente il traffico. Roma è caotica, però in realtà anche a quello, vivendoci, ci fai l’abitudine. Tante volte siamo approssimativi e menefreghisti, nel senso buono del termine, anche nei difetti. Ti abitui e impari a conviverci e non ne puoi più fare a meno. Quando sei fuori, io ho vissuto anche a Dublino, tutta questa roba alla fine ti manca. 

Un angolo di Roma che ami molto?

Sul Gianicolo, al fontanone. Quando stavo a Trastevere nel periodo della scuola, tante volte ci andavo lì con gli amici, ci mettevamo sulla balconata davanti al fontanone. E’ il luogo dove mi è sempre piaciuto andare.

La cucina romana è fantastica. Un peccato di gola che ogni tanti ti concedi?

Ogni tanto? Quotidianamente. Dovrei concedermi una dieta ogni tanto, perché io mangio veramente tanto. Quando mi vedono mangiare, non ci credono che io mangio così tanto. Ogni volta che qualcuno che non mi conosce mi vede mangiare, la prima cosa che mi dice è: “Buona forchetta, eh?”. Come per dire: “Ammazza, non te risparmi”. Se mi dai un tavolo, pure quello sarei in gradi di mangiare, condito ovviamente (risata).

Tradiresti Roma per vivere in un’altra città?

Si, lo farei, ma non lo vedrei come un tradimento proprio perché è importante nella vita sperimentare, viaggiare e conoscere. Però, ripeto, non sarebbe un tradimento e Roma lo capirebbe.