Greta Cominelli (cantante)                      Brescia  24.1.2023

                             Intervista di Gianfranco Gramola

“La mia ambizione è di continuare a occuparmi di musica e spettacolo approfondendo sempre più le discipline che lo rendono tale sino al rapporto tra arte e digitale e ovviamente portare i miei messaggi e i miei progetti alle persone che hanno la stessa necessità mia di connessione e condivisione”

 

Contatti e.mail  greta.1987@hotmail.it

Nata il 16 ottobre 1987 a Brescia, Greta Cominelli sin da bambina prende lezioni di danza, teatro e studia canto e interpretazione vocale in diverse scuole e raggiunge le prime posizioni in diversi concorsi canori, tra i quali: “Festival del Garda 2002”, “Hit Festival di Saint-Vincent 2005/2006", “Festival di Ghedi”. Passa le selezioni per “L’Accademia della Canzone di Sanremo 2002/2003”, “Festival 2008 di Castrocaro Terme”, “Amici di Maria De Filippi”, “X Factor”, “Gardaland Park”, “Movieland Park”. Nel 2008 canta la sigla d’apertura della triangolare di calcio "Brescia c'è! con NAZIONALE ITALIANA CANTANTI” presso lo Stadio M. Rigamonti (BS), dall’età di 18 anni si esibisce come solista, corista e performer live in diversi contesti artistici professionali. Nel 2020 incontra il chitarrista Renato Caruso con il quale si esibisce live in acustico e lavora al suo primo progetto discografico. L'Ep "Tra Marte e Venere" è uscito il 21 giugno 2022 con il singolo "Sirena in un secchio di vernice". Nello stesso anno canta a Gardaland Park con la Kapuzinerbierband Bayerische Musik durante le settimane dedicate all'Oktoberfest.

Intervista

Da quanto tempo canti, Greta?

Canto da più di 20 anni, i miei genitori e miei parenti sono appassionati di musica di stili diversi ma in famiglia sono ufficialmente l'unica cantante del nostro tempo. Nei primi del Novecento infatti uno zio materno cantava musica lirica nei teatri italiani. Ho iniziato il mio percorso artistico attraverso la danza, da piccola mi piaceva tantissimo ballare e cantare mi intimidiva, poi invece, in età adolescenziale, ho approfondito meglio il canto.

Con quali miti della musica sei cresciuta?

Quando ero bambina ascoltavo le musicassette di Zucchero e Pino Daniele mentre da adolescente mi sono orientata verso la musica in lingua inglese e spagnola: Spice Girls, Britney Spears, Madonna, Michael Jackson, Jennifer lopez... Col passare degli anni mi sono diretta al pop soul, all’easy jazz, all’r ‘n b e quindi a Christina Aguilera, Mariah Carey, Whitney Houston, Stevie Wonder, Ella Fitzgerald, Anita Baker e molti altri. Ho ascoltato e cantato altri generi musicali tra i quali il rock, il cantautorato italiano e la bossa nova, ho spaziato parecchio.

E' uscito il tuo disco "Tra Marte e Venere". Mi parli di questo tuo lavoro e anche del titolo un po' curioso?

In realtà il titolo è tratto da una frase contenuta nel testo di "Sirena  in un secchio di vernice", il singolo d’esordio dell’Ep. Canto e condivido le contrapposizioni che vivono e si completano dentro me così come in tutti noi. A seguito di particolari esperienze personali vissute in questi ultimi anni mi sono concessa il tempo e la delicatezza per capire che siamo fatti di tanti pezzi di puzzle, tante sfumature di personalità speciali che rendono unica la nostra persona e più ci lasciamo influenzare da esperienze, situazioni e incontri diversi, più ci conosciamo, arricchiamo e miglioriamo maturando e stabilendo relazioni di valore. Questo è un progetto musicale che parla della relazione con noi stessi, con l’altro e con l’arte appunto in termini di vicinanza ed evoluzione. Ho toccato il tema dell’emancipazione femminile e della lotta ai pregiudizi con particolare trasporto emotivo.

Quanto c'è di autobiografico in questo lavoro?

Tanto… è una finestra sulle storie ed esperienze che ho vissuto e sulle riflessioni che ne sono conseguite. Musicalmente parlando invece è un progetto nato dall'incontro con Renato Caruso, compositore e chitarrista delle canzoni. Lui mi ha anche spronata alla stesura dei testi… non mi sentivo troppo sicura di me dal punto di vista della scrittura ma ho deciso di darmi fiducia e concedermi senza paura una più ravvicinata connessione col mio pubblico. E’ stata un’esperienza utile, gratificante che intendo proseguire. Ho riportato alla luce questo mio aspetto che era restato imprigionato nel mio passato. 

Quante ore al giorno dedichi alla musica?

Dipende, generalmente più tempo possibile quotidianamente. E’ una necessità che mi accompagna da sempre.

Scrivi solo i testi delle tue canzoni o anche la musica?

Io scrivo i testi e Renato la musica.

L'ora della giornata più fertile per scrivere le canzoni?

Dipende molto da che cosa sto scrivendo… se si tratta di un’esperienza che ho vissuto io in prima persona e per la quale sento un coinvolgimento emotivo particolare, generalmente mi viene spontaneo dedicarmici nelle ore notturne diversamente, come accade in queste settimane con i miei nuovi brani, nelle ore giornaliere. Sto affrontando una tematica che mi affascina parecchio dietro la quale c’è anche dell’approfondimento e dello studio… avverto il bisogno di energia e lucidità. Se invece devo dare una risposta molto più generica, bhe… sono un animale notturno, il buio ha un fascino meraviglioso, è mistero e autenticità allo stesso tempo, infatti non a caso in un mio testo dico: “…seguimi in fondo al mare dove la luce non può arrivare”. 

Quali sono le tue ambizioni?

Continuare a occuparmi di musica e spettacolo approfondendo sempre più le discipline che lo rendono tale sino al rapporto tra arte e digitale e ovviamente portare i miei messaggi e i miei progetti alle persone che hanno la stessa necessità mia di connessione e condivisione. Dobbiamo circondarci di bellezza, solo quella può salvare il mondo da tutte le negatività che lo abitano quotidianamente.

Oltre alla musica, curi delle passioni nella vita?

In generale tutto ciò che è arte mi interessa e mi affascina: il teatro, la danza, il cinema, la lettura. Amo la pittura, la moda e la mia adorata volpina Mirtilla