Kay Rush  ( conduttrice radiofonica)      Chamonis (Francia) febbraio 2010

                               Intervista di Gianfranco Gramola

“Una donna intraprendente, dalla bellezza disarmante, che adora fare sempre e solo quello che le piace”

 

Per contatti, il suo sito è www.kayrush.net

Kathleen "Kay" Rush è nata a Milwaukee (Stati Uniti) il 6 gennaio 1961 da madre giapponese e padre svizzero-tedesco-statunitense. Ha studiato scrittura creativa all'Università del Wisconsin. Poco dopo si trasferisce a Parigi, dove lavora per un breve periodo come modella. Nel 1980 arriva in Italia e inizia a lavorare come deejay. Viene notata da Claudio Cecchetto che le propone di collaborare con Radio Deejay come tecnico del suono e poi al programma DeeJay Television su Italia 1, dove si occupa di scrivere e realizzare tutte le interviste agli artisti internazionali. È sua la voce del famoso 'Disc-o'Clock'. Nel 1986 la Rai le affida la conduzione di Hit parade quindi di Discoring e della sezione rock del Festival di Sanremo 1989. Partecipa anche a Va' pensiero nel 1987. Nel 1990 diventa sommelier e giornalista professionista. Torna negli Stati Uniti per studiare all'Actors Studio. Nel 1991 ricompare sugli schermi televisivi italiani affiancando prima Marino Bartoletti e poi Raimondo Vianello nella conduzione di Pressing. Nel 1992 si dedica quindi al teatro, nel ruolo di Helena Charles nell'opera teatrale di John Osborne Ricorda con rabbia per la regia di Diego Pesaola (Zap Mangusta) e al cinema, nel ruolo di Lisa Bonetti nel film Alibi perfetto diretto da Aldo Lado. Nel 1993, affiancata da Richard Roundtree e Giovanni Guidelli, interpreta il ruolo di Paula nello sceneggiato giallo Moscacieca di Mario Caiano. Dopo un nuovo periodo di assenza torna sui teleschermi nel 1995 per seguire una serie di eventi speciali dedicati alla montagna per Tele+2. Nel 1996 è nel cast della fiction Pazza famiglia di e con Enrico Montesano e dal 1997, per i successivi tre anni, le vengono affidate le interviste e i collegamenti dal backstage del Concerto del 1º Maggio con Piero Chiambretti. Nel 1997 recita al fianco di Sandra Mondaini e Raimondo Vianello nel film tv Quattro assi per una rapina della serie I misteri di Cascina Vianello. Nel 1998 si trasferisce in Francia. Dallo stesso anno si occupa della programmazione musicale di Montecarlo Nights su Radio Monte Carlo, conducendo anche una trasmissione notturna dedicata alla musica jazz, soul, lounge e chill out. Prosegue il suo costante impegno radiofonico ma nel 2000 viene chiamata dalla televisione spagnola Telecinco per condurre il programma d'avanguardia, culturale e d'attualità Nosolomúsica. Nel 2001 è nel cast di Senza filtro, film con protagonisti gli Articolo 31 e, tra gli altri, Anna Melato e Cochi Ponzoni. Nel 2003 lascia la conduzione di Montecarlo Nights per dedicarsi interamente a Nosolomusica, di cui diventa uno degli autori. In Italia conduce su Studio Universal, canale satellitare di Sky Italia, Hollywood's Greatest Stunts, una rubrica dedicata agli stuntman più famosi d'America. Nello stesso anno si sposa dopo tre anni di fidanzamento, con lo spagnolo Ismael Santos, ex-campione e capitano della squadra di basket del Real Madrid. Dal 2007 è la presentatrice ufficiale della serata di premiazione di Rock Master, una competizione di arrampicata che si svolge ad Arco di Trento. Nel 2008 e 2009, è presente come giornalista al Trentino Film Festival dove si occupa di intervistare i personaggi più importanti del mondo della montagna. Dopo quattro anni di attività in Spagna torna definitivamente in Italia dove viene richiamata da Radio Monte Carlo; le viene affidata la conduzione di due programmi scritti e ideati da lei stessa: Rush Hour, un programma quotidiano di attualità internazionale e Unlimited, programma di musica deep house in onda durante il week-end. Dal 2005 al 2018 la Rush pubblica venti compilation di successi della serie Kay Rush Presents Unlimited. Nel giugno del 2007 esce il suo primo romanzo, Il seme del desiderio, per l'editore Sonzogno. Nel giugno del 2008 è tornata a Radio Monte Carlo con il suo programma di musica soulful e deep house, RMC Unlimited. Ha ideato e presentato il programma radiofonico dedicato alla notte delle elezioni su Radio Monte Carlo, Elezioni U.S.A. 2008 - Il rush finale. Il 7 luglio 2009 ha partecipato come commentatrice al Michael Jackson Memorial, trasmesso su Italia 1 in diretta. Nel 2009, esce il suo secondo romanzo Winter Love per l'editore Sonzogno. Nell'ottobre del 2010 esce la decima edizione della compilation Kay Rush Presents Unlimited e il suo secondo romanzo, Winter Love, edito da Marsilio Editori. In marzo 2011 esce la prima edizione della compilation Kay Rush feat. Harley & Muscle presents House Classics. A marzo del 2011 nasce la prima web radio di soulful e deep house in Italia, RMC Radio Kay Kay. In aprile 2011 esce la undicesima edizione di Kay Rush Presents Unlimited. Nell'ottobre del 2011 esce Kay Rush Presents Unlimited XII, seguito a maggio 2012 da Kay Rush Presents Unlimited XIII. Nel 2013 escono Kay Rush Presents Unlimited XIV e XV, mentre a maggio 2014, infine, è la volta di Kay Rush Presents Unlimited XVI. Nel 2018 esce Kay Rush Presents Unlimited XX, l'ultima della serie. Dal luglio 2012, dal lunedì al venerdì, conduce Kay is in the Air, un programma radiofonico di attualità internazionale su Radio Monte Carlo - Italia di cui è co-autrice.

Ha detto:

- Il buon vino e la buona cucina sono sempre stati importanti per me, infatti, sono diventata sommeliere nel 1990. Detto questo, ultimamente tendo a seguire una dieta molto sana, più in armonia col mio stile di vita. Sono vegetariana.

- Ho la fortuna di abitare a Chamonix, Francia, sotto il Monte Bianco. Adoro le montagne. E’ il mio ambiente preferito, il luogo dove mi sento più viva, dove creo e dove mi ricarico.

- Alcune cose che non mi piacciono: L’intolleranza, il razzismo, la parola di Dio manipolata dagli uomini, l’emarginazione delle donne in quasi tutte le religioni, il dogma, la censura, l’aggressività, chi si lamenta delle stupidaggini, maltrattamento delle donne, chi si lamenta di cose importanti e non reagisce, l’inciviltà e la maleducazione.

- Mi piacciono tutti gli animali ma, sicuramente, il mio preferito è il gatto.

Curiosità

- Parla inglese, italiano, spagnolo, francese e l'hindi.     

- Pratica l’alpinismo su roccia e ghiaccio, sci di fondo e in pista, mountain biking e lo yoga.     

- Ha scritto e pubblicato due romanzi con Sonzogno Marsilio editori: “Il seme del desiderio” (giugno del 2007) e nel 2009 “Winter Love”.

- Kay Rush ha aperto numerosi blog su internet tra i quali Kay Rush, Rush Hour Chiama Himalaya, Rush Hour nel pallone, Rush Hour Unplugged e Rush Hour – Il Mondo di Kay Rush sulla grande rete di Blogosfere.it.

- Nota anche come Kay Sandvick, dal 1995 ha adottato legalmente il cognome del suo padre naturale, Rush, in luogo di quello del patrigno, Sandvick.

- Nella sua lunga carriera Kay ha intervistato tanti personaggi di altissimo calibro tra i quali: Robert Redford, Giorgio Armani, Ennio Morricone, Brigitte Bardot, Isabel Allende, David Bowie, Rolling Stones, Duran Duran, Elton John, Alberto Tomba, Valentino Rossi, Maradona, Tina Turner, Gino Strada di Emergency, Frank Zappa, Queen e Vasco Rossi.

Intervista

Giornalista, attrice di teatro e di cinema, blogger, sommelier, conduttrice radiofonica, dj e scrittrice con la passione per l’arrampicata sportiva, alpinismo e trekking, lo sci di discesa, quello d’alpinismo, le moto, le immersioni e con un brevetto di parapendio in tasca. Questa è Kay Rush, la simpatica americana di origini giapponesi, nata nel giorno dell’Epifania del 1961 (capricorno ascendente sagittario), una donna vulcanica, determinante, che affronta la vita con energia e che ama guardare il mondo attraverso internet.

Quant’è importante per te internet?

E’ importante non solo per me ma per tutti e lo reputo libertà di espressione totale. Non avere internet è come non avere la televisione. Io su internet sono onnipresente. Ad esempio tu vai sul mio sito www.kayrush.net e da qui puoi accedere al mio blog e alle piattaforme dove sono presente, come facebook, twitter, youtube, flichr, blogosfere, ecc… Poi alterno questo con la mia passione, che è la radio.

Com’è iniziata la tua avventura in radio?

E’ stata come dici tu, un’avventura. All’inizio ho lavorato come tecnico del suono a radio Deejay, dopo ho avuto un breve capitolo in televisione. Ho fatto Deejay Television con Claudio Cecchetto, poi Pressing con Raimondo Vianello e poi ho mollato la televisione perché è un mezzo che non amo molto. Poi ho fatto quattro anni in Spagna, dove ho presentato uno dei programmi cult musicali. Dopo sono tornata in radio, perché mi hanno chiamata per Montecarlo Nights. Ora presento tutte le sere un programma ideato da me con la mia programmazione musicale: RMS Unlimited, dalle ore 21.00. Inoltre ho appena firmato una nuova playlist “Unlimited VIII”.

Ho visto che hai un sito molto interessante e originale.

Si! Sul sito ho anche una galleria You Tube, dove ci sono alcune interviste che ho fatto al Trentino Film Festival. L’anno scorso ad esempio, hanno chiesto a me di presentare la serata dedicata alle valle del Sarca e quello per me fu un grande onore, visto che amo questa regione. Diciamo che il Trentino è casa mia.  

So che frequenti Madonna di Campiglio. Come hai conosciuto questa perla del Trentino?

Io sono nata a Milwaukee che è nello Stato del Wisconsin ed è una zona dove c’è molta neve e fa molto freddo, ma è pianura totale. Quindi ho sempre amato il freddo, in più sono nata nel mese di gennaio e quindi l’inverno è la mia stagione preferita. Fin da piccola sognavo di vivere in montagna. Sono passata per Campiglio per caso, stavo tornando a casa da una serata e mi sono innamorata del posto e soprattutto del Brenta e con queste montagne è stato il classico colpo di fulmine. Si parla del 1988. Ho cercato un appartamento in affitto e mi sono fermata per alcuni anni, insieme alla mia gatta.

Hai fatto conoscere a tuo marito questi posti?

Mio marito l’ho conosciuto 12 anni fa e lui non aveva mai visto montagne in vita sua. E’ un ex giocatore di pallacanestro professionale e quando l’ho conosciuto giocava nella Benetton Treviso. La prima montagna che ha visto è stato proprio il Brenta e lì, camminando sulla neve, si è convertito. Ha lasciato la palla da basket e adesso è un’alpinista a tutti gli effetti (risata).

Hai lasciato degli amici a Campiglio?

Molti! Lì ho abitato a casa di Walter e Wilma Maturi e mi sentivo parte della loro famiglia, perché abitavo lì tutto l’anno. Poi ci sono l’Egidio e la Rita del rifugio Graffer, miei grandi amici. Ora a Campiglio ci torno un po’ meno, perché vivo in Francia.  Ogni tanto vengo ad Arco per fare delle arrampicate e anche perché da alcuni anni presento il Rock Master. Inoltre sono già due anni che lavoro al Trentino Film Festival.

Apprezzi la cucina trentina?

Con quella vado molto d’accordo, perché adoro gli spatzle, i gnocchetti agli spinaci. Però io non mangio i latticini e allora me li devono condire con la margarina e non con il burro. Amo molto anche i vini trentini, soprattutto il teroldego. E’ un vino tosto, ma buonissimo che bisogna bere quando fuori è molto freddo. Io adoro il teroldego anche perché sa di terra trentina.

Parliamo di montagna. Tu sei salita sul Monte Rosa, sul Monte Bianco, sul Cervino, sul Kilimangiaro, oltre che sul Brenta. Hai mai avuto dei momenti di paura?

La paura, quando sono in montagna, c’è. E sono proprio la paura e la prudenza che ti salvano la vita. A volte succedono degli incidenti proprio perché uno è troppo sicuro di sé e affronta la montagna senza paura.

Hai mai corso qualche pericolo sulle cime?

Non amo rischiare. L’anno scorso ho fatto due 6000 in Perù, il Tocllaraju e il Chopicalqui e ci sono andata sempre con le guide. La montagna che abbiamo scalato nel Perù non era facile.  Vicino alla cima c’era un crepaccio enorme ed io con una corsa ho fatto un salto e sono arrivata dall’altra parte. Mio marito invece ha rinunciato e alla fine siamo tornati indietro tutti. Ho dovuto rifare una corsa e risaltare il crepaccio e lì, ammetto che ho avuto un po’ paura ed è stata l’unica volta che ho avuto questa brutta sensazione.

Quando sei vicina al “traguardo” che sensazioni provi?

Io la montagna me la godo di più quando torno giù, perché quando sei arrivato, stanco morto, ti guardi intorno e scatti qualche foto. Però quando sei in cima, sei solo alla metà del percorso, perché poi bisogna scendere. Spesso gli incidenti succedono proprio scendendo. Quindi bisogna essere si felici e contenti di essere arrivati in cima, però poi ti godi di più la montagna quando scendi, con calma e tranquillità, in valle.

Hai girato mezzo mondo. C’è un paese che ti è rimasto nel cuore?

Amo due paesi in modo particolare: l’India e il Nepal. L’India ha un fascino misterioso, perché ha qualcosa nell’aria, la gente, i profumi, il modo di vivere, un qualcosa di magico. Poi io pratico quotidianamente lo yoga e l’India è il posto ideale.

Qual è la chiave del tuo successo e come lo vivi?

Io non ho mai pensato al successo. Il bello della vita è sognare e cercare la felicità. E’ il cammino che è importante e nessuno può dire “Sono arrivato”. E’ come quando sali una montagna, quando sei in cima sai che c’è un’altra montagna da scalare. E’ la stessa cosa con la vita e se ho successo è perché sono serena e felice. Ma la cosa più importante è che io faccio sempre e solo le cose che mi rendono felice.  

Vuoi parlarmi del tuo romanzo “Il seme del desiderio”?

“Il seme del desiderio” racconta la storia di una donna di grande successo che decide di avere un figlio con l’inseminazione artificiale. Parla della lotta interiore della protagonista, tra la carriera e la voglia di questa figlia. Rinuncia alla sua carriera, ma non le racconta mai la verità di come è stata concepita. Poi però, si sa, che le bugie hanno le gambe corte.

Hai un sogno artistico?

Difficile dirlo perché ci sono troppe cose che vorrei fare. Ad esempio vorrei continuare a fare quello che faccio, vorrei scrivere altri romanzi e poi sono sempre aperta a quello che la vita mi offre. Non metto limiti alla mia creatività.

Prendi quello che viene, giorno per giorno, se ho capito bene.

Fino ad un certo punto perché non sono una fatalista. Ci sono delle cose che amo fare, inoltre so che devo comunicare in qualche modo, poi se questo si trasforma in romanzo, in internet o in radio o magari un giorno fare la regia, ben venga. Non mi do degli obiettivi, l’importante è fare delle cose che mi piacciono e che mi diano stimoli.

Qual è il tuo motto?

“Life is a mountain, not a beach”, la vita è una montagna ... non una spiaggia. Ti piace?