Lino
Banfi (attore) Roma
9.12.1998
Intervista
di Gianfranco Gramola
Il
nonno più famoso e simpatico d'Italia

Lino Banfi, pseudonimo di Pasquale Zagaria,
è nato ad Andria l’11 luglio del 1936. Reso popolare per la sua parlata con
forte accento pugliese, è tra gli attori italiani più caratteristici e
distintivi del dopoguerra. A diciotto anni, tenta l'avventura nel teatro di
varietà emigrando così a Milano. Proprio qui, dopo essere entrato nella
compagnia di Arturo Vetrani, inizia il suo percorso di comico, portando in scena
elementi tipici del suo paese : detti, modi di dire, giochi ecc… Il suo
primo pseudonimo fu Lino Zaga, dalle abbreviazioni di nome ( da Pasqualino ) e
cognome, ma Totò gli consigliò di cambiare quel cognome, perché i diminutivi
del proprio nome anagrafico si diceva portassero fortuna nel mondo dello
spettacolo, mentre per i cognomi si credeva avvenisse il contrario. Il cognome
Banfi fu scelto dal suo impresario, marito di Maresa Horn. Essendo anche maestro
elementare, prese il primo nominativo a caso dal registro di classe dei suoi
alunni di quinta: Aurelio Banfi. Successivamente si trasferisce a Roma dove
ottiene i primi successi con il cabaret insieme a Carletto Sposito e Anna
Mazzamauro, continuando successivamente con Enrico Montesano e Lando Fiorini. La
sua simpatia colpisce anche i produttori cinematografici che lo scritturano per
diverse commedie accanto a Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Nello stesso anno
debutta in televisione con la trasmissione “Senza Rete”, con Alberto Lupo.
È quindi protagonista di molti varietà, tra i quali “Arrivano i mostri” (
1977 ). In questo decennio diventa un emblema della commedia sexy, dove spesso
si trova a recitare al fianco di altri esponenti del genere come Mario
Carotenuto, Gianfranco D’Angelo, Alvaro Vitali Gloria Guida, Edwige Fenech e
Nadia Cassini. Tra le sue migliori interpretazioni sono da considerare “Vieni
avanti cretino” ( 1982 ), diretto da Luciano Salce e “L’allenatore nel
pallone” ( 1984 ) di Sergio Martino, ove interpreta il famoso allenatore
calcistico Oronzo Canà. Rientrato in Rai dopo una breve parentesi a Canale 5,
gli viene affidata la conduzione di “Domenica In” ( 1987-88 ), “Stasera
Lino” ( 1989 ) e “Aspettando Sanremo” ( 1990 ), in cui emergono le sue
innate doti di intrattenitore e di attore misurato ed equilibrato. Al periodo
televisivo segue una sua breve ma intensa parentesi teatrale con la sua
interpretazione nel Vespro della Beata Vergine ( 1995 ) di Antonio Tarantino.
Nel 1997 interpreta il suo primo ruolo drammatico da protagonista nel film per
la televisione “Nuda proprietà vendesi”, assieme agli attori Annie Girardot
e Alessandro Gassman. Lino Banfi dimostra al pubblico televisivo di saper
recitare anche come attore non solo come comico. Dal 1999 riscontra un grande
successo nella fiction “Un medico in famiglia”, in cui interpreta il ruolo
di un nonno simpatico e disponibile, personaggio completamente diverso da quelli
bizzarri interpretati negli anni '70 e '80. Grazie proprio a questo ruolo, Banfi
nel 2001 viene nominato ambasciatore dell’Unicef e nello stesso periodo prende
parte a numerose fiction tra cui “Un difetto di famiglia ( 2002 ) e “Un
posto tranquillo” ( 2003 ),
entrambe interpretate insieme al grande Nino Manfredi. Nel 2003
riceve il Telegatto alla carriera e l'anno dopo girerà per la Rai la
fiction “Raccontami una storia”. Nel 2005 interpreta il ruolo di Bbabo
Natale nella fiction per Canale 5 “Il mio amico Babbo Natale”, interpretata
anche da Gerry Scotti e Vittoria Belvedere; l'anno dopo girerà il seguito.
Sempre del 2006 è la fiction Rai “Il padre delle spose” . Lino Banfi è
stato ospite, per tutto il mese di dicembre del 2007, del programma televisivo
di “Guida al campionato” e a gennaio 2008, a distanza di 24 anni dall'uscita
nelle sale de “L’allenatore nel pallone”, riveste i panni del celeberrimo
Oronzo Canà nel sequel del famoso film dal titolo “L’allenatore nel pallone
2 “. Segue la partecipazione al film dei fratelli Vanzina “Un’estate al
mare”. Nel marzo del 2009 torna con la fiction Rai “Scusate il disturbo”,
interpretato con l’amico Lino Toffolo.
Ha detto:
- Una parola è troppa e due sono poche.
- Mio padre mi protegge dal cielo, ma sulla terra è
la mia compagna ad avermi sostenuto nei momenti di crisi.
- La mia visita a Pietrelcina mi ha turbato
profondamente. Mi sono trovato in un'atmosfera di grande serenità del tutto
nuova per me.
- Amo i bambini e lavorare insieme a loro mi ha
insegnato molte cose: sono anime pulite e schiette e se non sei sincero con loro
te lo dicono in faccia e ti rifiutano.
- Ho sempre pensato di rifarmi dei torti subiti, ma
non sono capace: quando scrivono bene di me la gioia è talmente grande che
dimentico tutto.
- Agli inizi guadagnavo pochissimo e allora durante il
giorno facevo il cameriere a Frascati e la notte recitavo al Puff di Lando
Fiorini.
- Quando non ero famoso dormivo nelle stazioni e nei
portoni. Mi operai di tonsille senza averne bisogno, pur di stare al caldo
in ospedale e mangiare un pasto intero.
Curiosità
- E' sposato con Lucia, che gli ha dato due
figli: Walter e Rosanna, che ha seguito le orme del padre.
- Ha fatto il militare ad Arma di Taggia,
vicino Sanremo, nell'89° Fanteria, come organizzatore degli spettacoli per i
militari.
- In Tv segue molto l'informazione. Vede
almeno tre Tg. e segue programmi di approfondimento come Ballarò di Floris, Anno
Zero di Michele Santoro e Porta a porta di Bruno Vespa, di cui spesso è
invitato in studio.
- Ha scritto per la Gremese il libro "
Una parola è troppa..." dove racconta la sua carriera artistica dagli
inizi al meritato successo.
- Suo padre, Riccardo, era soprannominato
Riccardo l'andriese.
- Il 27 dicembre del 1998 è stato
nominato Cavaliere di Gran Croce, Ordine al merito della Repubblica Italiana,
inoltre è ambasciatore dell’Unicef.
Intervista
E'
nella sua casa nei pressi della stazione Tiburtina
Quand'è che s'è stabilito a Roma?
Mi sono stabilito a Roma circa 40 anni fa, ma già da prima sognavo di venire a
vivere in questa città. Devo dire che l'impatto con Roma è stato ottimo. Sono
stato felicissimo quando mi sono stabilito nella Città Eterna.
In quale zona è andato ad abitare appena giunto a Roma?
I primi tempi stavo nelle piccole pensioncine, nei pressi dei teatrini dove
lavoravo…. come l'Ambra Jovinelli, il Volturno quindi ero nelle vicinanze
della stazione Termini, in via Emanuele Filiberto. Perché lì si soggiornava
quando si faceva questo genere di teatro, cioè l'avanspettacolo, che è una
grande scuola che ha fatto formare molti attori. Poi quando cominciai a
conoscere i primi quartieri di Roma tramite una persona che faceva
l'amministratore nostro, venni a piazza Bologna, mi piacque la zona. E da li ho
cominciato con la casa in affitto, la piccola casa in subaffitto fino alla casa
di proprietà. Praticamente sono nelle vicinanze di piazza Bologna da 35 anni.
Com'è il suo rapporto con la Capitale?
Stupendo. Dico sempre che questa città mi ha dato la notorietà e il benessere.
Poi è una bellissima città e inoltre tifo per la Roma, come squadra. Quindi più
affezionato di così.

E il suo rapporto con la cucina romana?
La cucina romana mi piace molto, però non amo i fritti che fanno parte della
cucina locale. Quindi, eliminato quelli, tutto il resto va benone.
Cosa prova nel tornare a Roma dopo una lunga assenza?
Io mi sento come uno che è nato qua, come un romano, perché quando stiamo
all’estero, con mia moglie, che è pugliese come me, diciamo: "Abbiamo
tutta questa nostalgia di Roma, come se fossimo romani". Praticamente non
vediamo l’ora di tornare a casa per il clima, per la gente, per le cose belle,
per i suoi monumenti, ecc…. Provo le stesse sensazioni di un romano, la stessa
nostalgia di casa.
Come giudica i romani?
Secondo me, su dieci, hanno otto pregi e due difetti. Ma soprattutto pregi,
perché la simpatia, la battuta sempre pronta, la tranquillità, il non correre
è tipico di noi meridionali , ma anche del centro Italia e di Roma quindi.
Quali sono i mali di Roma che più la feriscono?
In certi periodi la noncuranza di non raccogliere le immondizie di cui le strade
sono colme. Il fatto di abbandono, non tanto dei romani, ma degli abitanti di
Roma. Questa è una cosa che a me dà molto fastidio. Poi un'altra piaga di Roma
è il traffico.
Se lei avesse la bacchetta magica, cosa farebbe per Roma?
Farei campare questo Papa ancora per altri 50 anni. Sarebbe favoloso… e già
tramite Lui siamo a posto. Poi eliminerei un po' di zone trafficate e farei più
zone pedonali, vedi piazza dei Popolo per poter godere delle meraviglie di Roma.

In quale Roma del passato le sarebbe piaciuto vivere?
Nella Roma antica, degli antichi romani di Messalina, di Lucullo, dei grandi
pranzi, delle abbuffate. Della Roma godereccia.
Un suo sogno nel cassetto?
Guardi, per fortuna mi sta andando tutto bene, quindi sogni … si, uno … Sto
facendo un film e spero vivamente che vada bene e che vada ad un Festival e che
vinca un premio.
Un consiglio ai turisti che verranno a Roma in occasione del Giubileo?
Consiglio loro di sistemarsi un po’ fuori Roma , perché qui sarà un vero
caos. Se hanno un mezzo di trasporto che si mettano un po’ in periferia che forse è
meglio anche per loro. Penso che sarà un caos, un caos bello fra l’altro ed
è una cosa che non tutto possono godere. Un evento così non capita tutti gli
anni.