Nadia Bengala (attrice)     Roma 18.6.2008

                Intervista di Gianfranco Gramola

Una ex Miss con energia e talento da vendere

 

per scrivere alla bella attrice, l'e - mail è  nadiabengala@alice.it

Nadia Bengala è nata a Siracusa il 26 maggio 1962 ( gemelli ).
All'età di 7 anni si trasferisce con la famiglia a Milano dove si diploma prima in perito aziendale e successivamente come corrispondente in lingue straniere. Nel 1982 inizia la carriera di modella e nel 1988 viene eletta Miss Italia a Salsomaggiore Terme. Dopo la sua elezione, nel 1989, partecipa al concorso di Miss Universo. Nello stesso anno si iscrive all'Accademia d'arte drammatica Pietro Scharoff e nel 1991 si diploma come attrice di prosa. Il 1992 segna il suo debutto a teatro con lo spettacolo di prosa Gran Galà di Claudio D'Amico, seguiranno Sognando Broadway di Romolo Siena, i Menecmi di Plauto, Costantino di Daniela Eritrei e nel 2002 il musical Finalmente mi sposo di Giannalberto Purpi. Per la televisione, nel 1990 conduce due edizioni delle prefinali Nazionali Miss Italia e nel 1992 è protagonista della serie tv di Rai Due Un inviato molto speciale con Lino Banfi. Nel 1997 è accanto a Jerry Calà nel film Gli Inaffidabili e nel 1998 conduce su Rai Uno Sanremo Classica e Notte Italiana, e su Rai Due il Premio Ivan Graziani. Dal 1999 al 2001 presenta tre edizioni del Festival della Canzone Romana e nel 2001 affianca il Professor Trecca a Vivere Meglio su Rete4. In televisione torna nel 2004, partecipando come opinionista del programma “L’Italia sul 2”, con Monica Leofreddi e Milo Infante e l’anno dopo ha partecipato al reality show ( flop ) “Ritorno al presente”, condotto da Carlo Conti e vinto da Gegia.

Filmografia

Pierino torna a scuola (1990) – Gli inaffidabili (1997) – Le ragazze di Miss Italia (2002).

Ha detto:

- Il mio uomo ideale? Deve essere intelligente, simpatico, carino, sensibile. Non l’ho ancora trovato, perché mi innamoro sempre delle persone sbagliate.

- Le palestre e i wellness? Diciamo che io sono per la parte pigra. Amo la piscina idromassaggio, il massaggio, la sauna, il bagno turco, i massaggi con gli oli … basta che non ci sia da faticare.

Curiosità

- Ha prestato il suo volto alla pubblicità per marchi prestigiosi, come Yomo, con Beppe Grillo, Lavazza con Nino Manfredi, Tim con Raoul Bova e American Express.

- Nel 1988 è entrata in polemica con il patron Mirigliani che non aveva troppo gradito il fatto che la showgirl fosse tra le vallette di “OK il prezzo è giusto”.

- Ama viaggiare, nuotare e adora la cioccolata.

- Ha vinto il titolo di Miss Italia a 26 anni, al limite dell'età consentita, nel suo genere un piccolo record.

- Legata a Otto Schiavini, ha una figlia, Diana.

Intervista

E’ a Roma. Ha fretta perché ha un appuntamento, però come attacca a parlare dimentica la fretta e risponde alle mie domande con entusiasmo.  

Com’è il tuo rapporto con Roma, Nadia?

Roma è una città bellissima, ma non voglio essere banale perché questo può dirlo chiunque. E’ una città magica. Io ci vivo da parecchio e ci sono affezionata anche perché qui ho tanti amici e poi mia figlia è nata a Roma e dopo la sua nascita mi sono fermata nella Città Eterna.

Tu non sei romana. Quand’è che sei venuta a Roma e in quale occasione?

Io sono venuta a Roma per amore ed è stato per un ragazzo della Capitale. Agli inizi del nostro amore venivo a Roma nei fine settimana, poi il weekend lo facevamo un po’ più lungo. Poi ci sono state delle volte che mi fermavo per tutta la settimana, poi 20 giorni e alla fine mi sono fermata a Roma per sempre. C’è da dire che quel periodo in cui mi sono stabilita a Roma, combaciava con la stagione estiva e mi sono goduto una meravigliosa Roma d’estate poi a settembre avevo l’impegno con la scuola di teatro e quindi ci sono rimasta, perché era un corso che durava tre anni, poi mi sono diplomata e man mano le mie amicizie aumentavano, perché avevo iniziato a frequentare la gente del posto.

Come ti sei trovata con i romani?

Devo dire una cosa sui romani. Il primo anno non mi sono trovata tanto bene e qui ti faccio un esempio. Io sono nata a Siracusa, però sono cresciuta a Milano e quindi sono abituata alla milanese, ossia tutta precisa, perfetta e che non ama perdere tempo. A Roma ero su un taxi e il taxista ha visto per strada o fuori da un negozio uno che conosceva e succedeva che si fermava per salutarlo:” Ma ciao, come stai?”. Questa è una cosa impensabile a Milano, il taxista milanese va dritto a destinazione e non esistono cose del genere. Non esiste il perdere tempo, mentre a Roma è tutto diverso il modo di vivere la giornata. Mi capita anche che entro in un negozio per comprare del prosciutto, tocca a me e il commesso vede entrare una signora che conosce e inizia: "Buongiorno signo’, come sta?", e giù tante chiacchiere ed io che sono lì, con una fretta del diavolo. Queste sono abitudini che adesso mi accorgo sto assumendo anch’io, perché anche se vivo in una grande città, la zona che frequento quotidianamente è diventata un piccolo paese dove si sa tutto di tutti. Adesso che ci vivo da diversi anni, posso garantire che è così.

In quali zone hai abitato, Nadia?

Nell’88 ho abitato sulla Cristoforo Colombo, esattamente a Casal Palocco, che è una zona bellissima. Abitavo lì perché in quel periodo stavo con un pilota dell’Alitalia e i piloti della Compagnia avevano quella zona come residenza. Dopo qualche anno mi sono fidanzata con un’altra persona e sono andata a vivere in via Merulana e dopo sono andata a vivere sulla Cassia. Dove vivo tutt’ora. C’è stato un periodo dove ho abitato a piazza di Spagna, cioè quando stavo con il padre di mia figlia.

Cosa ti da più fastidio di Roma?

Il traffico è sempre peggio ed è molto disordinato, ma io me la cavo sempre, quindi “no problem”, perché uso molto bene il motorino e sono molto sveglia in mezzo al traffico e quindi è difficile che resti bloccata. Diciamo che per me il traffico romano è un problema non troppo grave. Ce ne sono altri da risolvere.

Per un’artista Roma cosa rappresenta?

Diciamo che a Roma ci sono molte persone che lavorano nel mondo dello spettacolo, del cinema, ecc… Vuoi sapere se una persona a Roma ha più possibilità di sfondare o no? Non è detto, perché tante possibilità te le da anche Milano e poi bisogna vedere le capacità, la bravura che ha la persona. Se uno non sa far nulla non sfonda né a Roma né a Milano. Roma a volte può essere uno specchietto per allodole e questo per una giovane ragazza che vuole entrare nel mondo dello spettacolo può essere pericolosa. Parlo ovviamente dei compromessi. Io la gioventù l’ho vissuta a Milano e quando sono arrivata a Roma ero già fidanzata e quindi mi sono sentita molto protetta. L’unica cosa che posso dire è che ho fatto tante cose di lavoro con molta disponibilità e con molto presenzialismo che alla fine non mi ha dato neanche una lira, in compenso mi ha dato tanti amici (risata). Poi io sono una persona molto socievole e alla fine, sia nel bene che nel male, la prendo sempre con il sorriso sulla bocca.

Tradiresti Roma con un’altra città?

Devo dire che a me Milano piace sempre, perché lì’ ho passato l’infanzia, l’adolescenza, la gioventù e quindi questa città la tengo dentro al cuore. A Milano ho ancora qualche amica e non va dimenticato che ho anche tutta la mia famiglia, mia madre, le mie sorelle, mio fratello, le mie nipoti, le mie zie. Però quando uno si stanca di perdere tempo, anche se con gli amici si trova bene, ma non arriva a fare niente, non costruisce niente, anche se gli affetti sono belli e importanti, è tentato di cambiare città per creare qualcosa e per realizzarsi in qualcosa. Ti confesso che sto bene qui a Roma e non ho intenzione di farle le corna con un’altra città, anche perché Roma è Roma.

Com’è nata la passione per lo spettacolo?

Diciamo che fin da quando ero bambina sognavo di fare l’attrice, ma nel senso profondo, cioè di volere provare a immedesimarmi in tante persone, voler essere un po’ tutti, nel senso di voler essere il mondo. Io quello non lo farò mai, però magari attraverso il personaggio, io mi immedesimo in quello che provano nella mente questo o quello. Per me questa è una cosa fantastica, cioè il vivere tutto e tutti nella interiorità e nella emozione che poi è la cosa più importante per capire l’essere umano, che non fare delle cose senza rendersene conto. Io sono una che tante cose non ho voglia di farle perché la mia fantasia me le fa vivere lo stesso. Mi butto con la mente in tante cose, senza neanche farle.

Hai mai pensato ad un nome d’arte?

No! Sinceramente, no! Quando ero giovanissima, a 17 anni, ossia quando lavoravo come claquer a Canale 5, Berlusconi mi aveva proposto di farmi condurre un programma con Augusto Martelli. Augusto era una persona che credeva molto in me e voleva essere il mio pigmalione. A quei tempi ero molto tontolona e lui mi voleva per fare “Domenica con Five”. Berlusconi disse che andavo bene, però era meglio cambiarmi il nome. Poi non gli andavano bene i miei capelli, troppo scuri e li voleva un po’ più biondi, tipo quelli della Brigliadori. Alla fine non l’ho fatta la trasmissione, però per colpa mia, devo ammetterlo.

Cos’è successo?

Sparì dalla circolazione per un mese perché ho subito un intervento e non volevo farlo sapere a nessuno. A quei tempi non c’erano i cellulari e tra una cosa e l’altra ho perso un occasione pazzesca, a soli 17 anni. Chissà, forse a quest’ora avrei avuto altro se avessi partecipato a quel programma. Quello che mi è successo dopo è stato tutto casuale, tutto destino, te l’assicuro Gianfranco. Però non rimpiango niente e sto bene così, nel senso che se mi si presenta una bella occasione di lavoro, un bel programma, ben venga. Altrimenti me ne sto tranquilla a casa. Comunque ho vissuto bene il passato e sto vivendo bene il presente.

Qual è stata la tua più grande soddisfazione in campo artistico?

Una cosa che veramente mi è piaciuta molto è stata quella di fare teatro e devo dire che solo il teatro riesce a darti tante emozioni, oltre alle soddisfazioni chiaramente.  Una grande emozione è anche quando all’inizio dello spettacolo, insieme agli altri, cominci con la memoria e creare una storia, un racconto, ognuno con la propria parte da recitare. E poi perché proprio la costruzione è bella, io la vedo molto positivamente e la soddisfazione che ti da il pubblico, è unica. Poi c’è il momento in cui sei agitata per lo spettacolo che devi rappresentare, ma poi quando sei sul palco e reciti, passa tutto e hai un’energia, un’emozione unica, pazzesca. Poi devo dire anche che il teatro mi ha dato tante soddisfazioni dentro.

La cosa più cattiva che hanno detto o scritto di te?

Mi da fastidio quando fanno delle critiche stupide e le tante cattiverie che vengono messe in giro, oppure quando parlano solo per invidia, ferendomi. Io penso di essere una delle poche che ha lavorato senza alcun compromesso. Sono assolutamente inviolabile nel mio lavoro. Nel mondo dello spettacolo c’è chi accetta dei compromessi pur di lavorare di qua o di là. Io se avessi accettato dei compromessi, a quest’ora avrei preso un “Oscar”. Questo me lo dicono in tanti.

Chi?

Gli amici. Mi dicono: Con le capacità, con il carisma, con la forza e l’energia che hai è assurdo che tu non stia a fare questo o quest’altro. Però chi è che comanda queste cose, chi è che decide? Sono dei meccanismi che non corrispondono alla mia ideologia mentale e professionale. Questa è una cosa vergognosa ed io per non scendere a compromessi sono ridotta a fare cose minori e allora è chiaro che appari molto meno e non hai la possibilità di valorizzare le tue capacità e di esprimerti al meglio. Tu fai un lavoro con due soldi e quindi è chiaro che le luci sono brutte, non ci sono le location giuste, il regista non sarà meraviglioso e tutto questo messo insieme ti fa dire: Mamma mia, era meglio se non lo facevo questo lavoro”. Però è un lavoro, con cui devi pagare le bollette, ti deve far campare e parlando in modo volgare ti fa sentire un po’ appiattito, ma lo accetti ugualmente. Con questo non voglio dire che mi sto lamentando, sto solamente facendo cronaca, perché è un dato di fatto, ma ho sempre dentro di me un’energia positiva di chi crede, crede e crede.

Un consiglio a chi volesse fare l’attrice?

Di studiare, di fare tanta gavetta e iniziare con il teatro che è una grande scuola.

Te lo vuoi togliere un sassolino dalle scarpe?

Si! Ma è un appello più che un sassolino. Perché non ci provate anche con me? (risata). Nel senso di farmi fare qualcosa di importante nel lavoro, di mettermi alla prova magari in prima serata.

Un sogno artistico?

Quello che ti ho appena detto. Cioè fare una cosa bella che mi permetta di fare una bella prova di recitazione e far vedere il mio talento.

Cos’è per te il talento?

Il talento è trasmettere delle emozioni, trasmettere qualcosa, di far vivere qualcuno, dare qualcosa, soprattutto emozioni. E allora fatemelo dimostrare se sono capace di trasmettere emozioni.

Hai un sito, Nadia?

Un sito non ancora, ma ho una e-mail dove i miei ammiratori possono scrivermi. E’ nadiabengala@alice.it  Ciao Gianfranco.