Roberto Farnesi (attore)       Roma 5.1.2021

                   Intervista di Gianfranco Gramola

Sto lavorando alla nuova stagione di “Il Paradiso delle signore” per Rai 1 e quando non lavoro mi occupo del ristorante che condivido con il mio socio Fabio Armani. Si chiama “Il Ristoro – La bottega del Parco” ed è a Pisa.

Contatti:  www.ristorobottegadelparco.it

Roberto Farnesi è nato a Navacchio (Pisa) il 19 luglio 1969. Da Pisa si trasferisce a Firenze dove è allievo della Scuola di Cinema Immagina. Il suo esordio avviene nel 1994 come attore di fotoromanzi (per le riviste Lancio e Grand Hotel). Nel 1996 partecipa al suo primo film: Una donna in fuga, per la regia di Roberto Rocco. Nel 1998 interpreta il suo primo ruolo importante in Femmina, per la regia di Giuseppe Ferlito e con protagonista Monica Guerritore. Poi partecipa ai film Paparazzi (1998), regia di Neri Parenti, Un tè con Mussolini (1999), regia di Franco Zeffirelli, in cui ha il ruolo di Maurizio, ed è il protagonista di Italian gigolò, diretto da Ninì Grassia. Chiude questo primo periodo con Le sciamane (2000), diretto da Anne Riitta Ciccone, dove interpreta di ruolo di Eugenio. Nel 2008 ritorna sul grande schermo con il film di Carlo Verdone, dal titolo Grande, grosso e... Verdone. Nello stesso anno, insieme agli attori della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, di cui è un ex allievo, gira il mediometraggio La verità negli occhi, diretto da Giuseppe Ferlito che l'aveva già diretto agli inizi della sua carriera. Nel 2009 è protagonista del film L'ultima estate, regia di Eleonora Giorgi. Partecipa poi al film Oggetti smarriti, per la regia di Giorgio Molteni nel 2011.

Televisione

Tra il 1999 e il 2001 Roberto Farnesi è protagonista, nel ruolo del commissario Sepe, della miniserie tv Turbo, regia di Antonio Bonifacio, in onda in prima serata su Rai 2. Nel 2001 entra nel cast della soap opera CentoVetrine, in cui interpreta il ruolo di Giuliano Corsini. Lasciata la soap, dal 2003 al 2005 interpreta il ruolo del brigadiere Luigi Testa nella serie televisiva Carabinieri, in onda su Canale 5. Nel 2006 è protagonista, insieme a Kasia Smutniak, della miniserie tv in otto puntate, Questa è la mia terra, diretta da Raffaele Mertes e trasmessa da Canale 5. Nel marzo del 2007 ritorna su Canale 5 come protagonista della miniserie tv in due puntate, Donne sbagliate, regia di Monica Vullo. Nel 2008 appare su Canale 5 con la miniserie Questa è la mia terra - Vent'anni dopo e su Rai 1 con la miniserie Per una notte d'amore, regia di Vittorio Sindoni. Nel 2009 partecipa al film tv Al di là del lago, regia di Stefano Reali. poi è protagonista della serie di Rai Uno, Butta la luna 2, regia di Vittorio Sindoni, e di un altro film tv intitolato Non smettere di sognare, regia di Roberto Burchielli, entrambi in onda su Canale 5. Nell'aprile 2010 ritorna da protagonista insieme a Lola Ponce nel film-tv di Canale 5 Colpo di fulmine scritto e diretto da Roberto Malenotti. Nel 2011 partecipa al seguito del film tv Non smettere di sognare, questa volta sotto forma di serie tv, accanto a Katy Saunders. Dal 2012 è uno dei protagonisti della fiction di Canale 5 Le tre rose di Eva, interpretando Alessandro Monforte. Il 29 dicembre 2012 e il 5 gennaio 2013 è stato ospite del programma di Rai 1 Superbrain - Le supermenti, condotto da Paola Perego. A settembre torna su Canale 5 con Le tre rose di Eva 2, contemporaneamente partecipa come concorrente alla nona edizione di Ballando con le stelle su Rai 1 con la ballerina Samanta Togni. Nel 2017 è nel cast di Solo per amore - destini incrociati, interpretando il ruolo del medico Andrea Fiore. Successivamente, dall'autunno 2018, interpreta il personaggio di Umberto Guarnieri, imprenditore senza scrupoli nella Milano a cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta, nella soap opera Il paradiso delle signore, trasmessa da Rai 1 nella fascia pomeridiana.

Intervista

A cosa stai lavorando, Roberto?

Sto lavorando alla nuova stagione di “Il Paradiso delle signore” per Rai 1. E’ innanzitutto una grossa produzione italiana, perché ci lavorano circa 300 persone fra attori, comparse, 4 registi che si alternano e maestranze. Giriamo negli studi della Videa di Roma, dove ci sono anche grande scenografi, che sono una grande eccellenza. E’ una produzione molto virtuosa, anche perché stiamo girando in un periodo molto complesso per colpa del Covid che tarda ad abbandonarci. Una serie tutta italiana di cui vado orgoglioso, che racconta uno spaccato della nostra storia italiana, che è quella del boom economico dopo la seconda guerra mondiale, negli anni ‘50/’60. Io voglio sperare che ci sia anche un parallelismo fra quel periodo di rinascita economica dopo la guerra, con il nostro che ci sta travagliando con questo virus, che ci sia poi un rimbalzo e che oltre a finire di mietere vittime ci sia poi la rinascita, anche dal punto di vista economico.

Mi racconti com’è nata la tua passione per la recitazione, per il cinema?

Mio padre era un patito dei film spaghetti western e quando ero piccolo mi portava al cinema a vedere i film di Sergio Leone. Ricordo ancora il profumo delle noccioline che mangiavamo durante la proiezione. Con quei film degli anni ‘80 mi sono appassionato al cinema e lavorare nel cinema a quei tempi era un’utopia, ora è tutto più accessibile. Roma era vista come una chimera lontanissima, un sogno irrealizzabile e pensare di andare da Pisa a Roma per fare l’attore era una cosa impensabile. Anni fa una volta che entravi in quel mondo, ci rimanevi. Oggi è più semplice e più facile avere delle opportunità ed entrare, però se ne esce altrettanto facilmente. Ci sono molte meteore anche nel cinema. Dopo il liceo e il diploma mi sono iscritto all’università e per mantenermi facevo il modello a Milano, quindi su e giù Pisa - Milano. Poi dopo la morte di mio padre ho deciso di puntare su Roma e vedere se riuscivo a farne un mestiere vero e proprio. Andare a Roma voleva dire avere più possibilità di fare provini, poi dopo è arrivata una grande opportunità, il classico  colpo di fortuna, cioè il film “Femmina” accanto ad una grande protagonista come Monica Guerritore. Il regista di quel film era Giuseppe Ferlito, che aveva una scuola di cinema a Firenze, che io successivamente ho frequentato perché diciamo che c’era qualcosa su cui lavorare, perché ero un po’ grezzo. Dopo la scuola sono iniziate le serie televisive e la prima è stata “Turbo”, di cui ero protagonista con Anna Valle ed era una serie per Rai 2 molto carina, una specie di “Rex” all’italiana. Il cane era  quello che veniva usato per lo spot della Infostrada. Questa serie ha avuto un buon successo. Poi ho fatto parecchie altre serie tv.

Hai lavorato anche con Franco Zeffirelli. Un tuo ricordo?

Una persona molto simpatia, un signore. Lavorare con un personaggio così importante, un maestro così, mi tremavano le gambe. Però è stata una grande esperienza e me lo ricordo come una persona molto simpatica e molto alla mano. Poi era toscano, come me.

Fra colleghi hai trovato più  rivalità o complicità?

Non è buonismo o retorica, ma io ho sempre avuto ruoli da protagonista e coprotagonista e con l’antagonista o il coprotagonista sia maschile che femminile, ho sempre avuto buoni rapporti. Si sentono abbastanza frequenti delle storie di quelli che lavorano insieme, ma non si possono vedere. Ma io vado d’accordo con tutti, forse è un lato caratteriale di me  e ho sempre avuto una buona attitudine in questo. Ho sempre avuto un rapporto se non idilliaco di sana convivenza con i colleghi.

Ho letto che hai partecipato al programma “Ballando con le stelle”. Ti hanno mai chiamato a partecipare a dei reality?

“Ballando con le stelle” è un talent show ed è anche un grande spettacolo del sabato sera, condotto da una grande professionista come Milly Carlucci, una persona molto dedita e molto seria nel suo lavoro. L’anno scorso mi sembra che ha vinto Cesare Bocci, che è un attore con la “A” maiuscola e che stimo molto. Io ho partecipato nel 2013 e cercai di farlo anche perché avevo una serie televisiva in uscita sulla rete ammiraglia, che era “Le tre rose di Eva”. Quindi la serie tv e “Ballando con le stelle” mi dava una grande popolarità, una popolarità importante. Quindi ho voluto assolutamente cogliere quell’occasione, perché in precedenza non c’era mai stato modo di partecipare, anche se Milly me lo aveva già chiesto. Ma o perché stavo girando o perché in quel momento non era il caso, non c’era mai stato modo di partecipare. Nel 2013 ho partecipato ed è stato un grosso impegno, anche perché non ho nessuna attitudine con il ballo (risata). Un grosso impegno, ma dal punto di vista lavorativo era molto interessante.  

 

Quando non lavori, di cosa ti occupi? So che hai un’attività …

Si, io ho un ristorante a Pisa che condivido con il mio socio Fabio Armani che si chiama “Il Ristoro – La bottega del Parco”. Fabio non è un ristoratore, ma è un commercialista, ma è un uomo di numeri ed è molto bravo e noi lo facciamo come lavoro imprenditoriale. Sono 9 anni che abbiamo questo ristorante a cui sono voluti anni per ottenere i risultati che poi sono arrivati. Ora con questi provvedimenti per via del Covid, purtroppo siamo molto penalizzati. Abbiamo 18 dipendenti, tutti giovani, tutti con contratti regolari, quindi un’azienda seria, sana che è una mia grande passione e anche il mio secondo lavoro come imprenditore. Quando non sono a Roma o fuori per lavoro, io sono sempre qua, nel ristorante e devo dire anche con ottimi risultati ed è una cosa che entusiasma me e anche il mio socio. Purtroppo ci è arrivato addosso questo treno inaspettato, quindi bisogna tenere duro e sperare di ripartire presto e più forti di prima.

Se ti dico Roma, cosa mi rispondi?

Roma per me è indubbiamente la città più bella del mondo. Io ho girato un po’, ma Roma è una roba unica, anche perché ha più di 20 secoli di storia alle spalle e girando per la città si respira veramente la storia. E’ scontato, però è così, non ti abitui mai. Io  ho venti anni di carriera e quindi 20 anni che frequento Roma ed è una città che ti sorprende sempre.

Hai abitato a Roma?

No, anche adesso sto in un residence. Ho sempre scelto albergo o residence, neanche appartamento in affitto, perché casa mia è in Toscana. Ho sempre fatto il pendolare con piacere perché ho sempre voluto mantenere le mie radici nella mia casa in Toscana, che amo molto, quindi non mi sono mai trasferito a Roma. Finito il lavoro, torno a casa mia, a Pisa.

La cucina romana ti ha conquistato?

A me piace tutta la cucina italiana. Quella romana mi piace molto ma è pesantina. A me una carbonara o una coda alla vaccinara sono sempre gradite.

Cos’è per te Roma?

Roma è la città che mi ha dato l’opportunità di fare questo lavoro in modo positivo. Ho dei ricordi straordinari di Roma.

Cosa ti piace e viceversa della città eterna?

Di Roma mi piace tutto, la cucina, mi piacciono i romani e la romanità. Non mi piace la caoticità di Roma. Per me e per il mio modo di essere questa città è troppo caotica. Se ci nasci, è una cosa normale e ti ci abitui facilmente, ma non è  sicuramente una città a misura d’uomo e io come qualità di vita preferisco vivere in Toscana.