Rosaria Renna (conduttrice radiofonica)       Milano 9.4.2023

                               Intervista di Gianfranco Gramola

“Passione e istinto sono irrinunciabili, credo non solo nel mio lavoro. Io aggiungerei anche curiosità e preparazione. Curiosità verso il mondo: dallo sport al cinema, dalla natura alla cucina, bisogna sapere un po' tutto, non farsi cogliere mai impreparati”

Rosaria Renna è una pugliese DOC di Monopoli (Ba). Ha frequentato numerosi corsi di dizione, doppiaggio, recitazione, tra cui la scuola Ribalte di Enzo Garinei. Tra le sue passioni il canto, che studia da anni con Rita Signorino. Al suo attivo un seminario con Mary Setrakian, coach di Nicole Kidman per "Moulin Rouge". Ha lavorato dal 1988 al 1992 a Radionorba e Telenorba come conduttrice radiofonica e televisiva, presentando numerosi programmi di sport, attualità e musica. Dal 1992 al Gennaio 2017 è stata una delle voci più amate e seguite di RDS. Per l’emittente romana  ha curato anche la rubrica cinematografica e le interviste radio e web ai protagonisti dello showbiz. Nel 1994 ha vinto il Gran Premio della Radio come miglior speaker. Nel 1997 è stata eletta dai lettori di TV Sorrisi e Canzoni “la voce più sexy della radio” e premiata con il Telegatto. Tra i tanti eventi presentati nella sua carriera il concerto Amiche per l’Abruzzo, insieme alle colleghe delle radio nazionali; la festa per i 50 anni di Nutella in piazza Plebiscito a Napoli; il Capodanno di Palermo con Sergio Friscia; il Galà Danza in Fiera a Firenze e numerosi altri, sui principali canali televisivi nazionali, tra cui Vite da copertina su TV 8 e Piatti e misfatti su Alice. Ama i libri, gli animali, il teatro, il cinema, il marito, yoga e zumba, il gatto Teo e il cioccolato. Non necessariamente in quest’ordine.

Intervista

Com’è nata la passione per la radio? Chi te l’ha trasmessa?

La passione per la radio è nata da piccolina, quando accompagnavo le mie sorelle molto più grandi di me a casa degli amici in cui, invece di accendere la TV, ascoltavano tutti insieme le radio locali partecipando ai giochi o telefonando per fare delle dediche. Quell'atmosfera gioiosa, quelle voci magiche che uscivano da quel curioso elettrodomestico mi colpirono profondamente. A 13 anni poi per colpa di un amico che non so perché ce lo suggerì, bussai con la mia compagna di banco delle medie, Daniela, a Tele Radio Antenna Monopoli. Era a pochi isolati da casa mia e qualcuno ci aprì, dandoci la possibilità di trasmettere un paio d'ore il sabato pomeriggio. Facevamo tutto noi, dal rispondere al telefono alla scelta della musica da suonare: una libertà,  leggerezza e incoscienza mai più provate!

I tuoi genitori come hanno preso la tua scelta di lavorare in radio?

Ho perso mio padre da bambina, la settimana prima di compiere cinque anni: purtroppo non so cosa avrebbe pensato della mia carriera, anche se spero ne sarebbe stato fiero. Mia madre mi lasciava bazzicare le radio locali perché ero brava a scuola e non pensava potesse diventare un lavoro. Sperava diventassi maestra e credo di averla un po' delusa scegliendo un'altra strada. Ma ricordo ancora la gioia, a 18 anni quando ancora frequentavo le superiori, di mostrarle il primo contratto vero, con Radionorba: nero su bianco, si certificava che mi avrebbero pagata per quella cosa strana di parlare alla radio. Uno dei momenti più belli della mia vita, ero raggiante di felicità.

Chi sono stati i tuoi speaker (miti-idoli) di riferimento?

Da ragazzina avevo un debole per Deejay e 105. In Puglia giravano le cassette per ascoltare Fiorello, Gerry Scotti e Amadeus, perché in molti posti quella radio neanche si sentiva. Ho sempre amato Linus e lo considero ancora oggi un fuoriclasse. Poi mi piacevano Luisella Berrino e Patty Farchetto, diverse, ma così terribilmente brave! E adoravo il Night Express con Marco Galli e Max Venegoni: mi sembra ancora incredibile aver lavorato sei anni in coppia con lui a Radio Monte Carlo! Per me erano come i personaggi dei fumetti, lontani e irraggiungibili: non ti aspetti di conoscere o lavorare con Topolino o Charlie Brown, e invece sono stata davvero fortunata.

Sei stata eletta la voce più sexy della radio. Cos’hai pensato quando te l’hanno riferito?

Il primo pensiero, e la prima cosa che dicevo quando me lo ricordavano era "ma io faccio un programma normale!". Avevo paura che chi non mi conosceva pensasse facessi un programma porno...ero giovanissima e ingenua. Ora sono orgogliosa di avere un bellissimo Telegatto a casa: colpisce sempre tutti, ancora oggi.

Hai ricevuto parecchi riconoscimenti. A quale sei più legata?

Oltre al Telegatto ho una bellissima scultura di Luciano Minguzzi a casa, Elettra. Era il premio consegnato a Milano per il Gran Premio della radio nel 1993. Mi ritrovai sul palco, io ragazza di provincia arrivata da un anno a Roma nell'allora Dimensione Suono Network, premiata con mostri sacri già famosissimi come Albertino, Claudio Cecchetto, Amadeus, Mila, Gianni Riso e altri. Che serata incredibile, con Maurizio Costanzo e una giovanissima e gentilissima Maria De Filippi a presentare: era un bellissimo periodo perché c'era una considerazione per la radio che mi sembra a volte latiti oggi, in questo mondo di influencer e tiktoker.

Hai frequentato la scuola di dizione di Enzo Garinei. Un tuo ricordo di quel periodo e di Garinei?

Se ripenso a Enzo Garinei mi sento in colpa con lui, e con me, per non aver continuato su quella strada. Mi diceva che ero brava, dotata e, anche a distanza di tempo, ogni volta che mi incontrava me lo ripeteva. Ricordo la sua bravura, la sua professionalità e la sua grande umanità. È stato un grande maestro e averlo conosciuto e frequentato un immenso privilegio.

Hai condotto il programma culinario “Piatti e misfatti”. Come te la cavi in cucina? Ti consideri una esperta, una buona forchetta?

Da brava pugliese sono sicuramente una buona forchetta! Il cibo da noi è il modo che mamme e nonne hanno per dirti che ti vogliono bene...condividere la tavola un gesto di accoglienza che ho sempre trovato emozionante, soprattutto perché non è così ovunque. Nella mia vita ho attraversato diversi periodi, in alcuni mi dedicavo di più alla cucina, in altri meno. Diciamo che i primi sono la cosa che amo più cucinare: la pasta in tanti modi, soprattutto con le verdure. Con mio marito prepariamo dolci e trecce da latte, biscotti tipici in Puglia: è un bel momento da vivere insieme.

Il tuo programma mattutino “Due come noi” ha dei buono ascolti. Qual è il segreto di questi risultati? (Gli ingredienti vincenti?)

Considerato che i più recenti dati di ascolto riguardano il programma fino a dicembre 2022, condivido questo piccolo successo (siamo pur sempre una radio di nicchia) con il mio partner degli ultimi sei anni Max Venegoni. Penso che la sintonia tra di noi, il divertimento di stare insieme sia arrivato agli ascoltatori. Io quella un po' più precisa e istituzionale, lui quello ironico e dissacrante...un mix che ha appassionato e divertito gli ascoltatori, con nostra grande gioia. Aggiungerei la musica ricercata e non banale, momenti cult con grandi ospiti come Roberto Bolle o, qualche anno fa, Raffaella Carrà, che hanno lasciato il segno su di noi e credo anche nel cuore degli ascoltatori.

Come preparate la scaletta del programma? Come scegliete gli ospiti?

I Network hanno una struttura tale per cui ci sono uffici che lavorano alla musica, ai contenuti, agli ospiti. Ovviamente tutto filtrato dalla sensibilità e dai gusti di chi va in onda, ma di fatto è una macchina imponente a cui lavorano in molti: tutti contribuiscono e sono fondamentali per il prodotto finale.

Rosaria Renna insieme a Matt Damon, George Clooney e Julianne Moore

Nel tuo lavoro, oltre al talento, quanto contato la passione e l’istinto?

Passione e istinto sono irrinunciabili, credo non solo nel mio lavoro. Io aggiungerei anche curiosità e preparazione. Curiosità verso il mondo: dallo sport al cinema, dalla natura alla cucina, bisogna sapere un po' tutto, non farsi cogliere mai impreparati. E poi  leggere giornali, siti, libri, uscire, andare a teatro, ai concerti, viaggiare. Bisogna avere un mondo di cose da dire e da condividere con gli ascoltatori. Io quando trovo una storia bella non vedo l'ora di raccontarla in onda!

Tra le tue passioni, c’è il canto. Perché non hai proseguito la carriera di cantante?

Non è mai stata una carriera, quella di cantante, direi più una grande passione. Ho troppo rispetto di quelle come Whitney Houston e Giorgia per pensarmi alla loro altezza! Ma mi piace sempre cantare,  magari un giorno vi stupirò a “Tale e quale” o in costume a “Il cantante mascherato”!

Curi altre passioni oltre al lavoro?

Sono molte le cose che amo fare nel tempo libero. Una è la lettura. Da quando ero bambina una delle cose che amo di più fare è immergermi in universi alternativi e dimenticarmi della realtà. Ho una passione malata per i noir...da Chandler a Winslow, passando per il Simenon di Maigret, amo tutti gli eroi e gli anti eroi protagonisti. Negli ultimi mesi ho consumato i sei libri della saga del detective Cormoran Strike di Robert Galbraith (alias J.K.Rawling dell'adorato Harry Potter) e ora me ne sento un po' orfana. Sono sempre in attesa del nuovo di Ben Pastor, Elizabeth George o Antonio Manzini e di tanti altri. Se dimentico a casa il Kindle quando viaggio o semplicemente mi sposto sono una donna finita. Leggo ovunque: in aereo, in treno, in metro, nelle sale d'aspetto, al bar mentre faccio colazione...Musica e lettura sono le mie grandi consolazioni.

Dopo 25 hai lasciato RDS per Radio Montecarlo. Com’è nata questa scelta? Per soldi, salto di qualità o semplicemente voglia di cambiare?  

Sono passati sei anni...non me lo ricordo più ? È che sono inquieta di natura, dopo un po' ho voglia di cambiare, di provare qualcosa di nuovo. Cambiare radio e città mi intrigava. E a Radio Monte Carlo ho fatto esperienze preziose come seguire la Mostra del cinema di Venezia, la Festa del cinema di Roma, Umbria Jazz. Ho lavorato con Nick the Nightfly, Csaba dalla Zorza e il già citato mito Venegoni ... tutti incontri che hanno arricchito la mia vita professionale e non solo.

Hai mai lavorato per solidarietà?

Nel corso della mia carriera ho supportato tante cause e associazioni senza ricevere compensi. È un modo per ringraziare la vita per le cose belle e i privilegi che mi ha regalato. Sono testimonial AIL da molti anni; in passato ho sostenuto la Run for Parkinson's in onore di mia madre, che ne ha sofferto nell'ultima parte della sua vita; ho aiutato Genitin, l'associazione genitori terapia intensiva neonatale del policlinico Gemelli di Roma; l'Agop, l'associazione genitori oncologia pediatrica sempre del Gemelli; sostengo dalla fondazione L'Arte nel cuore, l'accademia artistica aperta ad allievi disabili e normodotati. Mi piace essere utile, mi fa sentire bene sapere di poter fare qualcosa, anche di piccolo, per aiutare gli altri. Dovrebbe essere la normalità, per tutti. Per questo nutro il più profondo rispetto per i volontari, che sacrificano ore preziose del proprio tempo per aiutare chi è in difficoltà: è una forma di generosità che mi commuove sempre.

Quali sono le tue ambizioni?

Oltre alla radio, che è la mia vita, ho una passione per la TV, che ho fatto spesso in passato, da Telenorba in poi. Il desiderio di tornare a farla c'è sempre, bisogna trovare un bel progetto adatto a me e uno spazio disponibile. Non perdo la speranza: se è destino la farò.

Parliamo un po’ di Roma. Sei venuta a Roma per lavorare in radio, Come ricordi l’impatto con la Città Eterna e in quali zone hai abitato?

Roma è stata una mamma generosa e accogliente con me. Negli anni 90 e 2000 l'ho vissuta notte e giorno, sempre in giro, mai a casa. Monumenti, locali, bellezze naturali: è stata un luna park affascinante e divertente e me la sono goduta per quasi 30 anni. Ancora oggi quando arrivo è come tornare a casa. Ho vissuto in diverse case e quartieri: dal divano a casa di amici nel bellissimo quartiere Trieste, in cui restavo sveglia la notte a sentire i rumori della città per me nuovi, alla dépandance a due passi dal Castello dell'Olgiata condivisa con gli amici Maurizio Modica e Mauro Marino e l'allora direttore di RDS Marco Minelli. Poi San Giovanni, con un'amica, San Paolo con il mio fidanzato e infine Prati, sempre con lui, diventato marito, la casa comprata insieme, il sogno di una vita. Quartiere magnifico, a due passi dal Vaticano. Tanto che nel momento della fumata bianca dell'elezione di Papa Bergoglio bastò lasciare i piatti che stavo lavando per correre in piazza ad assistere al primo saluto di Francesco, venuto dalla fine del mondo. Che emozione incredibile essere là in quel momento ad aspettare il nuovo pontefice!

C’è un angolo della capitale che ami molto? (se si, motivo?)

Sono molti i luoghi che amo di Roma. San Pietro mi regala sempre pace, senso di grandezza e spiritualità: rimane la mia passeggiata preferita, con allungo a Castel Sant'Angelo e il bellissimo ponte sul Tevere; il giardino degli Aranci, all'Aventino; il Roseto comunale, a Maggio, con le centinaia di rose da tutto il mondo e un'atmosfera fatata e profumata. Sempre all'Aventino amo portare gli amici al Palazzo del Priorato dei Cavalieri di Malta e stupirli con la vista di San Pietro attraverso il portone. È irresistibile, anche per me che l'ho visto tante volte; poi il lungotevere, bellissima passeggiata che amavo fare con i miei cani, quando ne avevo tre insieme. E il Quirinale, frequentato spesso da privilegiata grazie a mio marito. La vista da lassù e il giardino restano tra le cose più belle vissute nella mia vita a Roma.

Ora vivi a Milano. Cosa ti manca di Roma?

Di Roma mi manca il profumo, i colori del tramonto, la pizza sottile, i supplì, la gente autentica e non fighetta e mille altre cose. Cerco di tornare quando posso, anche a trovare gli amici. Ne ho diversi con cui ho condiviso momenti importanti della mia vita, mi mancano da morire pure loro. Anche se rimango fieramente pugliese, Roma è stata casa per tanto tempo e lo resterà per sempre.