Gabriella Farinon  (attrice – presentatrice)      Roma  30.3.1998

                      Intervista di Gianfranco Gramola  

La miglior presentatrice di Sanremo

 

Gabriella Farinon è nata Oderzo (Treviso) il 17 agosto del 1941. Sinonimo di classe, eleganza e raffinatezza, Gabriella Farinon è un personaggio riservato, molto amato dagli italiani negli anni passati. Il viso pulito e l´espressione dolce di Gabriella Farinon sono molto familiari ai telespettatori italiani degli anni ´60 e ´70, che l´hanno conosciuta come una delle "signorine buonasera", presentatrice televisiva della Rai Tv e dove si è guadagnata l'appellativo di “viso d’angelo”. Il cinema ha tentato di sfruttarne la popolarità, ma con risultati modesti. Per il cinema ha realizzato poche pellicole, 3 nel 1960 e 4 negli anni settanta. L´ultima, del 1976 fu "Signori e signore buonanotte" di Luigi Comencini e Nanni Loy, il cui interprete maschile era Mastroianni. Ha lavorato anche in radio, conducendo i programmi Un disco per l’estate (edizioni 1969 – 1973) e Il mattiniere (1973). Gabriella Farinon, a 31 anni ha sposato il regista Dore Modesti (da cui si separa 9 anni dopo), da cui ha avuto Barbara, che oggi fa la giornalista televisiva e Francesco. Nell’82 sposa Stefano Romanazzi, industriale ed editore che la rende vedova nel ’94.

Ha detto:

- Entrare in Rai, è stato scoprire una cosa nuova che nasceva allora, senza averne la conoscenza.

- Una sera, mentre mi trovavo in piazza Navona, venni notata da alcuni giovani registi tra i quali Gigi Magni, che mi segnalarono a un noto conduttore televisivo. Venni chiamata per un provino come annunciatrice televisiva e venni scelta.

- Con mio papà Raffaele, maresciallo della Finanza, mia madre Elena e mia sorella, facevamo una vita decorosa. Io studiavo ragioneria per cercare un posto da impiegata, poi interruppi per mettermi a studiare l’inglese.

Curiosità

- Un' impiegato di banca, la notte dell'11 dicembre 1974, a Roma, ha cercato di abbracciare la bella Gabriella Farinon, facendo atti di libidine. E' stato condannato a due anni di reclusione (col beneficio della condizionale).

- Ha presentato ben 3 edizioni del festival di Sanremo: nel 69 con Nuccio Costa, nel 73 con Mike Bongiorno e nel 74 con Corrado (Mantoni).

- Ha perso il padre e il secondo marito, Stefano Romanazzi, colpiti da tumore e anche per questo motivo sostiene l’AIRC, l Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.

- La nipote Azzurra, figlia della sorella Luisa e del noto imprenditore Francesco Caltagirone, è la compagna di Pier Ferdinando Casini.

Intervista

Ho conosciuto Gabriella Farinon attraverso “Telesogni”, un programma televisivo in onda il venerdì dalle 12.20 all’una, dove ha due presenze settimanali, dove si occupa di scovare negli archivi della Rai, delle “chicche” storiche, dei pezzi in bianco e nero. Suoi compagni d’avventura televisiva, Claudio Ferretti, Umberto Broccoli e Marina Morgan.    

Tu sei trevisana, vero?

Si! Sono nata ad Oderzo, vicino a Treviso.

Come sei approdata nella Capitale?

A causa della guerra ho dovuto andare dai nonni, vicino a Vicenza. Finita la guerra ci siamo trasferiti in Lombardia e poi a Roma. Mio padre stava nella Guardia di Finanza e quindi i trasferimenti facevano parte del suo lavoro.

Come ricordi l’impatto con la Capitale?

Io allora ero molto giovane ed era una città diversa. Sono venuta a Roma nel ’58, ed era una città dove si poteva girare ancora a piedi. E’ senza dubbio molto cambiata da allora.

Com’è il tuo rapporto con Roma?

Non si può non amare questa città, per le cose belle che ha, che possiede. Viverla è un po’ difficile, in quanto vivendola è una città dove la sua viabilità non è cresciuta con i tempi. E’ una città che non ha dei mezzi di trasporto pubblici che funzionano e ci sono dei momenti che è tutto complicato. Se si deve attraversare Roma da una parte all’altra è un’impresa.

A quale zona romana ti senti più legata?

Io ho vissuto, da quando sono arrivata a Roma, nel quartiere Prati e poi mi sono trasferita nella tristemente famosa via Mario Fani dove ho vissuto per molti anni, quindi Camilluccia e attualmente ai Parioli, dove sto adesso, in via S. Valentino. La città è tutta bella. Ci sono dei posti della vecchia Roma che sono affascinanti. Nelle giornate quando c’è poca gente camminare tra i vicoli è curioso perché si scopre sempre qualcosa di nuovo. E’ una città che ha talmente tante cose che viverla, camminando nella parte storica, per me è sicuramente un’emozione. Questo si!  

Ami la cucina romana?

Dicono che è una cucina molto  lontana dai gusti nostri, veneti. Però ci sono alcune cose che mi piacciono. I primi ad esempio come la matriciana e i gnocchetti. Quando voglio mangiare qualcosa di romano vado dal “Moro” a via delle Zoccolette, che tra l’altro era un’antica trattoria ora trasformata in un ristorante, gestito a livello famigliare. Dal famoso “Moro”, Federico Fellini ci fece il famoso film “Trimalcione”. Adesso il locale è gestito dai figli e dai nipoti del vecchio gestore. Lì c’è sempre un cibo molto ben curato e mi trovo molto bene. Si può gustare anche la trippa alla romana, i carciofi alla giudea, ecc…

Come giudichi i romani, Gabriella?

Il romano è abituato a tutto, il romano vero è quello che non si meraviglia di niente, perché ha vissuto tra Papi, Principi, Re, Regine, ecc… Non si meraviglia ed è buono di cuore.  Se tu vai ai mercatini rionali a fare la spesa tra le bancarelle, che sono gestite quasi tutte da romani, ci trovi il romano vero, schietto e genuino e puoi notare la bontà, il sarcasmo e la dissacrazione che gli viene dal profondo del cuore. E non perde  una battuta.

Un problema di Roma che ti sta a cuore?

Purtroppo in questi ultimi anni c’è stato un grosso problema di allontanamento da parte dei  turisti, perché il turista sta più volentieri a Firenze che non a Roma. Questo è uno dei problemi che spero il sindaco risolva. Roma è una città che dovrebbe accogliere tantissimi turisti, perché lo merita. Ha tante cose da far vedere. Ora c’è l’idea di tenere aperti i musei fino alle 10 di sera e questa è una bella cosa. In passato molto musei chiudevano alle due del pomeriggio e chi s’è visto, s’è visto. Il turista medio che viene a Roma per 3-4 giorni vuole vedere il maggior numero di cose, oltre a quelle che stanno all’aperto. Adesso hanno iniziato con questo orario serale e ho notato che c’è più gente che gira dopo una certa ora. L’idea funziona, insomma.

Se tu volessi far da guida ad un amico che viene a Roma per la prima volta, dove inizieresti?

La tappa obbligata è sicuramente San Pietro e i Musei Vaticani e poi tutte le altre chiese famose e i classici monumenti storici, quelli della vecchia Roma. A dire il vero avrei bisogno anch’io di una guida. Ci sono dei piccoli musei nascosti che sono dei gioielli. Ci sono delle chiesette sconosciute ai turisti e non e che contengono dei capolavori. Ci sono dei luoghi magari più conosciuti dai turisti che dai romani.

E cosa non gli faresti vedere?

Quei quartieri che sono cresciuti un po’ selvaggi, che non hanno osservato il piano regolatore. Appena esci dal centro storico trovi magari dei quartieri che potevano essere fatti con un po’ di più senso. Paragonati a Parigi dove c’è il quartiere della “Defaus”, dove dentro ci sono tutti i ministeri. E’ illogica la distribuzione dei ministeri e via di seguito. Forse era più giusto creare all’Eur una zona per i Ministeri, un punto unico in modo da alleviare la città e dare più respiro al centro. Io capisco che uno che viene a Roma da Milano per un giorno  e deve andare in due ministeri forse riesce ad andare in uno se è fortunato.

Un consiglio a chi governa Roma?

I consigli sarebbero tanti. A parte il traffico, ho notato che qualsiasi quartiere ha le strade sporche, cosa che invece ho apprezzato a Napoli. Paghiamo tasse su tasse ed è giusto pretendere che i nostri quartieri siano visitati più spesso dagli addetti alla pulizia. Questo è un servizio che, ripeto, paghiamo ed è giusto che si goda anche. Poi io non ho niente contro i cani, ma quando guardo per Roma trovi i bisogni dei cani sui marciapiedi, viene un po’ di rabbia. Volete i cani, va bene, ma pulite dove sporcano. Non c’è una legge su questo?  

Un consiglio ai romani?

Io ai romani non posso dare consigli. Ci vivo insieme e mi divertono molto. Poi Roma è tutto un miscuglio di razze e parlare di romano vero è quasi un miraggio. Bisogna cercarlo in quelle vecchie botteghe, del centro storico, in quelle viuzze intorno a Campo de’ Fiori, dove sono rimasti ancora i vecchi artigiani che svolgono un lavoro di tradizione. Un consiglio a chi vive a Roma, visto che paga le tasse, di ribellarsi per far valere i propri diritti. Tornando sul discorso della pulizia, noi non facciamo una bella figura verso chi viene a visitare Roma. Se i turisti vengono e trovano tutto ben pulito non si sognerebbero mai di buttare nemmeno una carta per terra.

Cosa provi nel ritornare a Roma dopo una lunga assenza?

Sarò telegrafica: “Parto sempre volentieri, ritorno sempre volentieri”.

So che adesso sei tornata in Rai. Di cosa ti occupi?

Partecipo a una trasmissione su RAI 3 che ha per titolo “Telesogni” in onda il venerdì dalle 12.20 all’una.