Gaia Gentile (cantautrice)            Cassano delle Murge (Bari) 17.6.2022

                            Intervista di Gianfranco Gramola

“La mia ambizione più grande è quella di continuare a viaggiare il più possibile con la mia musica. E’ proprio una mia esigenza, una mia prerogativa di vita”

Contatti www.gaiagentileofficial.it 

Gaia Gentile, classe 1992, è una cantante, cantautrice e performer nata a Bari. Ha iniziato la carriera artistica all’età di 17 anni, girando quattro continenti: dall’Algeria alla Germania, dagli Emirati Arabi Uniti alla Malaysia, Singapore, Hong Kong, Cina, Indonesia, Sry Lanka, Thailandia, Birmania, Kuwait, Francia, Spagna, Inghilterra, Scozia, Argentina, Cile, Zimbawe, Zambia, Svizzera, Russia. Ha partecipato come vocalist al programma televisivo Rai “Ballando Con Le Stelle” nell’orchestra di Paolo Belli. Ha collaborato con artisti del calibro di Caparezza, Noa, Giò di Tonno, The Swingle Singers, Mario Rosini, Vinicio Capossela, Paolo Vallesi. Di pari passo ha alimentato la passione per il musical e la recitazione, conseguendo il diploma presso “L’Accademia Artisti” di Roma. Nel 2021 ha preso parte ad una tournée in Brasile dove ha potuto esibirsi con pluripremiati artisti brasiliani, vincitori di numerosi Grammy, come Sandro Haick e Alegre Correa, con cui ha iniziato importanti collaborazioni che hanno portato, tra le altre cose, alla realizzazione del nuovo album di prossima uscita.

Intervista

E’ uscito il tuo ultimo lavoro: “Tanto tutto passa”. Mi parli del tuo album dal titolo filosofico?

Sembra leggero come titolo, però dentro c’è tanta espressione di me, tante cose che voglio trasmettere. E’ molto biografico e nelle mie canzoni, con la mia musica ho bisogno di raccontarmi. E’ nato in un anno, esattamente dopo un anno dall’uscita del mio primo disco. Io e il mio team avevamo le idee chiare, volevamo continuare a lavorare sodo e per fortuna l’ispirazione non è mancata, nonostante la pandemia perché anche in quel periodo, in qualche modo ho cercato di tirare fuori il massimo e più grinta possibile. In un anno con un lavoro intenso, l’ispirazione che non è mancata e soprattutto il viaggio e la tournée di un mese in Brasile, ha sicuramente aiutato moltissimo la produzione di questo disco che sembra leggero, come la musica brasiliana, una cosa scaccia pensieri, ma in realtà dentro c’è un’armonia complessissima, c’è un mondo incredibile. Quindi mi sono fatta trascinare molto da questa cosa perché c’è la gioia, la leggerezza, l’entusiasmo e l’allegria. E’ una cosa che ho sempre voluto trasmettere, perché io sono fatta così caratterialmente e mi sono fatta prendere dal Brasile e ho coronato questo mio desiderio di trasmettere tutto l’entusiasmo con la mia musica, però farlo anche con tematiche che superflue e  leggere non sono.

Questa estate sarai in giro per l’Italia con le tue canzoni?

Si, il calendario finalmente si sta riempiendo, comincio in luglio. Saremo il 15 al Madimex a Bari, poi altre date in Puglia e poi ci sarà sicuramente una nuova tournée in Brasile e non solo. Io in Brasile ho creato un blog tra il viaggio, il cibo e la musica e incontri con artisti locali strepitosi. Ci sono delle puntate sulla mia pagina su you tube e siccome questa idea è piaciuta moltissimo, c’è già l’idea di replicare in altri paesi. Ci sono già Vietnam, Tel Aviv, ecc … e molti artisti sono pronti a replicare a questo blog. Quindi non è escluso che non ci sia una tournée fuori Italia.

Mi racconti com’è nata la tua passione per la musica? Hai artisti in famiglia?

Mio papà ha sempre avuto la passione per la chitarra, ma in realtà io ho sempre giocato con la musica fin da bambina insieme a mio papà. Poi ho cantato nel coro della chiesa e il musical è stato quello che mi ha fatto davvero aprire gli occhi, nel senso che mi sono trovata quasi per caso nelle compagnie amatoriali di musical, da adolescente e sarà stato questo dover cantare cose così musicate, così orchestrate, ballare e tenere il pubblico dal palco a farmi scattare la scintilla, per cui ho proprio capito che volevo fare quello assolutamente, abbracciare questa arte a 360 gradi. Da lì è cominciato lo studio serio e approfondito della musica ed eccoci qua, senza alcun tipo di dubbio.  Ho dubbi su tutti e tutto tranne che sulla musica e su quello che voglio fare.

Con quali miti della musica sei cresciuta?

Da ragazzina, scorrendomi l’hit pop nelle vene, i miei genitori mi riempivano la testa di Dire Street, Zucchero, Eros Ramazzotti, Pink Floyd e questi erano i must a ripetizione. Poi crescendo e avvicinandomi tanto al jazz i miei punti di riferimento erano Ella Fitzgerald e Frank Sinatra, due grandi artisti.

Hai girato mezzo mondo con la tua musica. Qual è il pubblico più caloroso?

E’ difficile dirlo, però il primo pubblico che mi viene in mente e che mi ha strabiliata è quello africano, nel senso che è quello più caloroso, anche se non te lo aspetti per  la precarietà che vedi intorno a te. Poi hanno questo senso musicale, ritmico per cui li vedi coinvolti, si aspettano tantissimo da te, che gli emozioni, che gli trascini. Sono tanti i pubblici meravigliosi  che ho incontrato, anche in Cina, dove sono stata per otto volte, però chi mi ha lasciato veramente il segno è stata l’Africa.

E in Italia?

Sono stata a Roma, a Milano e in tante zone d’Italia, ma questo dipende anche dal tipo di serate. In Italia comunque nei concerti sono tutti calorosi, perché c’è questa aria di gioia, di serenità, entusiasmo e la voglia di divertirsi.

Ho visto che hai lavorato anche con Paolo Belli. Com’è nata la vostra collaborazione?

Ero a Roma e stavo lavorando con il mio ex produttore che a suo volta lavorava con Paolo Belli e stava producendo un disco con lui. Ci siamo conosciuti in studio, mi ha sentita cantare e lui mi ha chiesto se volevo fare la vocalist a “Ballando con le stelle”. Ovviamente ho accettato con immenso piacere ed è stata un’esperienza molto bella e formativa, perché cantare 20/30 canzoni a settimana, con stili completamente diversi, è una cosa che ti aiuta tanto, ti fa crescere, ti matura e ti fa capire le tue potenzialità.  

Prima di dedicarti completamente alla musica, hai fatto altri lavori?

Ho tirato a campare aiutando mia madre in ufficio che fa la consulente fiscale e ho cantato a qualche matrimonio.  

Tu sei anche autrice delle tue canzoni. Quale metodo usi, scrivi prima il testo e poi la musica o viceversa?

Non sempre c’è una formula, nel senso che spesso a me nasce prima il testo su una  armonia che ho in testa che poi elaboro. Poi a volte è capitato che da un semplicissimo titolo, uscisse da dentro un testo immediato, però la maggior parte delle volte nasce prima il testo a cui trovo la melodia più efficace.

Il momento della giornata più fertile per scrivere le tue canzoni?

La notte, anche perché poi la mattina non mi sveglio prestissimo (risata). In un’altra vita io devo essere stata un animale notturno perché la notte per me è più proficua, è più prolifera da sempre. C’è il silenzio, la tranquillità, la pace, la città rallenta. Nella notte c’è il mistero, non lo so, per me la notte è magica.  

Dopo una esibizione temi di più il giudizio del pubblico o della critica dei giornali?

Più della critica, perché per il pubblico faccio di tutto per abbracciarlo e per trascinarlo nel mio mondo e farlo stare bene. Mentre la critica non sai mai cosa cerca, che osservazioni potrebbe tirare fuori, quindi del pubblico sono più fiducioso. Per il pubblico mi ammazzo, mi faccio in quattro per tirare fuori tutto quello che ho da dire.

Hai un rito scaramantico prima di esibirti?

Oltre ai miei soliti vocalizzi per vedere che sia tutto ok, qualche palpatina al sedere  con i musicisti, come si usa a teatro.

Quali sono le tue ambizioni?

L’ambizione più concreta è quella di continuare a viaggiare il più possibile con la mia musica. E’ proprio una mia esigenza, una mia prerogativa di vita continuare a viaggiare, conoscere gente, conoscere posti nuovi e farmi influenzare da queste località, dandomi nuova linfa. Poi fra i miei sogni nel cassetto c’è Sanremo e far  conoscere sempre di più la mia musica a più gente possibile, quindi fare più live possibili e immaginabili.