Gianluca Impastato (comico)     Andalo (Tn)  11.9.2019

                 Intervista e foto di Gianfranco Gramola

Vorrei essere ricordato come un comico che ha fatto della semplicità e la spontaneità il suo cavallo di battaglia.

Gianluca Impastato è nato a Milano il 21 novembre del 1971. Insieme al gruppo comico I Turbolenti, di cui fa parte dalla fondazione nel 1998, ha vinto il Festival Nazionale del Cabaret nel 2000 e il premio della critica al premio Charlot a Paestum nel 2002, e partecipa dal 2003 alla trasmissione Colorado su Italia 1. Sempre a Colorado si esibisce, senza i Turbolenti, interpretando l'enologo Chicco d'Oliva e Mariello Prapapappo, l'uomo dei misteri. Nel settembre del 2010 pubblica il libro di Chicco D'Oliva Che tracannata signori!". Nel 2017 partecipa alla seconda edizione del Grande Fratello VIP dove viene squalificato per una presunta bestemmia dopo 36 giorni di permanenza.

Intervista

Gianluca, ho letto che sei un intenditore di vini. Com’è nata questa passione?

Non so com’è nata, Gianfranco. Conosco tanti amici che bevono (risata) e alla fine ho iniziato a bere anch’io, con moderazione e solo vino buono, senza esagerare.

E non guidare dopo aver alzato un po’ troppo il gomito.

Preferisco non guidare, ma bere un po’ di più.

Hai anche tu la classica cantina in casa?

Si, ho la mia cantina privata, i miei vini preferiti e quando ho degli ospiti, si apre qualche bottiglia. E’ un momento di grande aggregazione.

Il vino trentino che ami di più?

Il Teroldego della piana Rotaliana. Questo vino mi fa impazzire.

Anche il Marzemino è buono.

Si, anche il Marzemino, però il mio preferito è il Teroldego, perché ha una marcia in più.

Gianfranco Gramola con Gianluca Impastato

A cosa stai lavorando?

Ho un paio di programmi per l’autunno, più uno spettacolo teatrale per la primavera 2020.

Tra colleghi hai trovato più complicità o rivalità?

Più complicità perché ci sono tanti stili di comicità diversi. E’ come dire se c’è rivalità fra Cannavaro e Ronaldo. Sono calciatori, ma hanno due ruoli diversi e così è per noi comici. Abbiamo un modo comico diverso l’uno dall’altro e per questo fra di noi  c’è molta complicità e quindi ci si dà una mano. Forse ci sono delle rivalità quando ci sono dei comici che hanno dei stili simili, però a Colorado, per esempio, siamo molto diversificati.

Hai fatto il concorrente del «Grande Fratello Vip». Faresti altri reality?

Reality, no. Penso di più a dei programmi che sono in linea con quello che è la mia professione. Il Grande Fratello Vip è stata una bella esperienza, però non mi va di farne altri.

Hai mai pensato ad un libro o al cinema?

Si. Di libri ne ho fatto uno dieci anni fa che riguardava il mondo del vino, perché facevo il personaggio “Chicco d’Oliva”, il sommelier. Per il cinema si spera sempre, bisogna avere un po’ di fortuna e un regista che magari ha voglia di mettersi in gioco e scommettere su di me.

Un tuo sogno artistico?

Vivo già in un sogno, Gianfranco, perché faccio un lavoro che mi piace e che mi permette ogni volta di misurarmi con dei nuovi limiti, con dei nuovi progetti. non voglio essere utopistico e dire “mi piacerebbe fare un film che vincesse il premio Oscar”. No, quello no. Vorrei solamente  fare una carriera che mi permetta di fare diverse esperienze.

Hai mai pensato ad un “piano B” nel caso andasse male con il tuo lavoro di artista?

Si, ci ho pensato. E la mia passione per i vini mi ha portato ad aprire un’enoteca e quindi a crearmi un piano B. Accontenterei una mia grande passione, dove potrei  mettere a frutto la mia esperienza, la mia conoscenza, perché in questi anni ho conosciuto tantissime realtà, tantissimi produttori di vino e ne ho anche assaggiato tanto (risata).

Un domani come vorresti essere ricordato?

Vorrei essere ricordato come un comico che ha fatto della semplicità e la spontaneità il suo cavallo di battaglia.