Marta Zoffoli (attrice)          Roma 8.11.2010

                       Intervista di Gianfranco Gramola

Sul set dei Cesaroni è Emma, la psicologa, ma a casa è la “Regina della carbonara”. 

 

Il suo sito ufficiale è www.martazoffoli.it e la sua e-mail info@martazoffoli.it

Ecco come si presenta Marta Zoffoli sul suo sito:

Sono nata a Roma il 7 luglio 1972, ma le mie origini sono romagnole. Amo profondamente la Romagna e la sua tradizione contadina. Ho una splendida famiglia, numerosa e molto unita. Persone semplici, di cuore, con le quali passo sempre un po’ di tempo appena posso. Mio padre è un uomo che ha saputo inseguire i suoi sogni, lasciando il paese d’origine e trasferendosi a Roma con poche lire in tasca per lavorare nell’alta moda. E mia mamma è una bellissima donna che ha sempre saputo sostenere il suo uomo con grande forza e amore. La mia carriera d’attrice inizia prestissimo. Mio fratello Matteo viene notato fuori dalla scuola e scelto per uno sceneggiato Rai. Così, insieme a lui, entro a far parte del magico mondo della spettacolo. A 4 anni l’esordio accanto a Domenico Modugno nello sceneggiato Rai ”Il maestro di violino”.  Le proposte cominciano a fioccare: a quel tempo i bambini attori erano veramente una rarità.  A 5 anni mi trovo al fianco di Paola Borboni. ...Ricordo ancora i suoi occhi pungenti e il suo profumo di cipria. Era lo sceneggiato “GEORGE SAND” con Anna Proclemer e la regia di Giorgio Albertazzi. Seguono la prima popolarissima sit com italiana “CASA CECILIA” con Delia Scala, lo sceneggiato televisivo “MARTIN EDEN” e “GIALLO SERA” con Renzo Palmer. Tanti spot pubblicitari, famoso quello della Plasmon. A 8 anni il debutto al cinema grazie a Francesco Rosi che mi vuole tra i protagonisti di “TRE FRATELLI”. Amo molto il cinema di denuncia e a tratti documentaristico di Rosi ma questo film ha in più una potente vena poetica ed evocativa che lo rendono a mio avviso uno dei suoi  capolavori. Ancora oggi ogni tanto lo rivedo. Nell'eccezionale cast Vittorio Mezzogiorno, Philippe Noiret, Michele Placido e Charles Vanel… Con Tre Fratelli, nel Maggio del 1981, sono la più giovane attrice presente al festival di Cannes. Diretta da Steno sono al fianco di Enrico Montesano nel film “QUANDO LA COPPIA SCOPPIA”. Interpreto Fanny Ardant bambina nel film di Anna Maria Tatò “DESIDERIO”. Per ben due volte ho avuto l’onore di essere la figlia di Mario Merola nei famosi film di genere “CARCERATO” e ”TRADIMENTO”. Conservo ancora il ricordo di quel gigante buono, che mi incuteva un po’ di timore, che portava i babà su set per tutta la troupe, che mi salutava pizzicandomi le guance. Nel 1985 con Tom Conti e Giancarlo Giannini sono tra i protagonisti del film americano “SAVING GRACE”, una divertente favola contemporanea del regista Robert Young. Che attori meravigliosi, Tom a volte lo sento ancora....!    Era però diventato difficile conciliare il lavoro, gli studi e la normale vita da adolescente. Decido di inseguire il sogno che avevo fin da piccola di fare la ballerina ed entro all'Accademia Nazionale di Danza. La mia carriera d’attrice sembra fermarsi qui, ma dopo il liceo tento gli esami di ammissione al Centro Sperimentale di Cinematografia. Mi dico: “se è destino che io torni a recitare mi prenderanno, altrimenti farò l’università”. Il CSC mi ha donato 2 anni da sogno nel tempio del cinema italiano e lì è esploso il mio amore per il cinema. Nel tempo libero mi intrufolavo nelle salette montaggio dove ancora si usavano le moviole, nelle sale mix del suono, ascoltavo i racconti di grandi maestri come Piero Tosi. Fausto Brizzi, mio compagno al Centro Sperimentale, mi convince a salire per la prima volta su un palcoscenico protagonista della sua divertente commedia “ALTERAZIONI IN EQUO CANONE” scritta con  Marco Martani, e l’anno seguente in “CUCCIOLO” insieme a Massimiliano Bruno e Alessandra Costanzo. Ma lavorare come attrice non era così facile come avevo creduto. Facevo tanti provini, tanti... Questo è un mestiere veramente duro, spesso pensi che sia colpa tua se non riesci a vincere i provini. Invece io credo che sia anche legato al destino, alle coincidenze e alle conoscenze. Il talento può essere determinante, ma non tutti quelli che hanno talento ce la fanno e non tutti quelli che ce la fanno hanno talento! Ma non ho mai smesso di crederci. Ho respirato il grande cinema, lavorato con maestri straordinari e mi emoziono quando guardo un bel film e sogno i ruoli che vorrei interpretare...il cinema è un grande amore! Negli anni del boom della fiction televisiva, sono tra i protagonisti di puntata di numerose serie televisive come “DON MATTEO, CRONACA NERA, SCOMPARSI, UNA DONNA PER AMICO 3”. Nel 1997 entrando per caso in un ufficio sbagliato conobbi Francesca Marra che restò colpita dalla mia storia e nonostante stesse cercando attrici “di nome” per una grossa coproduzione mandò negli Stati Uniti un mio provino all’insaputa dei produttori italiani... venni scelta per interpretare Basemah in “SALOMONE” della serie “LA BIBBIA”. Recito nel film tv “PEPE CARVALJO” per la regia di Franco Giraldi. Nel 1998 sono tra i protagonisti del film tv americano “BONANNO: THE YOUNGEST GODFATHER”. Mi dedico con passione anche all’insegnamento di recitazione e preparazione al casting, tornando anche al Centro Sperimentale di Cinematografia ma questa volta da docente. Sono protagonista di puntata nelle fiction “CUORE vs CUORE, CARABINIERI  5, CODICE ROSSO e NATI IERI”, partecipo al film “AL CUORE SI COMANDA”, opera prima di Giovanni Morricone, lavoro accanto ad Alessandro Gassman in “LA SACRA FAMIGLIA” e a Kaspar Capparoni in “MAMMA DETECTIVE”. Nel 2006/2007 il teatro entra decisamente nella mia vita! Debutto con Giampiero Ingrassia protagonista della tournée teatrale “QUATTRO MATRIMONI E UN FUNERALE”, tratto dall’omonimo film, nel ruolo che fu di Andie Mc Dowell. Debutto a Bari davanti a 2100 persone! Altro successo teatrale con “RICETTE D’AMORE” divertente commedia di Cinzia Berni che fa per 2 anni il tutto esaurito nei teatri di Roma. Ma il 2008 è un anno difficile, poco lavoro, un amore che finisce...e nonostante io continui a fare bei provini nessuno se la sente di investire seriamente su di me. Decido allora di dedicarmi a qualcosa che faccia bene al cuore. La mia grande passione: IL CIBO. Mi iscrivo e mi diplomo ad un corso professionale da cuoco! Il piatto che mi richiedono di più i miei amici? La Carbonara! Amo la cucina casareccia, legata alle tradizioni, alla terra...sogno una mia locanda in cui deliziare gli ospiti con i prodotti del mio orto, con del buon vino, accanto ad un camino acceso... Finalmente arriva il film “EX” e “UN MEDICO IN FAMIGLIA 6” con il divertente e riuscito ruolo di Denise Zampa, con il quale mi conquisto la fiducia dei produttori che dopo mesi e mesi di ricerche per trovare una soluzione all’uscita di scena di Elena Sofia Ricci decidono di affidarmi il ruolo di Emma, la nuova protagonista della famosissima fiction “I CESARONI”. Fausto Brizzi mi affida il ruolo di Luisa nei 2 film “MASCHI CONTRO FEMMINE” e  “FEMMINE CONTRO MASCHI”. ...credo di essere molto fortunata perché sono cresciuta in una famiglia che mi ha sempre sostenuta ed incoraggiata a seguire i miei sogni. I miei genitori credo mi abbiano trasmesso forse il valore più importante nella vita. Credo nell’amore!

Ha detto

- Ero alla reception dell’hotel Carlton, dove alloggiavano tutti gli attori ospiti del festival, all’indomani della proiezione del mio film. Mi si avvicina un uomo alto, dall’incredibile sguardo magnetico, ancora oggi impresso nella mia mente. Mi dice in inglese che è rimasto molto colpito dalla mia interpretazione e mi pronostica una brillante carriera... “e  magari un giorno reciteremo insieme in un bel film!”. Non avevo idea di chi fosse e lo liquidai con un sorriso ed un grazie di circostanza. Era Jack Nicolson ... forse dovrei chiamarlo, magari si ricorda ancora!?     

- A 28 anni ho sposato un commercialista e per quattro anni, fino al divorzio, sono diventata una ragioniera impeccabile, in tailleur marrone, a studiare la partita iva. Ho avuto poi un fidanzato supersportivo, e allora io, che non ho mai fatto sport in vita mia, ho iniziato a dedicarmi al treking, alla mountain bike, alla palestra tre volte la settimana. Sono stata anche la compagna di un regista documentarista e sono diventata una montatrice esperta. Nella vita ho sempre fatto un errore fondamentale: non ascoltare i miei desideri, ma cercare di incarnare quello che gli uomini si aspettavano da me.

- Lascio correre piuttosto che arrivare a dissapori. Una cosa però non tollero, la prepotenza. Capita che chi chiede delle cose con gentilezza, non venga ascoltato. E capita che un attore abbia degli atteggiamenti presuntuosi e gli sia concesso quasi tutto. Non tollero la convinzione secondo la quale chi pretende con insistenza, ottiene.

Intervista

Ha un sorriso disarmante e la simpatia tipica di una romana, con radici romagnole… un mix esplosivo. Sempre pronta alla battuta e dalla risata contagiosa, Marta è proprio la ragazza della porta accanto che tutti vorrebbero avere. Una gran bella ragazza che con energia e determinazione sa dare un senso alla giornata e che grazie alla sua personalità pulita e sincera, fa strage di ammiratori.

Tu hai iniziato da piccolissima nella Tv, facendo la reclame, giusto?

Si! Ma per favore non dire quella dei pannolini perché non è vero (risata). Inizia con la pubblicità degli omogeneizzati, della pastina per bambini, con la Plasmon, ecc…  

Crescendo però hai iniziato a lavorare “seriamente”. Che ricordi hai di quel periodo?

Tanti, perché ho fatto una decina di film, quindi diciamo che la mia infanzia è passata attraverso il cinema. Io comunque ho dei bei ricordi, però per me era la normalità, quindi non è che avessi la coscienza di vivere in un mondo particolare. Infatti quello che mi stupiva era vedere la reazione degli altri che mi stavano accanto, cioè delle mie amichette e dei loro genitori che volevano sapere e mi chiedevano di tutto. Invece io vivevo tutto questo come una cosa normalissima, come un gioco. Comunque sono bei ricordi perché ho avuto la fortuna di lavorare in cose belle e di prestigio, quindi c’era una cura, un attenzione in più, quando sei bambino, sei un po’ coccolato dal mio assistente de dalla troupe. Mi viziavano (risata).

Quali sono stati i tuoi maestri?

Lo studio vero è avvenuto al Centro Sperimentale e studiando lì ho avuto dei veri insegnanti. C’era la nostra insegnante di recitazione che si chiamava Lenore Lohman, un’americana, che insegnava con il metodo Strasberg e  sicuramente per me un grande maestro è stato Piero Tosi, il costumista perché lui veramente ci parlava del cinema, ci trasmetteva proprio il fascino che dovevano avere queste dive. Ci parlava di Silvana Mangano, di Alida Valli e di altri grandi personaggi. 

Hai mai pensato ad un nome d’arte?

No, mi piace molto il mio.

Quali erano i tuoi idoli? La Loren, la Lollo?

Si! Anche se in realtà non le vedo vicine alla mia tipologia. Io ho sempre ammirato Maryl Streep per la capacità di fare anche ruoli diversi, ai più disparati. Diciamo che io ho sempre una certa attenzione verso il cinema francese. Mi piacciono queste attrici di charme, sofisticate. Noi purtroppo in Italia non ne abbiamo più tante.

Ma i tuoi genitori che futuro sognavano per te?

Penso questo (risata). Loro sono molto felici perché mi vedono felice. Loro sono persone che hanno avuto la forza e il coraggio di inseguire i propri sogni,  perché sono persone che hanno mollato tutto e hanno rischiato tutto e sono ripartiti da zero. Per cui loro credono fermamente che si debba perseguire quello che si ama. Non mi hanno mai imposto nessun tipo di studio e quindi per loro sarebbe andata bene qualsiasi cosa. Sicuramente a loro il campo artistico piace molto.

Che lavoro fanno i tuoi genitori?

Mio padre adesso è in pensione, però per 25 anni è stato il modellista di Lancetti, poi ha continuato a fare Alta Moda per conto suo. Mia madre invece, che parla quattro lingue, per un periodo ha lavorato da diverse parti. Ha lavorato anche da Valentino. Però lei principalmente si è dedicata a suo marito e ai figli.

Quali sono i tuoi hobby i tuoi passatempi preferiti, quando non lavori?

Il mio hobby principale è il cibo. Mangio e cucino e mi ritengo una buongustaia. Mi sono anche diplomata cuoco professionale circa un anno e mezzo fa. Ho questa passione fin da ragazzina e in realtà quando mi sveglio la mattina, il mio primo pensiero è:”Oggi che cosa cucino?”. Quindi se non ho da lavorare, principalmente cucino, vado al mercato, dove mi piace cercare tutte le cose fresche, genuine, cose di stagione e possibilmente dagli agricoltori diretti. Quindi sperimento in cucina e sperimento ristoranti, nel senso che ho le mie guide e amo cercare le osterie o trattorie dove si cucina come una volta, tutto genuino.

Qual è la tua ossessione?

Indovina? Il cibo in senso buono. E i capelli in senso negativo. Non sono mai contenta di come stanno.

Quali sono i tuoi tabù?

Tabù?! Quali tabù?

Cosa non deve mai mancare nel tuo frigorifero?

Un bel pezzo di pancetta stagionata e la salsa di soia.

Qual è il tuo motto?

Ne ho uno che però è in romanesco. E’ "Dalla e dalla, se piega pure la metalla". (risata) E’ una frase che dico molto spesso, anche se viene sempre frainteso con quel "dalla e dalla" (risata).

Il complimento più bello che hai ricevuto?

Quello che ho ricevuto proprio di recente me l’ha fatto il regista de “I Cesaroni”, Stefano Vicario. Alla fine della lavorazione ci stavamo salutando e uno tira un po’ le somme e dice:”Allora, com’è andata? Ti sei trovata bene? Qua e là” e io gli ho chiesto del personaggio che interpretavo, come ne verrà fuori e lui mi ha detto una cosa molto bella. Mi ha detto:”Questo personaggio tu lo hai fatto vivere, portando dentro quella che è poi la tua follia, perché tu in realtà hai una vena di follia creativa nella vita. Non smettere mai di portare Marta nei tuoi personaggi”. E io lo trovo un complimento bellissimo, perché prima di tutto mi ha amata come persona e poi ha amato Marta messa nel personaggio. Quindi ha fatto un doppio complimento a me e al lavoro che avevo fatto.

Com’è a telecamere spente la famiglia Cesaroni?

Io mi sento fortemente a mio agio con loro, anche perché sono estremamente ironica e senza freni. Per cui mi butto nell’avventura, faccio casini, mi diverto. Con Antonello Fassari siamo amici da tanto tempo e l’adoro, Max Tortora pure, Claudio Amendola tutto sommato lo vedo molto bene nel suo ruolo. In realtà siamo abbastanza amici anche fuori dal set, purtroppo non ci si frequenta. Ad esempio con Elda Alvigini ci vediamo spesso, siamo amiche. Sul set l’atmosfera è quella che uno si immagina e lo è realmente, cioè si fischietta e si ride fino ad un secondo da quando arriva il grido di “Azione” e si continua la scena anche dopo lo “Stop”.

Puoi raccontare un aneddoto divertente successo sul set de "I Cesaroni" o che riguarda qualcuno degli attori?

Con Max e Antonello c'era da ridere a tutti i ciak! Si facevano gli scherzi in scena. Ricordo Claudio versare di nascosto dell’acqua sui piedi di Antonello durante una scena a tavola...tutti vedevamo tranne Antonello e abbiamo continuato a recitare trattenendo le lacrime... non ti dico la faccia di Antonello quando ha sentito i piedi bagnati e ha dovuto continuare facendo finta di niente!!!

Hai mai fatto delle gaffe?

Io? Ne faccio di continuo. In realtà me ne viene in mente una che non so se a scriverla funziona. Te la racconto ugualmente, Gianfranco. Stavo lavorando su un set straniero un po’ di anni fa e si stava parlando tra un ciak e l’altro in un momento di pausa, con un produttore e un regista. Sia il produttore che il regista venivano tutti e due dalla stessa città del Sud Africa. Io ho chiesto:”Ma siete fratelli, siete parenti?”. E il regista mi disse:”No! Siamo fidanzati”. Io allora scoppiai in una fragorosa risata dando pacche sulle spalle a loro due, dicendo: "Ma dai, cretino, non scherzare”. E lui, serissimo:”Perché ridi? Ti fanno ridere le coppie gay?". Io, ti giuro su Dio, mi sono sentita male e ho finto pure uno svenimento. E’ stata una mia ingenuità, perché ho dato per scontato che fosse una battuta. Capita.

Che rapporto hai con la Fede?

Sento forte la connessione con qualcosa che trascende, con Dio e mi piacerebbe coltivarla...ma purtroppo mi applico poco. Sono cresciuta in una famiglia cattolica. Amo la figura di Cristo e la religione cristiana. Apprezzo meno l'istituzione cattolica, lo sfarzo e la corruzione del clero. 


 
L’ultima volta che hai pianto e perché?

Ah....ultimamente piango molto meno, non me n’ero accorta! L'ultima volta per un litigio col mio fidanzato...

Com’è il tuo rapporto con il denaro?

Ottimo! Grazie a Dio non ho mai avuto problemi economici. Mi piace stare bene ma non sono una persona esigente. Non sono i soldi a rendermi felice, mi bastano poche cose, semplici.

Sassolini nelle scarpe che vorresti toglierti, ne hai?

Rispetto alla vita mi rode parecchio il fatto che siamo il paese più bello dal punto di vista della storia, dell’arte, della natura, della cultura e del cibo, ma in realtà siamo forse il paese più ridicolo agli occhi di tutto il mondo. E va da se   nel mio lavoro il fatto che siamo un paese di stampo mafioso, cioè lo siamo nel DNA, quindi si fanno lavorare gli amici, i figli degli amici, i nipoti degli amici, ecc… Questo è proprio nella natura, non c’è niente da fare.

Un capriccio che vorresti toglierti?

Comprare un casale in Toscana o in Umbria....un capriccetto, dai! In realtà è proprio il mio sogno!!! ah! un capriccio sarebbe buttare tutto il mio guardaroba e ricominciare da zero con una stilys alla Sex & the city che mi rifà tutto il look!

Hai un sogno nel cassetto?

Mi piacerebbe fare un bel film per il cinema. Mi piacerebbe molto una bella commedia, fatta bene, come quelle di Verdone. Tipo “Maledetto il giorno che ti ho incontrata”, con Margherita Buy, hai presente? Invece se penso ad un film un po’ più impegnato, purtroppo non penso a quelli italiani, ma a quelli francesi. Mi piacerebbe fare un bel film di Patrice Leconte.

A chi vorresti dire grazie?

Sembra banale, però un grazie lo devo a mamma e papà. A loro perché principalmente sono delle belle persone. C’ho lo stampo e la matrice della mia famiglia di belle persone ed io questa cosa me la porto dietro. I miei sono romagnoli. C’è il mio fidanzato che piano piano sta cominciando a conoscere cugini, cugine, zie, ecc… e ogni volta, incontrandoli, mi dice:”Non ci posso credere, sembrano angeli”. Noi romagnoli, oltre ad essere delle belle persone, siamo anche molto ingenui, bonaccioni e alla mano. Sicuramente i miei mi hanno trasmesso il fatto di non vedere il male dietro le cose che è un bene ma anche un male. Diciamo che sono poco furba e quindi la gente ne approfitta, però una cosa è certa, che non farei sicuramente a cambio. Preferisco essere così, pulita e sincera.

Il tuo fidanzato lavora nel cinema?

Samuele sta a cavallo tra cinema e musica perché fa il fonico sia nell’ambito musicale che in quello cinematografico e televisivo. Non è romano, se vuoi saperlo, ma è di origine campana, ma vive a Roma.

Cosa ne pensi della battaglia contro il fumo?

Non credo si possa essere contrari!! Il fumo è deleterio e deve essere limitato nel rispetto del prossimo.

Tu fumi?

Si, purtroppo, non mi va di rinunciare a quelle 2/3 sigarette la sera dopo cena. Mi dico che tanto vivendo a Roma, nello smog, ci pensano già gli altri a intossicarmi! Ma non è un discorso valido...sarebbe meglio NON fumare.

Tatuaggi e piercing?

Nulla in contrario, è soggettivo. Ma i piercing mi fanno senso e troppi tatuaggi non mi piacciono... e come tutte le cose che diventano una moda collettiva dopo un po' stufano!

Tu ne hai?

Si! Uno piccolo fatto artigianalmente in un sobborgo di Città del Messico nel 1990!

Fai beneficenza, volontariato e solidarietà?

Queste cose si fanno ma non si dicono! ...è sempre troppo poco.

La dichiarazione d’amore più divertente che hai ricevuto da parte di un fans?

Non ne ricordo di particolari. Ah! un professore che mi ha scritto per giorni invitandomi a trovarlo al suo paese e a cenare con lui, descrivendomi ogni volta il menù che avrebbe preparato. "Oggi sto preparando le olive in salamoia che accompagneremo a...." descrivendomi tutte le lavorazioni artigianali che faceva....una delizia!!!

Parliamo di Roma, Marta. Che ricordi hai della Roma della tua infanzia?

Sembra una banalità, però ricordo una Roma con meno macchine e noi ragazzini giocavamo per strada, senza pericoli e poi ho il ricordo bellissimo della domenica mattina. Era il giorno che sparivano le macchine, si sentivano le rondini, tantissime rondini e si sentivano le campane. La cosa che mi dispiace è che non si sentono più queste cose, perché  è tutto soffocato dal rumore del  traffico, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Anche la domenica.

Attualmente com’è il tuo rapporto con Roma?

Io la amo follemente e forse è la città più bella del mondo. Io vado in giro sempre e solo con il motorino, quindi sto sempre con il naso per aria. Quando voglio rigenerarmi faccio una bella passeggiata fra campo de Fiori, il Ghetto e quelle vie intorno. Adoro quei posti che sanno di una volta e che ti danno la sensazione di essere in un film. Purtroppo non amo tanti i romani, la romanità, quella becera che parla a volume alto. Dei romani si dice:”Sono simpatici, sono divertenti, hanno la battuta pronta”. Mica tanto. Spesso sono molto incazzati, però secondo me è perché vivono in una città e la città è stressante. Purtroppo non è più piacevole vivere in città, quasi non ti saluti neanche con i vicini di casa, si sta perdendo la dimensione umana. E quello mi manca e non ti nascondo che un mio sogno è di avere un appartamentino a Roma, ma una bella casetta in campagna.

In che zona di Roma hai abitato?

Io sono nata, cresciuta e vivo attualmente in Prati, vicino a San Pietro.

Parliamo di cucina. Tu che sei una brava cuoca, della cucina romana, cosa ti viene meglio?

Di me dicono che sono la regina della carbonara (risata). Poi ognuno dice:“Io la faccio così, io la faccio colà”. A me piace come la faccio io, ovviamente. La carbonara la faccio buonissima e spesso faccio i saltinbocca, in versione mignon, piccoli piccoli da mangiare direttamente con lo stecchino. 

Hai un ristorantino preferito?

Ha aperto da poco a Roma un ristorante che prima stava solo a Bracciano.  Stesso menù e stessa gestione.  Quello era il mio preferito e sono molto felice che ci sia anche a Roma, proprio vicino a me. Si chiama “Vino e camino”.

Come vivi la Roma by Night?

Un po’ sofferto, perché ero abituata a vivere il divertimento che vivevo su in Romagna. Lì sanno veramente come divertirsi. Le discoteche sono grandi, spaziose e ariose, con tante sale e con musica divertente, revival, ecc… A me, un pochino questa cosa manca a Roma, per cui andavo sempre ricercando questa cosa e andavo nei locali e dicevo:”Ma cavolo, sono brutti, sotto terra, piccoli, non si respira”: A me manca un pochino questa parte qua. Però Roma ha la parte bella dei ristorantini, oppure le belle passeggiate in centro. Io d’estate Roma, la adoro. Tutti fuggono  invece per me è il momento più bello per cui mi vado a fare le mie belle passeggiate, le trattorie, le osterie dove puoi fermarti a parlare fino a tarda notte e poi da sopra ti fanno:”Ahò, qua c'è gente che vole dormì” (risata).

Per un’artista, Roma, cosa rappresenta?

Purtroppo rappresenta poco, perché è poco underground, c’è poco teatro Off , poco cinema Off e c’è poca arte. Però rappresenta comunque il centro e quindi è difficile stare lontano. Io poi non ho vissuto in altre città, però ad esempio mi da l’idea di essere molto più stimolante Bologna per un’artista. Ed è un peccato che questo manchi a Roma. Però si è circondati dalla bellezza, che dici, Gianfrà?