Serena Autieri (attrice - cantante)        Roma 17 . 10.2002

                                      Intervista di Gianfranco Gramola

Una napoletana bella, schietta e con un'allegria che contagia

Serena (di nome e di fatto, dice) è nata a Napoli il 4.4.1976. Si innamora fin da bambina della musica e inizia a cantare alla tenera età di 14 anni nei locali della sua città. Partecipa al concorso nazionale “Miss Teen Ager” nel 1991 e vince  nella categoria “cantante”.Nel 1995 esordisce quale speaker di un emittente radiofonica e nello stesso anno collabora con Eddy Napoli ( voce dell’Orchestra Italiana) come corista nel suo ultimo album. E’ iscritta alla S.I.A.E. dal 1997 come autrice di parte letteraria. Nel 1997 esce il suo primo album, più 2 cd singoli, dal nome “Serena” e intitolato “Anima Soul”. Nel 1998 canta la sigla del concerto a Bologna in onore del Papa. Sempre nel ’98 le viene affidato un ruolo che la vede protagonista nella soap-opera “Un posto al Sole” dove interpreta la cantante Sara De Vito e firma un contratto anche per il 1999. Il 18 ottobre di quell’anno rientra  da protagonista nel cast della soap-opera della Rai “Un posto al Sole”. Serena ringrazia Paolo Limiti che l’ha lanciata in Tv e il compianto Alberto Castagna che nel 2001 l’ha voluta nel suo Stranamore. Ricorda il bel periodo di “Vento do ponente”, in cui lei faceva la parte dell’archeologa Francesca Ghiglione, a fianco di Paolo Calissano e Enrico Mutti. In teatro ha un enorme successo al Sistina con lo spettacolo:” Bulli e pupe” con Giulio Borghetti (vedi la serie Tv “Carabinieri” su Canale 5).

Ha detto:

- Napoli, la mia città, Napoli è luce, è vita, è umanità.

- Sono una ragazza cattolica e come tutti ho una missione su questa terra.

- Sono diplomata disegnatrice e stilista di moda. Se non avessi sfondato come attrice avrei potuto fare la disegnatrice di scarpe per la fabbrica di mio cognato.  

- Mia madre è tutto, è la mia musa, il mio rifugio, la mia salvezza, la mia confidente. Con lei parlo proprio di tutto.

Curiosità

- E' madrina del reparto di neonatologia del Secondo Policlinico di Napoli.

- Il papà è ingegnere e la mamma orafa. Serena ha due fratelli, Carmine e Liana che è sposata e ha due figli.

- Ha adottato Natasha Numambo, una bimba che vive nello Zambia. 

Intervista

E' nel suo camerino al  Teatro Sistina.

Che ricordi hai della tua infanzia a Napoli?

Ho passato l’infanzia nella zona del Vomero, assieme alla mia famiglia. Ho dei ricordi bellissimi perché ho vissuto sempre in mezzo all’amore, all’allegria della mia famiglia stupenda, napoletana. E questo è sicuramente quello che mi manca della mia Napoli, la mia famiglia, che però ogni tanto riesco a vedere.

Com’è composta la tua famiglia?

E’ composta da papà Ferdinando e mamma Maria Rosa, da mia sorella Liana, poi ci sono io e mio fratello più piccolo Carmine.

I tuoi genitori che futuro sognavano per te?

Guarda, mia madre assolutamente sognava per me il lavoro che sto facendo perché anche lei sognava di fare l’attrice, la cantante perché ha una splendida voce e anche un bellissimo corpo. Mia madre è una donna molto bella e anche lei sognava di fare questo lavoro, quindi mi ha spinto fortemente verso il mondo dello spettacolo e mi ha appoggiato tantissimo. Mio padre invece non era d’accordo, poi adesso, col tempo, si è ricreduto.  

Quando sei venuta la prima volta a Roma e come ricordi l’impatto?

Devo dire che Roma mi è piaciuta da subito perché è molto simile a Napoli per il clima ma anche la gente è un po’ simile, anche se non al 100%, ma sono sempre persone simpatiche, solari, aperte. M’è piaciuta molto la città esteticamente, specialmente di sera. La prima volta che sono venuta a Roma era di sera e ho visto la città illuminata da queste luci un po’ “cinematografiche” gialle arancio, stupendi paesaggi. Guarda per le strade di Roma c’è quest’atmosfera, come fai a non restare affascinato? In quel momento ho pensato che questa sarà la mia città, in un futuro.

Hai mai fatto paragoni Napoli e Roma?

Sicuramente io amo Napoli, comunque paragoni non ne faccio più, perché devo dire che ci sono dei periodi in cui amo stare a Napoli e altri a Roma. Ad esempio d’estate mi piace molto di più Napoli, per il clima, anche perché c’è il mare, ci sono dei ritrovi stupendi, dei bar bellissimi, d’inverno invece amo di più Roma.

Ami la cucina romana?

Non la amo particolarmente perché io amo pasti molto semplici e più leggeri, quindi l’amatriciana e queste cose così non fanno proprio per me.

C’è una zona di Roma a cui sei particolarmente affezionata?

Si. Si, la zona di piazza Cavour, è una zona che mi piace tantissimo, io ci abito vicino. La piazza è molto bella. L’unica cosa che mi dispiace moltissimo è che adesso ci hanno fatto una zona sosta degli autobus, dove stazionano i bus. Questo ha rovinato un po’ questa bella piazza e ha tolto un po’ di fascino  a quest’angolo del quartiere Prati.

Nei momenti liberi in che via o zona ti piace passeggiare?

Ce ne sono diverse. A parte il centro dove mi piace girare per negozi, mi piace molto girare per le chiese di Roma. A parte perché sono cattolica,  ho dei momenti in cui mi rinchiudo e così sono a contatto con Dio e ho  la possibilità di parlare in modo più diretto con lui. Però mi affascinano molto le chiese romane. Poi qui ce ne sono quante ne vuoi, c’è un assortimento (risata).

Cosa ti da fastidio di Roma?

Il traffico, lo so, da fastidio, ma da buona napoletana sono abituata, anche perché Napoli non è proprio un paesino. Devo dire però che i romani mi piacciono molto, qualche volta li trovo un po’ lamentosi. Però è anche vero che di veri romani ce ne sono pochi, sono tutti abitanti di Roma, non i romani delle famose 7 generazioni. E’ un miscuglio di razze, di provenienze. Ecco, mi da fastidio questo continuo lamentarsi. Ma, dico io, romani, vivete in una città stupenda, dovreste sorridere sempre.

Cosa provi a tornare a Roma dopo una lunga assenza?

Mi sento a casa, anche se io abito fissa a Roma solo da un anno, perché ho sempre fatto su e giù da Napoli. Adesso, come arrivo a Roma mi sento a casa come se già fosse casa mia da sempre. Quindi mi manca tanto il clima, la sua gente, mi manca la mia casa. “Casa dolce casa”.

Come vivi la Roma by night?

Molto poco, purtroppo, o perché ho il teatro o le fiction e quindi sono sempre impegnata sul set, poi non sono una che fa tardi la sera per via delle occhiaie che vengono il giorno dopo, e poi perché sono una che sul lavoro voglio rendere il 100% , quindi sono molto disciplinata e cioè mi faccio delle regole. Quindi la Roma by night la vivo molto poco. Difatti quella della vita notturna è una cosa che fra un pochino dovrò fare  perché ho 26 anni quindi vivere un pochino di “by night” non fa male.

Tu hai inciso delle canzoni e sei molto intonata. Da cos’è nata la tua passione per la musica?

E’ nata da subito perché mia madre cantava, suo fratello cantava e aveva un suo gruppo, quindi ho cantato con lui per anni nei locali, ero piccina, avevo 15 anni, in fasce. Insomma la passione per quest’arte è nata molto presto. Poi ci siamo sempre riuniti a cantare anche a casa. Mio zio a casa aveva il pianoforte e ogni volta che si andava a trovarlo era una festa. Si cantava tutti insieme, c’è sempre stato questo clima molto festivo.

I tuoi miti qual’erano?

I miei miti sono sempre stati americani, ho sempre amato molto Liza Minelli e la musica black, nera.

Hai dovuto fare tanti sacrifici per diventare famosa?

Abbastanza. Ho fatto molta gavetta e sto facendola ancora anche perché è sempre la chiave migliore per arrivare poi al momento giusto e al posto giusto, preparata. Io penso che la gavetta sia una cosa importantissima. Dopo un po’ di anni si vedono i frutti  e adesso sto raccogliendo i frutti di tanti anni di gavetta appunto. Poi spero nel tempo di migliorare ancora.

Hai mai avuto rivalità sul set?

Non lo so. Non ne ho mai sentite di rivalità, perché io sono una persona molto accomodante, serena, solare anche se ci sono state non me ne sono accorta.

Una cattiveria che hanno detto o scritto su di te?

Devo dire che fino ad ora le critiche sono state abbastanza positive. Come le recensioni del musical qui al Sistina, sono state molto buone. Mi sono piaciute tanto, ho ricevuto molti complimenti.

E’ la prima volta che reciti al Sistina?

Si! E’ stata una grande emozione, molto bello. C’è stata una prima emozionante e con una grande carica che dà questo teatro, questa gente che viene a vederti la sera. E’ uno spettacolo meraviglioso, il mio ruolo è bellissimo. Ogni sera è un’emozione diversa, canto, ballo e recito.

Il più bel complimento?

Beh, sicuramente che sono brava, fortunatamente il sentirsi dire che non sei solo bella ma anche brava.

Delusioni artistiche?

No! Devo dire che c’è stato  un momento in cui le cose andavano  a rilento, era anche perché mi ero un po’ distaccata dal lavoro perché stavo studiando recitazione, dizione, un percorso normale per chi vuol fare questo lavoro.  Ma poi sono ripartita benissimo.

Rimpianti?

No! Niente rimpianti!

In un’ intervista hai detto che ti piacerebbe fare cinema. Con chi ti piacerebbe lavorare?

Si! E’ vero, mi manca solo il cinema, infatti. Ho ancora tanto tempo comunque. Mi piacerebbe andare in America, è il mio obiettivo. Però in Italia, che è la mia terra,  mi piacerebbe  molto iniziare a fare del  cinema, anche se non ce n’è molto. Mi piacerebbe farlo con dei grossi nomi italiani. Con delle belle sceneggiature e con dei bei personaggi dove potermi esprimere e dare il meglio di quello che so fare.

Progetti?

Adesso sono impegnata in teatro, poi ci sono la seconda serie di “Vento di Ponente” , dopo “Tutti i sogni del mondo” che ne uscirà un’altra serie televisiva in gennaio per Rai Due, 4 puntate, c’è Romina Power. Poi c’è un altro progetto televisivo ma non ne voglio parlare per scaramanzia, sono napoletana e alla scaramanzia ci tengo. Mantengo le tradizioni. (risata)