Angela Camuso (giornalista e scrittrice)     Palermo 7.7.2017

                     Intervista di Gianfranco Gramola

Una giornalista con la passione per la cronaca nera, ma soprattutto per la scoperta della verità. “Roma? Oltre alla sua bellezza architettonica gode di un clima invidiabile”

Per contattare la giornalista, la sua e.mail è angelacamuso@gmail.com 

Breve biografia tratta dal sito ufficiale www.angelacamuso.it 

La giornalista professionista Angela Camuso é nata a Bergamo il 24.6.1974. Vive a Roma. Si occupa di inchieste e di cronaca nera e giudiziaria. Collabora con IL FATTO QUOTIDIANO, L'ESPRESSO e LEGGO oltre che con la RAI (UNOMATTINA - Storie Vere e LA VITA IN DIRETTA) IOR, IL MONSIGNORE CHE RICICLAVA CON LA COMPLICITA’ DELL’AMANTE PRETE (gennaio 2014) - SPARITO IL BOSS SENESE DELLA BANDA DELLA MAGLIANA (marzo 2013) - PAPA RATZINGER SI E’ DIMESSO PER FAR CADERE TUTTI I CAPI (marzo 2013)

Attualmente Angela Camuso collabora anche per le seguenti testate . LEGGO - L’ESPRESSO - IL FATTO QUOTIDIANO - IL SECOLO XIX - LA NUOVA SARDEGNA – NARCOMAFIE

Nel 2011 ha collaborato al programma GLI INTOCCABILI condotto su LA7 da Gianluigi Nuzzi realizzando un’intervista esclusiva sugli affari dello Ior.

E’ stata collaboratrice de Il Venerdì di Repubblica, Il Manifesto, Il Tempo, Il corriere del Mezzogiorno . E’ autrice per l’Espresso di uno scoop mondiale sulla chiesa clandestina cinese ripreso dal New York Times (L'Espresso – 2005) - Firma la copertina dell’Espresso del 12 giugno 2008 con l’inchiesta “Mafia Gialla”. Su “Il Manifesto”, pubblica nel 2008 un’intervista esclusiva a una vittima di un sacerdote accusato di pedofilia. Partecipa, con un reportage sulla Cina insieme al fotografo Alessandro Lisci, al “Festival internazionale della Fotografia di Roma” edizione 2008.

LIBRI :  MAI CI FU PIETA’ - La banda della Magliana dal 1977 a oggi”, diventato un Best Seller (Prima edizione, 2009 EDITORI RIUNITI, III edizione 2012 Castelvecchi)

LA PREDA - le confessioni di una vittima: STORIA VERA del più grande scandalo della Chiesatra Fede e omertà” con la prefazione di DARIO FO (I edizione 2012 Castelvecchi).

MAI CI FU PIETA’ IL LIBRO VINCE a settembre 2010 il PREMIO NAZIONALE CARVER come miglior libro di saggistica.

LA PREDA  è stato presentato a Milano da Dario Fo, che ha lodato lo stile di scrittura utilizzato dall’autrice e a Roma da Gianluigi Nuzzi, don Gino Rigoldi (cappellano del carcere Beccaria) e da Giacomo Galeazzi (La Stampa). Del libro ha parlato RADIO VATICANA intervistando in diretta l’autrice . LA PREDA è stato apprezzato anche da Monsignor Scicluna, ex promotore di giustizia della Santa Sede e recensito da Barbara Palombelli (Radio 2), “Il fatto quotidiano”, “Sette del Corriere della Sera”, “L’Unità”,“La Stampa”, “Il Tempo”, “Radio 24”, “Ansa” (con una recensione di Giovanna Chirri, autrice dello scoop mondiale sulle dimissioni di Ratzinger), “Agi”, “TmNews” e altri.

Intervista

Quando hai capito che il giornalismo sarebbe stata la tua professione? Com’è nata la passione?

Avevo 15 anni e mi sono appassionata al giornalismo grazie ad un personaggio televisivo. Era una giornalista, inviata di guerra, che poi è stata uccisa mentre lavorava. Richiamava un po’ la figura di Oriana Fallaci, che è stata fondamentale per la mia vita. Mi sono nutrita dei suoi scritti, dei suoi libri e della sua maniera di lavorare, di scrivere e anche di quello che c’era dietro la sua struttura.

E la scelta di occuparti di inchieste, cronaca nera e giudiziaria?

In realtà non ho una passione per la cronaca nera, ma ho una passione per la scoperta della verità. Spesso e volentieri i delitti nascondono un mistero e laddove c’è un mistero, scatta in me la curiosità di cercare di scoprire cosa c’è dietro e poi di raccontarlo. Questo vale non soltanto per la cronaca, la quale spesso è priva di misteri perché per fortuna molti delitti atroci vengono poi risolti. Il mistero c’è quando ci sono situazioni più complesse, quindi criminalità organizzata, che è un argomento su cui ho lavorato molto. Il mio libro stesso non fa altro che parlare di criminalità organizzata romana.     

Nel tuo lavoro conta di più la fortuna, il fiuto o l’esperienza?

Bella domanda, Gianfranco. Forse il fiuto fra le tre cose. L’esperienza viene subito dopo, perché il fiuto è all’origine di tutto.

Perché la cronaca nera affascina tanto le persone?

Io credo che sia una maniera per non pensare ai propri problemi. Un fatto di sangue efferato che comunque senti che è lontano dalla tua vita quotidiana,che non potrà mai accaderti, ci fa concentrare su qualcosa che è esterno a noi e quindi diventa una  distrazione dalle proprie difficoltà o dalle sofferenze che riguardano la nostra vita di tutti i giorni.

Ti sei occupata e ti occupi di temi molto seri, vedi la Banda della Magliana, la Mafia  gialla, scandali vaticani, ecc …. Mai subito minacce o stalking?

Sono stata avvicinata più volte da certe persone, criminali e anche mafiosi. Più che minacce sono state degli avvertimenti. Qualcuno ha voluto farmi capire  che in certi ambienti davo fastidio. Se questo volesse produrre una situazione di minaccia o meno, è chiaro che poi è una cosa difficile anche da caratterizzare continuamente. Però sicuramente ci sono stati questi avvertimenti. Stalking? Si, a volte capita, da parte di pseudo fan che si trovano su face book. In qualche modo  creano un filo di comunicazione un po’ invadente. Vanno un po’ troppo oltre.

Scandalo IOR, pedofilia, corvi vaticani. Possibile che il Vaticano sia così marcio?

C’è del marciume sicuramente in Vaticano. Ma è una cosa che è stata scoperta fin dai tempi dello IOR, dello scandalo del banco Ambrosiano. Ai tempi di Roberto Calvi già era emersa la responsabilità della banca Vaticana per quando riguardava il riciclaggio del denaro sporco. La questione della pedofilia è una questione antica. Mi sento di condividere le parole del maestro Dario Fo che è stato intervistato da me anni fa per  “Il Fatto Quotidiano”. Lui disse: “La pedofilia nella chiesa viene da quella che è l’atmosfera che si respira e da quello che sono le regole stesse della chiesa cattolica rispetto ai sacerdoti, che ti fa negare la questione della sessualità e che genera una perversione”. E’ chiaro che poi a questo si vanno ad aggiungere un  ambiente favorevole che riguarda la fiducia di cui gode la chiesa da parte della comunità e delle difficoltà delle vittime di venire allo scoperto per tutta una serie di motivi. Però da qui a dire che la chiesa è marcia, io dico di no, la chiesa non è tutta marcia.  Io sono una persona che ha avuto tanto bene dalla chiesa. La chiesa mi ha sempre sostenuta e devo ringraziare la chiesa per essere riuscita a fare il lavoro che amavo. Diciamo che l’istituzione chiesa adesso è arrivata ad un punto di svolta, grazie anche a papa Francesco che credo sia una forza positiva in questo momento storico. Molto più positiva di altre forze che dimostrano una mancanza di solidità e di obiettivi che rispondono al bene comune.

Riusciremo a sconfiggere mafia capitale secondo te?

Io credo di no. Credo di no, come non siamo riusciti, come non riusciamo, come non vogliamo sconfiggere la ndrangheta, la camorra o la mafia siciliana. A Roma c’è la mafia, ma non è quella che viene da fuori, ma è una mafia radicata, locale. Un sistema che riguarda una serie di gruppi, legati a delle attività criminali che in qualche modo incidono anche sull’economia della città e questo l’abbiamo visto con Massimo Carminati. Non sono onnipresenti e non hanno il controllo del territorio, nel senso generale del termine. Però hanno il controllo di determinate attività. Laddove si debba impelagare una serie di attività illegali, esiste comunque una mente di riferimento, che è quella della mafia romana.

Hai scritto due libri. Di cosa parlerà il tuo prossimo libro?

Non so se ci sarà un prossimo libro. Forse ci sarà ma non c’è un soggetto ben definito. E’ un momento in cui mi sto dedicando molto alla televisione.

Mafia capitale, scandali vaticani, rifiuti, buche, ecc … Roma non è solo questo. Ha qualcosa di bello, non credi?

Roma è la città più bella del mondo. Oltre alla sua bellezza architettonica gode di un clima invidiabile. Inoltre è la capitale del paese più bello del mondo.

Come mai sei venuta a Roma e come ricordi l’impatto?

Sono venuta a Roma che avevo 18 anni. Sono arrivata a Roma per frequentare l'università. Ricordo il primo giorno, alla stazione Termini. In mezzo a quella folla  con tutta la sua cruda umanità mi sentii indifesa. Scoppiai a piangere. Non ero disperata, ma avevo bisogno di quello sfogo. Mi asciugai le lacrime e andai avanti. 

Quali sono state le tue abitazioni romane?

Ho vissuto da studentessa in appartamenti condivisi in varie zone di Roma, dal Pinciano a piazza Bologna, Tiburtino, san Giovanni, Appio - Tuscolano. Quando ho iniziato a lavorare ho scelto il centro storico che amo e dove tutt'ora vivo. 

Quali sono i mali di Roma che più ti danno fastidio?

La sporcizia. La sciatteria, anche nelle modalità di gestione del lavoro. Il traffico infernale. Il degrado e le profonde ingiustizie sociali dovute a una cattiva amministrazione.   

Un paio di consigli al nuovo sindaco di Roma?

Risolvere almeno uno dei tanti problemi della città. E poi dopo un altro. Smetterla di ragionare per massimi sistemi, inutile fare ottimi progetti, che poi non sono realizzabili. Assumersi la responsabilità di decidere senza mediare. La strategia della mediazione  in una città come Roma spesso porta soltanto alla paralisi.