Barbara Borzaga (Nutrizionista)           Merano 3.8.2014

                          Intervista di Gianfranco Gramola

La dieta è come un abito: va fatta su misura

Una interessante intervista che parla di diete personalizzate, intolleranze alimentari, tisane, prodotti light e molto altro ancora. Un viaggio nel mondo della giusta alimentazione spiegato in maniera semplice ed efficace da una nota professionista 

 

Il sito ufficiale di Barbara Borzaga è www.barbaraborzaga.it e la sua e.mail barbara.borzaga@gmail.com

Ecco come si presenta Barbara Borzaga nel suo sito ufficiale:

“Mi sono laureata con lode in Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana presso l’Università degli Studi di Perugia con una tesi sullo studio dei disturbi del comportamento alimentare nella pratica ambulatoriale. (Eating disorders in South Tyrolean out-patient care centers. Pilot study into patient population with regard to the AES/ADA specialist out-patient care centre of the Merano Health Authority from 1999 to 2009) Successivamente, dopo aver sostenuto l'esame di stato, mi sono iscritta all'Ordine Nazionale dei Biologi Nutrizionisti. Per quasi 10 anni ho lavorato al Servizio Dietetico e Nutrizionale del Comprensorio Sanitario di Merano, occupandomi di nutrizione enterale, patologie del metabolismo, dietologia clinica ed applicata, sovrappeso, diabete, dislipidemie, alimentazione in età scolare così come in gravidanza ed allattamento. Dopo adeguata formazione mi sono occupata principalmente di disturbi del comportamento alimentare lavorando in team multidisciplinare. Ho tenuto varie conferenze, seminari, educazione alimentare presso scuole, circoli, associazioni.
Attualmente sono libero professionista, la mia attività principale è quella ambulatoriale; tengo inoltre svariate conferenze presso circoli, enti ed associazioni che le richiedono. Da novembre 2012 sono editorialista del quotidiano Alto Adige (e adesso anche sul quotidiano Trentino, il giovedì) dove curo con passione la rubrica settimanale del venerdi “La salute a tavola”. 
Ho inoltre partecipato alla stesura di due libri.

Intervista

Quanto è importante una dieta personalizzata? Viene prescritta in base a quali dati?

Hai presente quando, per le occasioni importanti, si preferisce comprare un vestito su misura? Ecco ... il nostro corpo è importante in ogni momento- è una continua occasione speciale per viverlo ed ascoltarlo, e dunque, se immagini la dieta come un vestito da indossare, comprendi quanto sia importante preferire diete personalizzate a diete improvvisate, generiche, e dunque, grossolane. Una dieta non è un mero calcolo di calorie. Quel che scegliamo di mangiare deve essere commisurato al nostro metabolismo, alle nostre abitudini e  preferenze alimentari , al tipo di attività fisica che pratichiamo. Uno degli aspetti più importanti di una dieta è la fattibilità, intesa come la tollerabilità a lungo termine della dieta stessa. Un piano alimentare non personalizzato contiene cibi, piatti e combinazioni alimentari poco gradite, che rendono la dieta molto difficile da seguire col rischio che la si abbandonerà molto presto. 

Cosa pensi della dieta fai da te?

Le diete auto-imposte non fanno dimagrire, anzi potrebbero portare a sviluppare delle situazioni patologiche. Occorre quindi valutare in modo serio se e come intraprendere un percorso per perdere chili. Per alcune situazioni (obesità, sovrappeso…) serve una diagnosi accurata delle cause fatta da un professionista che analizza il contesto, valuta il regime e definisce gli strumenti e gli obiettivi da raggiungere. Limitare la propria alimentazione, a volte drasticamente, per perdere peso è una decisione  rilevante. Ci sono numerosi studi scientifici che segnalano la possibilità, in seguito alle diete squilibrate, di modificare profondamente il metabolismo energetico. Questi cambiamenti sono spesso la causa di un circolo vizioso che vede in una fase successiva il recupero del peso, talvolta in misura maggiore (il famoso effetto yo-yo). Paradossalmente, più diete si fanno, più si favorisce l’aumento del peso. 

Nelle diete quanto conta il ruolo delle fibre?

È fondamentale. Con il termine fibre alimentari si indicano tutte le sostanze introdotte con la dieta che non vengono degradate dagli enzimi digestivi, né assorbite a livello dello stomaco o dell'intestino tenue; possono tuttavia essere totalmente o parzialmente scisse da processi fermentativi microbici nell'intestino crasso. All’interno del nostro organismo le fibre alimentari svolgono diverse funzioni con azioni indispensabili per mantenere un buono stato di salute. Infatti un loro corretto ed adeguato consumo giornaliero può:

- migliorare il funzionamento dell’intestino ed accelerare il transito del cibo favorendo l’eliminazione delle scorie alimentari;

- prevenire la formazione di tumori e le patologie del benessere;

- ridurre l’assorbimento di sostanze presenti nei cibi come il colesterolo e gli zuccheri,

abbassando inoltre l’indice glicemico;

- diminuire il senso della fame perché grazie alla loro capacità di gonfiarsi provocano celermente una maggiore sazietà; infatti i prodotti ricchi di fibre alimentari sono spesso consigliati nelle diete ipocaloriche al fine di ottenere maggiori risultati. Tuttavia dobbiamo ricordare che un uso improprio ed eccessivo di fibre può portare a controindicazioni di carattere generale, come flogosi della mucosa intestinale, malassorbimento, dispepsia e flatulenza (gas eccessivo nell’addome) provocate principalmente da alcuni alimenti quali ad esempio fagioli, piselli, cavolfiore, cavoli (le diverse varietà), radicchio e carciofi. In base al loro comportamento in presenza dell’acqua, le fibre alimentari si suddividono inoltre in solubili ed insolubili. La fibra solubile, come ad esempio la pectina, è presente nella verdura e frutta (soprattutto nella buccia) e a contatto con l’acqua ha la caratteristica di formare una massa gelatinosa, mentre la fibra insolubile (esempio la cellulosa) la possiamo trovare nella frutta secca, cereali e derivati integrali come riso, pane, pasta e crusca e tende ad assorbire grosse quantità̀ di acqua favorendo così un aumento delle feci. Tuttavia spesso negli stessi alimenti si possono trovare sia le fibre solubili che insolubili, senza per forza ricercare attentamente la presenza dell’una o dell’altra; cerchiamo inoltre di favorire sempre il consumo di fibre con abbondanti quantità di liquidi per non peggiorare eventuali problemi di stipsi.

Durante una dieta, il sesso quanto conta?

Mi avvalgo della facoltà di non rispondere :) diciamo che fa (s)contare diverse calorie 

Tu hai una linea perfetta. Segui una tua linea di alimentazione tipo? Mai uno strappo, un dolce o un bicchiere di vino di troppo?

Io sono vegetariana da una vita. Ero adolescente quando ho iniziato a lasciare via la carne ed il pesce. Ora, quasi 20 anni dopo non rinnego un giorno di aver fatto questa scelta perché la mia alimentazione mi fa stare bene ed in forma. Di strappi alla regola ne faccio eccome, mi piace il buon cibo specialmente se gustato in compagnia. E anche un buon bicchiere di vino bianco (quello rosso mi fa venire mal di testa). Inoltre amo fare lunghe passeggiate con i miei cani , curare la mia persona e la mia mente con le tecniche e gli esercizi del pensiero positivo. 

Quali sono le domande più frequenti che ti fanno i tuoi pazienti?

Oddio ce ne sono talmente tante che non so scegliere. Prioritario dal mio punto di vista è che i pazienti hanno bisogno di essere rassicurati e di stabilire un rapporto di fiducia col professionista. 

I problemi più frequenti?

C'è di tutto un po' ... Da chi desidera informarsi su una sana alimentazione a chi soffre di patologie metaboliche, croniche , degenerative. Mamme che allattano, ragazze con disturbi alimentari, persone che faticano a digerire. La cosa meravigliosa è che con ogni persona si inizia un percorso nuovo, differente , perché ognuno è unico e ha le sue personali esigenze e richieste. 

La differenza tra intolleranza e disturbi alimentari?

Le intolleranze sono la reazione dell’intestino a certi cibi; sono una reazione lenta, subdola e progressiva dell’intestino che non tollera l’ingestione massiccia di certi cibi, come ad esempio il grano, i latticini, le uova, ecc. A differenza delle allergie, le intolleranze si manifestano gradualmente e non in modo violento, e sono sempre associate alla quantità dell’alimento che viene ingerita. I sintomi non si manifestano sempre subito dopo l’ingestione del cibo ma possono affiorare col tempo. Sono soprattutto problemi gastrointestinali, dermatologici o respiratori. I disturbi dell’alimentazione consistono in disfunzioni del comportamento alimentare e/o in comportamenti finalizzati al controllo del peso corporeo, che danneggiano in modo significativo la salute fisica o il funzionamento psicologico e che non sono secondari a nessuna condizione medica o psichiatrica conosciuta. Nella classificazione dei disturbi alimentari rientrano: l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e i disturbi da alimentazione incontrollata.

Negli ultimi tempi si sono moltiplicate le intolleranze e le allergie alimentari: glutine, lattosio, ecc… Come spieghi questo fenomeno? Si può guarire? 

L’allergia è una risposta eccessiva da parte del sistema immunitario verso agenti estranei che, percepiti come minaccia (allergeni), sono attaccati dalle difese immunitarie; il nostro organismo reagisce producendo anticorpi (immunoglobuline E – IgE) che, a contatto con l’allergene, scatenano una reazione che determina il rilascio di istamina, un mediatore dell’infiammazione che provoca la reazione allergica. L’intolleranza non coinvolge il sistema immunitario; si manifesta quando il corpo non riesce a digerire alcune sostanze. Se gli individui allergici devono eliminare del tutto il cibo che scatena la reazione, gli intolleranti possono assumere piccole quantità dell’alimento incriminato senza sviluppare sintomi (fanno eccezione gli individui sensibili al glutine e al solfito). L’incidenza di allergie nella popolazione italiana è in aumento, ma coinvolge 1-2% sul totale degli adulti, quindi è decisamente inferiore alla percezione comunemente diffusa. Il dato sale nei bambini (3-7%) ma, nella maggior parte dei casi, l’allergia viene superata nell’età scolare. Vari studi hanno dimostrato che si può guarire anche da gravi allergie alimentari (circa 1/4 delle persone guarisce completamente) , non solo dalle intolleranze. 

I pazienti che vengono da te a che fascia di età appartengono? Più uomini o donne?

Decisamente più donne di tutte le età, se devo fare una media dai 20 ai 65 anni. 

Che differenza esiste tra un dietologo e un nutrizionista?

Qui se mi permetti mi dilungo. Perché vorrei prima raccontare un po' di me è poi passare alle definizioni. Io mi reputo una Nutrizionista DOC perché i miei 5 anni di formazione universitaria li ho fatti tutti nel campo delle Scienze dell'Alimentazione Umana sotto la Facoltà di Medicina e Chirurgia. Chi sceglie di fare il Nutrizionista (per legge chiamato Biologo Nutrizionista) deve superare l'Esame di Stato ed iscriversi all'Ordine Nazionale dei Biologi. Faccio questa premessa perché io non nasco nè sono Biologa (per come io lo intendo), ma sono davvero onorata di fare parte degli stessi, poiché è una Scienza talmente importante e nobile che sforna Scienziati e Professionisti preparatissimi, basti pensare a quanti Biologi sono stati insigniti del Premio Nobel. Senza gli studi e i progressi in campo delle scienze biologiche la medicina non avrebbe certo possibilità di progredire continuamente. Io posso solo essere grata di aver superato al primo tentativo e col massimo punteggio il non facile Esame di Stato che permette l'iscrizione all'Ordine e successivamente l'abilitazione alla professione. Con riferimento al tema della competenza del biologo a elaborare diete, si osserva che questa competenza è espressamente riconosciuta dalla legge e anzi si può aggiungere che per il biologo esiste una precisa norma giuridica di rango legislativo, che riconosce la sua competenza a valutare i bisogni nutritivi e, quindi, a elaborare le conseguenti diete.L’art. 3 della legge 24.5.1967, n. 396 afferma testualmente che formano oggetto della professione di biologo le attività di “valutazione dei bisogni nutritivi ed energetici dell’uomo”. Del resto la stessa giurisprudenza amministrativa ha confermato che, oltre alla legge, costituisce fondamento delle competenze del biologo il decreto del Ministero di Grazia e Giustizia n. 362/93. Il decreto attribuisce ai biologi la “determinazione della dieta ottimale individuale in relazione ad accertate condizioni fisio-patologiche…la determinazione delle diete ottimali per mense aziendali, collettività, gruppi sportivi, ecc., in relazione alla loro composizione ed alle caratteristiche dei soggetti (età, sesso, tipo di attività)… la determinazione di diete speciali per particolari condizioni patologiche in ospedali, nosocomi…” (v. Cons. Stato, sez. V, 16.11.2005, n. 6394, in Foro Amm. Cons. St. 2005, 3305). Applicando poi i principi sanciti dalla Corte di Cassazione, l’obbligo che incombe al biologo è ovviamente quello di non qualificarsi come medico (dietologo) , e, quindi, di non effettuare diagnosi mediche e di non prescrivere farmaci (in tal senso Cass. Pen. 04.05.2005 n. 16626). 

Per le diete personalizzate si rivolgono a te persone in sovrappeso o anche quelle con problemi di salute?

Entrambi i casi che citi ma non solo, anche persone "solamente" interessate ad imparare a mangiare bene. 

Perché si ingrassa? E perché si dimagrisce?

Domanda da un milione di euro . Perché si ama? Perché si soffre ? Questa è la Vita Gianfranco... Ad esclusione di patologie accertate che possono portare ad un aumento o ad una perdita di peso ... Il resto è Vita : sofferenze , emozioni, delusioni, rabbia, lutti ma anche stress, non saper affrontare certe situazioni, non accettarsi ecc. 

I peggiori nemici della linea? E i migliori alleati?

Peggiori nemici : non accettarsi , autocritica , scarsa autostima. 

Migliori alleati : amore per se stessi, autostima, ottimismo, fiducia in se stessi. 

Una buona dieta ottiene anche buoni risultati  sulla psiche?

Una buona dieta DEVE avere anche effetti benefici sulla psiche. 

Quali erbe o ortaggi si usano per eliminare le scorie che abbiamo immaganizzato nel nostro corpo?

Le tossine o scorie possono essere di due tipi: endogene quando vengono prodotte dal corpo a causa dei cibi ingeriti oppure esogene quando sono dovute a coloranti, eccipienti o conservanti. Per depurare l’organismo è pertanto necessario stimolare l’attività di tutti quegli organi quali i reni, il fegato, l’intestino e i polmoni che si presentano come i fisiologici depuratori del nostro corpo. Un primo rimedio naturale potrebbe essere quello di assumere determinati alimenti dalle proprietà disintossicanti come ad esempio carciofi e asparagi. Oltre a questi , a tavola non fatevi mancare cavoli e broccoli, ricchi di sostanze utili all’attività di detossificazione del fegato, l’aglio che è importante per disintossicare l’intestino e ancora frutta e verdura fresca di ogni tipo: dall’ananas al sedano fino al melone e alla cipolla. Camomilla, finocchio, malva, biancospino, aloe, finocchio. Sono solo alcuni esempi di erbe depurative che sciolte in un po' d'acqua calda purificheranno il nostro organismo dall'interno ed aiuteranno il naturale processo di eliminazione delle tossine. Con un'azione graduale e lenta, le erbe non promettono miracoli, ma, nel rispetto dell'equilibrio chimico e fisico del nostro corpo, sono in grado di depurare e combattere con efficacia gli effetti dello stress e di cattive abitudini come il fumo, l'alimentazione sbagliata e l'assunzione di sostanze nocive.

E’ vero che chi segue una dieta vegetariana è più a rischio di allergie, tumori, ansie e depressioni?

Siccome io sono di parte ;) rispondo per voce dell'American Dietetic Association - l'associazione di Dietetica americana. E' posizione dell'American Dietetic Association che le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete totalmente vegetariane o vegane, sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Le diete vegetariane ben pianificate sono appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo vitale, ivi inclusi gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia e adolescenza, e per gli atleti. Si definisce vegetariana una dieta che non includa carne di animali terrestri (inclusi i volatili) e marini o prodotti che contengano questi cibi. Il presente documento prende in rassegna i dati scientifici attuali relativi ai nutrienti chiave per i vegetariani, quali le proteine, gli acidi grassi omega-3, il ferro, lo zinco, lo iodio, il calcio, e le vitamine D e B12. Una dieta vegetariana è in grado di soddisfare le raccomandazioni correnti per tutti questi nutrienti. In alcuni casi, l'uso di cibi fortificati o di integratori può fornire utili quantità di nutrienti importanti. Una rassegna basata sull'evidenza ha mostrato che le diete vegetariane possono essere nutrizionalmente adeguate durante la gravidanza, che si conclude positivamente per la salute della madre e del neonato. I risultati di una rassegna basata sull'evidenza hanno mostrato che la dieta vegetariana è associata a una riduzione del rischio di morte per cardiopatia ischemica. I vegetariani evidenziano, inoltre, livelli inferiori di colesterolo legato alle lipoproteine LDL e di pressione arteriosa, nonché ridotti tassi di ipertensione e di diabete mellito di tipo 2 rispetto ai non-vegetariani. I vegetariani tendono ad avere un ridotto indice di massa corporea (BMI) e ridotti tassi di tutti i tipi di cancro. Le caratteristiche di una dieta vegetariana che possono ridurre il rischio di malattie croniche includono ridotte assunzioni di acidi grassi saturi e colesterolo, e più elevate assunzioni di frutta, verdura, cereali integrali, frutta secca, prodotti della soia, fibre e fitocomposti. In Italia abbiamo come riferimento il Prof. Umberto Veronesi, direttore scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) e vegetariano convinto che in diversi suoi libri espone i benefici di una dieta vegetariana. 

Quali sono gli alimenti che hanno sostanze che favoriscono l’abbronzatura (visto che il sole questa estate è latitante)?

Il top dei cibi per l'abbronzatura: carote ma anche radicchio, spinaci, albicocche, cicoria e poi lattuga, pomodori, passando per il sedano fino alle fragole , tutti alimenti ricchi di beta carotene che è il precursore della vitamina A ; essa stimola la produzione di melanina, la responsabile della tintarella.

Negli ultimi tempi si sente parlare sempre più spesso di ALOE. Quando è bene usare questa pianta e quali sono le sue proprietà?

L 'aloe vera è caratterizzata da foglie carnose, succulente e dal margine seghettato. Dal centro della pianta si sviluppa un fiore dalla forma tubulare, con steli lunghi, dal colore prevalentemente rosso. Dalle foglie dell' aloe è possibile ottenere due tipi di estratti, il succo condensato e il gel, che utilizzati come sostanze terapeutiche possiedono costituenti chimici, indicazioni e interazioni farmacologiche diverse fra loro. Il succo condensato è ottenuto prevalentemente dai tubuli esterni, situati al di sotto dell'epidermide della foglia. Avendo proprietà lassative si utilizza contro la stipsi atonica (con feci dure). Si prende un cucchiaio di succo lontano dai pasti per periodi brevi. La stessa posologia è indicata anche per chi vuole ottenere un effetto depurativo sull'intero organismo. L'utilizzo del succo di aloe in alcuni casi può portare effetti collaterali quali emorroidi e infiammazione intestinale. Fra le controindicazioni vi sono: gastrite, coliti, diverticoli, appendiciti, dolori addominali in genere, occlusione intestinale, gravidanza e allattamento. L'uso eccessivo e prolungato nel tempo di lassativi antrachinonici (senna, aloe, rabarbaro, frangula, cascara) può comportare numerose interazioni con farmaci o altre piante medicinali, cardiotonici (digitale, adonide, mughetto, scilla, strofanto, ecc.). Inoltre, potrebbe aumentare la tossicità di alcuni farmaci o ridurne l'assorbimento. Il gel fresco racchiuso nelle foglie carnose dell' aloe, se spalmato sulla pelle, cura infiammazioni, dermatiti, scottature, è un grande cicatrizzante, rende più rapida la guarigione delle ferite, ha un'azione schermante nei confronti dei raggi UV, migliora la microcircolazione e costituisce un ottimo ingrediente per la cosmesi antiage. Ecco perché in fitoterapia viene utilizzato come ottimo rimedio naturale. Si utilizza applicandone un sottile strato sulle zone interessate e facendo assorbire con un lieve massaggio. Se applicato su ferite, si copre il punto leso con una garza sterile e non si massaggia.Gli effetti collaterali sono presenti se il gel a base si aloe viene assunto per via interna: il gel non depurato dagli antrachinoni e il succo della pianta ottenuto frullando la foglia intera sono spesso responsabili di irritazioni gastroenteriche. Le controindicazioni sono le stesse del succo. Le interazioni possibili sono con chemioterapici o altri farmaci gastrolesivi.

Ho letto che per combattere il diabete si può ricorrere alle spezie. Vero o falso?

Vero. Secondo una ricerca pubblicata sul Journal of Agricoltural and Fodd Chemistry, il diabete potrebbe essere curato, oltre che prevenuto, attraverso due erbe di uso comune, il rosmarino e l’origano. Tale effetto curativo è stato ipotizzato in seguito ad alcuni studi e ricerche effettuate dall'Università dell’Illinois. Il diabete è una patologia causata da una carenza, assoluta o relativa, di insulina nell’organismo umano e che ha come conseguenza un'elevata concentrazione di glucosio nel sangue. Da quanto appreso dagli studi, pare che sia il rosmarino che l’origano ( in forma essiccata o fresca), abbiano un effetto positivo su un enzima che risulta essere direttamente collegato al diabete. Tale enzima sarebbe, infatti, capace di regolare la produzione di insulina. L'azione inducente è dovuta ad alcuni polifenoli e flavonoidi presenti in queste erbe di cui, le specie più attive, provengono dal Messico e dalla Grecia. Il timolo ed il carvecloro, sostanze presenti nell’origano, possiedono un forte potere antisettico. Altri studi più recenti avevano già dimostrato la loro capacità di diminuire le infezioni quasi come gli antibiotici. L’origano, inoltre, presenta un'azione antitussiva, buon calmante della tosse. Calma anche i dolori intestinali e pare essere efficace anche per combattere la cellulite. Ricca di flavonoidi, tannini, resina ed oli essenziali, oltre all’acido rosmarinico, il rosmarino è considerato la migliore pianta balsamica con  potenti proprietà antiossidanti. Il suo utilizzo è vario e comprende la cura del mal di gola, dolori mestruali importanti, contusioni e slogature, ma un suo aspetto utile è la capacità di renderla la pelle più giovane e di attenuare le rughe. Gli scienziati consigliano, dunque, di farne uso quotidiano nonostante ancora si cerchi di verificare pienamente il reale beneficio di tale pianta.

Il pesce per il fosforo, la carne di cavallo per l’anemia, ecc… Sono realtà o è un modo come un altro per spingere alle vendita certi prodotti?

Credenza diffusa è che il pesce sia l’alimento maggiormente ricco di fosforo, utile quindi per la memoria. In realtà esistono degli alimenti che ne contengono quantità decisamente maggiori (ad esempio le noci, le nocciole, la frutta secca, i cereali integrali, i legumi, i formaggi, l’olio di oliva, le uova e lo yogurt). Inoltre, è stato dimostrato scientificamente che non esiste alcuna correlazione tra fosforo e memoria. Semmai il fosforo è risultato utile per la formazione di ossa e denti e per rinforzare i muscoli, mentre i grassi si sono dimostrati validi alleati per la memoria. Stesso discorso vale per la carne e il ferro: è certamente vero che la carne ne contiene ma anche tantissimi vegetali e i legumi lo contengono. 

Molti fanno dieta saltando i pasti. Giusto o sbagliato?

Saltare i pasti rallenta il metabolismo, rendendo paradossalmente più difficile il dimagrimento. Inoltre, è un’abitudine poco salutare e deleteria per il fisico.

Quali sono gli elementi che creano danni al nostro organismo? E quelli più indicati per una sana alimentazione?

"È la dose che fa il veleno". Ogni tanto mangiare delle "schifezze" non fa nulla se il resto del tempo si segue un'alimentazione bilanciata ricca di frutta, verdura con modeste quantità di cereali (meglio se integrali), proteine vegetali e animali e dell'olio vegetale monoseme. Ovviamente non bisogna dimenticarsi di bere acqua a sufficienza. 

C’è chi si cura con la medicina ayurvedica, che con l’omeopatia, chi diventa  vegetariano, chi vegano, ecc… Qual è l’alimentazione più indicata per noi occidentali?

Non esiste un'alimentazione adatta a tutti. Per quello che è così importante rispettare le esigenze, il contesto, la religione, la filosofia di vita delle singole persone e avere le conoscenze e quindi gli studi idonei per stilare un'alimentazione individualizzata ed equilibrata per corpo e mente. 

In un ‘intervista l’attrice Eleonora Brigliadori, malata di cancro, racconta che si è curata con l’urinoterapia, con l’omeopatia e con scelte alimentari, senza fare la chemioterapia. Cosa ne pensi?

Attualmente non ci sono evidenze scientifiche che confermano le cure alternative come unica terapia nella cura del cancro. Tu non lo sai - pochi lo sapevano prima di questa intervista - che io sono figlia di una mamma alla quale proprio un anno fa è stato diagnosticato un tumore. Quindi è - in qualche modo - una domanda che mi riguarda molto da vicino. Dall'esperienza di mamma (e di conseguenza mia), che con una dignità straordinaria e grande spirito di sopportazione ha affrontato e sta affrontando le terapie all'Istituto Nazionale Tumori di Milano (permettimi di ringraziare tutto il reparto di ginecologia oncologica diretto dal Prof. Raspagliesi per le persone straordinarie, umane, preparatissime che ci lavorano, in primis il Primario Raspagliesi che è un Medico con la "M" maiuscola - inoltre vorrei ringraziare il reparto di Medicina Complementare dell'Azienda Sanitaria di Merano presso il quale mia mamma - con l'approvazione degli oncologi dell'IRCCS segue le cure complementari che si stanno rivelando molto utili ed efficaci; GRAZIE a tutti coloro che fanno questo lavoro con preparazione , amore e umanità , questo ci vuole quando si sceglie una professione sanitaria! Non la prepotenza e l'arroganza di alcuni che pensano di essere i portatori della verità. Ogni riferimento non è casuale.) Io non mi sento di giudicare cosa sia giusto e cosa sbagliato, non sono nessuno per farlo. In certe malattie ci si deve trovare. L'alimentazione è essenziale e fondamentale e se alle terapie convenzionali vengono affiancate anche quelle complementari ben venga, io sono a favore. E ... quello che a me ha aiutato tanto è stata ed è la Fede. 

Il greco Euripide diceva:”Il mare guarisce le malattie degli uomini”. Difatti la talassoterapia si basa sull’utilizzo dell’acqua del mare. E’ vero che è un toccasana per diversi disturbi?

La parola talassoterapia è l’unione di thalasso, dal greco mare, unita alla parola terapia, che tradotto vuol dire terapia che viene dal mare. Sappiamo tutti che l’acqua del mare ha un potente effetto benefico sul nostro corpo e anche sulla nostra psiche.Ha un effetto, per cosi dire, analgesico poiché diminuisce il dolore sia nelle zone specifiche che in quelle a livello generale; è molto utile a regolare il corretto funzionamento delle cellule dell’organismo messe a dura prova da vita e orari frenetici, attività stressanti e città inquinate.Da millenni l’uomo conosce i benefici dell’acqua marina. Greci, Latini e popolazioni Arabe la utilizzavano in maniera regolare. Il grande medico greco Ippocrate, considerato il padre fondatore della medicina, ne prescriveva l’uso, ed in un suo trattato, descrive di come fosse abitudine curare il proprio corpo passando da vasche di acqua di mare arricchita da oli ed essenze e riscaldata a 38 gradi, a quelle di acqua gelida. Dopo questi bagni venivano praticati trattamenti con fanghi alle alghe, massaggi e sfregamenti con piante marine.Nel suo elaborato si legge di come la pelle assumesse un aspetto di seta e di come i pori a contatto con l’acqua del mare assorbissero in maniera facile e del tutto naturale quei preziosi oligoelementi di cui l’organismo umano ha bisogno. Il principio della Talassoterapia è un approccio olistico che sfrutta l’effetto combinato di sole, iodio e acqua salata garantendo effetti salutari ed ottimi risultati anche in termini estetici. Essa rappresenta un valido e fondamentale aiuto nel recupero di qualsiasi patologia che richieda un recupero funzionale. È ottima per attenuare i processi reumatici, alleviare patologie dermatologiche, come ad esempio psoriasi, migliora l’osteoporosi e problemi dovuti alla colonna vertebrale.Gli effetti di un trattamento talassoterapico possono alleviare anche problemi legati a stress, insonnia, depressione e fatica, donando sensazione di piacevolezza alla nostra mente, senza tralasciare ciò che di molto benefico è in grado di fare al nostro corpo dal punto di vista fisico / estetico: si rivela difatti un valido aiuto alla lotta contro la cellulite, agendo sull’epidermide migliorando l’elasticità dei tessuti, contrastando persino l’invecchiamento cutaneo.

Le tisane danno più benefici nella stagione calda o fredda? (quali sono i benefici?)

Solitamente la parola tisana ricorda la calda bevanda da sorseggiare d’inverno, magari sotto un soffice plaid. Ma in realtà, non tutti sanno che le tisane sono anche ottime da consumarsi fresche, eventualmente con qualche cubetto di ghiaccio mentre si dedica del tempo alla propria tintarella estiva. Perché quindi, per reintegrare i liquidi persi e favorire il proprio benessere corporeo, non portare sotto l’ombrellone, in piscina o in montagna una bottiglia di tisana fresca, invece di bere solo la solita acqua o rischiare di cedere alle bevande gasate e troppo zuccherate? Preparate la tisana la sera prima, lasciatela tutta la notte in frigorifero e la mattina dopo portatela con voi. Salute vuol dire, come prima cosa, purificazione. Infatti, per garantirsi il benessere del proprio organismo è necessario che il corpo espella tutte quelle sostanze nocive che lo danneggiano e appesantiscono, come scorie e tossine. Il passo successivo alla depurazione è il raggiungimento della corretta funzionalità di tutte le attività dell’organismo. Infatti, se gli organi non sono intossicati, ma al contrario sono”puliti” e in condizione ottimale, tutto il corpo ne gioverà, sia dal punto di visto fisico che da quello prettamente estetico. Le tisane favoriscono esattamente questi processi di pulizia e disintossicazione. 

I prodotti “light” funzionano o è solo un altra maniera per vendere di più?

Sembra una parola dai poteri magici ma il più̀ delle volte é solo un’illusione. Solo leggendo “leggero” il consumatore pensa che corrisponda a “più digeribile” o addirittura “più sano”. Salsicce, formaggio, bibite, yogurt, biscotti, margarine: tutto esiste in versione “light”. Ma dovrebbe far riflettere il fatto che proprio negli Stati Uniti, patria del “fat- free” (esistono ormai più di 5.000 alimenti alleggeriti) quasi la metà della popolazione è in sovrappeso e ben il 30% è gravemente obesa. Questo dovrebbe, quindi, suonare come un campanello d’allarme. Siamo davvero sicuri che acquistando un prodotto light stiamo veramente scegliendo un alimento più leggero? Purtroppo accade spesso che dal confronto delle etichette nutrizionali tra un prodotto "normale" e uno light non ci sia nessuna differenza, o addirittura risultano più magri o leggeri quelli che non presentano slogan. Ancora una volta, il faro che può guidarci è solo l'etichetta nutrizionale. L’unico modo per orientarsi è leggere l’etichetta ma anche questa operazione non è facile perché manca un’uniformità grafica, i caratteri sono il più delle volte microscopici e resi illeggibili. Poi siamo spesso di fretta e tendiamo a farci influenzare più dalla pubblicità che dall’informazione. Così ci facciamo prendere, senza verificare, da indicazioni generiche, come “meno calorie” (rispetto a cosa?) o riferite a ingredienti anziché a sostanze nutritive, tipo “30% di olio in meno” (rispetto a cosa?). La riduzione di calorie nei prodotti "light" può avvenire, a seconda del prodotto, mediante un:

1)ridotto contenuto di zucchero: lo zucchero viene sostituito da dolcificanti privi quasi completamente di valore calorico. Tali prodotti sono più poveri di calorie.Taluni di questi prodotti vengono tuttavia classificati come dannosi per la salute:

● Ciclamato (E952): esperimenti sugli animali hanno dimostrato che può essere cancerogeno, per questo è stato vietato negli Stati Uniti.

● Saccarina (E954): anche in questo caso esprimenti effettuati sugli animali ne hanno dimostrato la cancerogenità, negli Stati Uniti è ammesso soltanto se riporta l'avvertenza di pericolosità.

● Aspartame (E951): sospetto di effetti neurotossici come mal di testa, oscillazioni di umore;

2) ridotto contenuto di grasso: per diminuire il contenuto di grassi si utilizzano:

miscugli a maggior contenuto di acqua anziché grasso, per esempio margarina semigrassa costituita per il 40-60% da grasso vegetale e per il 60-40% da acqua o surrogati del grasso che hanno un gusto cremoso, simile al grasso, e che possono ridurre l'impiego di grasso nei seguenti alimenti: salse, condimenti, creme da spalmare, dessert a base di latte, quark, gelati, maionese, burro, margarina, crema al cioccolato, formaggio. Un ridotto contenuto di grasso viene valutato positivamente perché tendiamo a consumare più grassi del necessario e quindi i prodotti con contenuto di grasso ridotto possono aiutare a ridurre il consumo di grassi in generale e in particolare di quei grassi nascosti (spesso saturi e trans, dannosi per il nostro organismo). Ci sono, tuttavia, modi più “naturali” di ridurre l’assunzione di lipidi. In conclusione  possiamo dire che  Il consumo di prodotti "light" non garantisce una diminuzione di peso di lunga durata, perché non contribuiscono a migliorare le abitudini alimentari individuali. Inoltre inducono al consumo di porzioni più grandi: credendo di assumere poche calorie, si mangia e si beve di più e pertanto non si risparmiano affatto energie.

Possiamo fidarci dei prodotti biologici?

“La produzione biologica è un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e una produzione confacente alle preferenze di taluni consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali”. 

(Fonte: Reg. CE n. 834/07) 

L’agricoltura biologica è un metodo di produzione agricola:

- che esclude l’utilizzo di prodotti chimici di sintesi come fertilizzanti, diserbanti, insetticidi e anticrittogamici per la concimazione dei terreni, per la lotta alle infestanti, ai parassiti animali e alle malattie delle piante

- di tipo estensivo che , attraverso la rotazione delle colture, l’utilizzo di sostanza organica, le ridotte lavorazioni - si integra nei processi naturali in modo compatibile e rispetta l’ambiente (il terreno, l’acqua, l’aria), la salute degli agricoltori e quella dei consumatori

- pone elevata attenzione alla salvaguardia dei sistemi e dei cicli naturali, al benessere e al rispetto delle esigenze etologiche degli animali e all'equilibrio tra essi.

Agli animali viene garantita una vita conforme alle esigenze specifiche delle singole specie, avendo quindi cura del loro benessere. L’allevamento con metodo biologico rispetta le esigenze nutrizionali degli animali nei vari stadi fisiologici. L’alimentazione degli animali, a base di prodotti bio, è finalizzatala ad una produzione di qualità e non a massimizzare la resa. Nei rari casi di malattia l’animale viene curato con prodotti fitoterapici, omeopatici e oligoelementi. Se tutti questi criteri vengono realmente rispettati, io non solo mi fiderei ma opterei per l'alimentazione biologica per la maggiore. Permettimi di ricordare che nella nostra splendida regione , il Trentino Alto Adige, abbiamo la fortuna di trovare tanti prodotti biologici - basti pensare a frutta e verdura - acquistabili direttamente dal produttore (es. contadino ) o a chilometri zero. Io sono a favore della filiera corta sempre e comunque. 

E’ più dannoso il sale o lo zucchero?

Sono entrambi definiti "veleni bianchi". Provo a spiegarvi brevemente il perché. Il consumo eccessivo di zucchero da un lato fa scattare segnali ormonali che riducono il senso di sazietà (il che porta anche all'obesità) dall'altro ha un effetto sulla dopanima che è simile alle droghe, perché diminuisce il piacere di aver consumato cibo e quindi spinge a consumarne di più. Pensiamo a un lungo pranzo in cui consumiamo prima i cibi salati. Arrivati alla fine ci sentiamo sazi e non riusciremmo più a mangiare altre pietanze salate, ma per un dolce invece è facile che lo spazio ci sia. In realtà è come se si stesse riempiendo un nuovo contenitore, ma siccome invece il contenitore è sempre lo stesso, alla fine trabocca: cioè si finisce con il mangiare troppo. Pensiamo adesso alle aziende produttrici. Queste seguono il desiderio di chi sta acquistando qualche cosa. A volte lo generano, è vero, ma prima di intervenire sull'industria occorre fare una battaglia culturale, innescare un messaggio sanitario che porti le persone a voler cambiare abitudini. A quel punto credo che l'industria seguirà automaticamente gli indirizzi del mercato. Ma non possiamo aspettarci che sia chi si occupa di profitti a condurre questo genere di battaglia, deve farlo chi si occupa di strategia. Quindi ribadisco l'importanza di un' informazione ed educazione alimentare già dalle scuole elementari. L'eccesso di cloruro di sodio (sale) nell'alimentazione attuale è da 10 a 35 volte il fabbisogno. Questo si traduce in un aumento di liquidi extracellulari, in aumento delle resistenze periferiche, del peso, in aumento dei recettori dell'angiotensina II, nella diminuzione dei capillari fino a 2/3. Un eccesso di sodio è una concausa nella litiasi renale e nella osteoporosi. Eccessi di sodio portano a escrezione di calcio, provocando ridotta densità ossea e aumentando il rischio di osteoporosi (esiste in tutte le cellule normalmente uno scambio sodio-calcio).Pochi lo sanno, ma il sodio contenuto in natura negli alimenti è già sufficiente a coprire tutte le necessità del corpo. Troppo sodio è pericoloso perché il corpo non lo elimina : lo trattiene fra le cellule fino a quando i reni non riescono a filtrarlo. Così immagazzinato irrita i tessuti e le cellule per proteggersi rilasciano acqua, questo porta a gonfiori, ritenzione idrica e perdita di potassio.E allora la pressione sanguigna si impenna.A lungo termine questa situazione può rovinare muscoli, valvole cardiache, arterie, ossa, DNA, stomaco, reni.Il consumo elevato di sale potrebbe comportare un maggior rischio di sovrappeso : il sale stimola la sete e spesso viene soddisfatta con bibite zuccherate o alcoliche che hanno un elevato contenuto calorico. Il sodio possiede una spiccata capacità di attrarre l'acqua e ciò nel corpo incrementa la massa di liquido che scorre nei vasi sanguigni, questa esercita una forza sulle pareti delle arterie, le quali alla lunga diventano più rigide.Le popolazioni che vantano un abituale basso consumo di sodio, brillano per la quasi completa assenza di ipertensione.

Cos’è l’ipertensione e chi ne è più soggetto?

La pressione arteriosa è la forza esercitata dal sangue contro la parete delle arterie. A ogni battito del cuore, il sangue esce dal ventricolo sinistro attraverso la valvola aortica, passa nell’aorta, e si diffonde a tutte le arterie.  Quando il cuore si contrae e il sangue passa nelle arterie, si registra la pressione arteriosa più alta, detta ‘sistolica’ o ‘massima’; tra un battito e l’altro  il cuore si riempie di sangue e all’interno delle arterie si registra la pressione arteriosa più bassa, detta ‘diastolica’ o ‘minima’. La misurazione della pressione si registra a livello periferico, usualmente al braccio  e  viene  indicata da due numeri che indicano la pressione arteriosa sistolica e la diastolica, misurate in millimetri di mercurio (es. 120/80 mmHg). Quando i valori di sistolica e/o di diastolica superano i 140 (per la massima) o i 90 (per la minima), si parla di ipertensione.A soffrire di ipertensione si stima che siano circa 15 milioni di italiani, ma circa la metà di questi ne è consapevole. Controllare regolarmente la pressione arteriosa e mantenerla a livelli raccomandati attraverso  l’adozione di  uno stile di vita sano  e assumendo specifiche  terapie laddove necessario, è fondamentale, poiché questa condizione rappresenta il fattore di rischio più importante per l’ictus, quindi per  le malattie legate all’invecchiamento (disturbi della memoria, disabilità), nonché per l’infarto del miocardio, gli aneurismi, le arteriopatie periferiche, l’insufficienza renale cronica, la retinopatia..

Quali parti del corpo (uomini - donne) sono più esposti all’impinguimento?

Addome e fianchi. 

L’obesità è ereditaria?

L’annosa questione in merito alla ereditarietà dell’obesità sembra non trovare mai fine. Ricerche che si susseguono sulla individuazione dei geni “responsabili” del nostro peso lasciano spazio ad altre che vorrebbero la nostra risposta metabolica non essere affatto coinvolta da quella che è la matrice genetica della nostra famiglia di origine. E spesso i fatti lo dimostrano; ma dimostrano anche il contrario. La tesi che riconosce l’obesità come malattia ereditaria trova sostegno nel fatto che alcuni geni abbiano un reale e rilevante effetto sul tasso metabolico dei grassi. Sembra che il gene FTO abbia una ruolo indiscusso nella malattia degli obesi. Parrebbe che una persona con la variante di questo gene possa pesare in media almeno 3 chili in più rispetto a quella che ne è sprovvista. La stessa, tuttavia, può, anche se con maggiore difficoltà, mantenere il proprio peso ideale, grazie al movimento e ad una dieta equilibrata. Sembra inoltre che il peso di una persona sia legato al suo numero di cellule adipose. Maggiore è il numero di queste, maggiore è la tendenza ad ingrassare. È quella riconosciuta come una malattia genetica già presente nel feto ed è definita obesità Iperplastica. Nel terzo mese di gravidanza, le cellule adipose si formano nel feto. Si moltiplicano quando il bambino ha due anni, e rimangono costanti fino alla pubertà, quando si moltiplicano di nuovo. Da allora in poi il numero sarà lo stesso. Gli studi in favore della responsabilità genetica dell’obesità hanno scoperto che anche se gli obesi hanno maggior quantità di cellule grasse rispetto a quelle dei magri, il numero delle cellule adipose è stabile in età adulta; tutto ciò, indipendentemente dal fatto che lo studio coinvolgesse persone magre o grasse. Perdere peso, porterebbe solo alla “contrazione” delle cellule adipose, il cui numero rimarrebbe lo stesso. 

Perché le cose buone sono anche quelle che i dottori vietano?

Un buon dottore non dovrebbe vietare nulla (se non per motivi strettamente salutari) ma insegnare che è la dose che fa il veleno - quindi attraverso un'educazione ed informazione alimentare dovrebbe semplicemente insegnare alla persona ad alimentarsi in maniera consona. 

“Anoressia e bulimia – ho letto su un giornale - sono conseguenze di una visione distorta della propria immagine corporea”. Sei d’accordo? Come si possono curare?

Si. Per 8 anni ho lavorato in team multidisciplinare nella cura dei disturbi alimentari e posso affermare che è il metodo di elezione per la loro cura. Anoressia e bulimia sono malattie complesse, determinate da condizioni di disagio psicologico ed emotivo, che quindi richiedono un trattamento sia del problema alimentare in sé che della sua natura psichica. L’obiettivo è quello di portare il paziente, attraverso terapie mirate a modificare i comportamenti e l’attitudine, a adottare soluzioni di gestione dei propri stress emotivi che non siano dannose per la propria salute e a ristabilire un equilibrato comportamento alimentare. Possono manifestarsi in persone di diverse età, sesso, provenienza sociale, ma sono solitamente più comuni in giovani donne in età compresa tra i 15 e i 25 anni. L’anoressia e la bulimia però possono anche dipendere dal fatto che l’individuo subisca situazioni particolarmente traumatiche, come ad esempio violenze sessuali, drammi familiari, comportamenti abusivi da parte di familiari o di persone esterne, difficoltà ad essere accettati socialmente e nella propria famiglia. Uno dei motivi per cui una persona inizia a sottoporsi a una dieta eccessiva è la necessità di corrispondere a un canone estetico che premia la magrezza, anche nei suoi eccessi. Secondo molti psichiatri, infatti, l’attuale propensione a prediligere un modello di bellezza femminile che esalta la magrezza ha conseguenze devastanti sui comportamenti alimentari di molte adolescenti. Gli effetti dei disordini alimentari sono molto pesanti, sia sotto il profilo fisico che quello psicologico. Dal punto di vista fisico, gli effetti della malnutrizione comportano ulcere intestinali e danni permanenti ai tessuti dell’apparato digerente, disidratazione, danneggiamento di gengive e denti, seri danni cardiaci, al fegato e ai reni, problemi al sistema nervoso, con difficoltà di concentrazione e di memorizzazione, danni al sistema osseo, con accresciuta probabilità di fratture e di osteoporosi, blocco della crescita, emorragie interne, ipotermia e ghiandole ingrossate. Le  ripercussioni psicologiche, invece, comportano depressione, basso livello di autostima, senso di vergogna e colpa, difficoltà a mantenere relazioni sociali e familiari, sbalzi di umore, tendenza a comportamenti manichei e maniacali, propensione al perfezionismo.

Cosa ne pensi della battaglia contro il fumo?

Sono a favore, specialmente perché ci sono sempre più giovani che fumano. Tanti credono che  il fumo provochi malattie cardiovascolari, polmonari, ossee, cancro e via discorrendo, ma purtroppo vi sono altri rischi per la salute che sono poco noti e di cui in molti non hanno coscienza. Tuttavia, non per questo sono meno pericolosi. Per esempio, il fumo è causa di problemi dentali e del cavo orale. Si va dal più banale alito cattivo, alla colorazione giallastra dei denti. Non mancano poi le malattie a carico delle gengive (o parodontali). Ma, sempre in bocca, il fumo ritarda il processo di guarigione dopo un’estrazione dentale, o un trattamento per le gengive, o ancora di chirurgia orale e, infine, riduce il tasso di successo delle procedure di impianto dentale. «Recenti studi mostrano una relazione diretta tra consumo di tabacco e una diminuzione della densità ossea – fa notare il dottor Khalaf Moussa, chirurgo ortopedico del Dubai Bone e Joint Centre al DHCC – In un fumatore sotto i 30 anni la massa ossea è compromessa, portando a uno scheletro più piccolo e meno massa ossea rispetto ai non fumatori della stessa fascia di età. Nelle donne, a causa del normale processo di invecchiamento e perdita di estrogeni, si manifesta una normale perdita della massa ossea; nelle donne fumatrici, invece, la perdita di massa ossea è più rapida». «Il fumo – aggiunge il dottor Moussa – è riconosciuto quale fattore di rischio per l’osteoporosi e fratture ossee. L’osteoporosi può innescare la perdita di massa ossea per molti anni senza sintomi, finché non si verifica una frattura». Crawford Bain, docente di Parodontologia alla Scuola di Odontoiatria di Dubai presso il DHCC, ha detto che in base a una media rilevata da più studi, un paziente che fuma 20 sigarette al giorno per 20 anni ha circa il 600% più probabilità di perdere i denti a causa di una malattia gengivale, rispetto a un non-fumatore. A supporto delle sue dichiarazioni, il prof. Bain ha condotto uno studio pubblicato sul British Dental Journal, in cui si mostra come il fumo sia associato a una brutta colorazione dei denti e delle protesi dentarie, ad alitosi (alito cattivo), a malattia parodontale e un più alto tasso di guasti degli impianti dentali. «Oltre ai problemi agli impianti dentali e alle gengive si pensa che la circolazione ridotta causata dal fumo possa portare a una ridotta densità ossea e a livelli di ossigeno più bassi nelle ossa e nei tessuti molli. Questo ambiente a ossigeno ridotto è allettante per alcuni batteri aggressivi noti per causare la perdita di massa ossea», conclude Bain. Insomma, a fumare c’è tutto da perdere, non solo in denaro ma anche e soprattutto in salute, in molti e molti modi. Pensiamoci.

Qualche consiglio (accorgimento) ai lettori, per vivere bene e affrontare le prossime stagioni in completa serenità e in salute?

Io sono una sostenitrice e praticante - a volte con più , a volte con meno successo-  della "dieta della vita" ; consiglio di evitare in tutte le stagioni e negli anni a venire : pensieri negativi, persone distruttive, ciò che toglie il sorriso, ciò che crea angoscia, ciò che distoglie dai propri obiettivi e quello che da insicurezza. La salute (e il peso) ne gioveranno. 

Il mio consiglio : qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia. 

L'audacia reca in se genialità, magia e forza. Comincia ora! 

Ringraziamenti:

Oltre che la mia famiglia vorrei ringraziare tre persone;

Umberto Montefiori, il "nonno sognatore" che mi ha invitata a parlare ad una conferenza sul diabete e da lì mi ha coinvolto - oltre che in una bella amicizia - in vari progetti lavorativi ;

Alberto Faustini , Direttore dei quotidiani Alto Adige e Trentino sui quali curo una rubrica sull'alimentazione. Conobbi il Direttore proprio alla conferenza sul diabete organizzata da Umberto Montefiori. Grazie Direttore per aver creduto e credere in me. 

Gianfranco Gramola che leggendo la mia rubrica sul quotidiano Trentino si è interessato alla mia persona realizzando questa interessante intervista 

La vita è un cerchio, nulla accade per caso e tutto ha un suo ordine ed un suo fine.