Claudia Cardinale (attrice)          Parigi 8.8.2014

                         Intervista di Gianfranco Gramola

Un’attrice fantastica, che ha interpretato oltre 140 film e ha ricevuto numerosi premi. Lei voleva fare l’esploratrice, ma i suoi familiari insistevano perché facesse l’attrice. “Il Papa? Essendo io un “Cardinale” non posso che amarlo”

Claudia Cardinale è nata a Tunisi il 15 aprile del 1938.

È l'attrice italiana più importante emersa negli anni sessanta[ e l'unica a conseguire una notorietà internazionale paragonabile a quella di Sofia Loren o di Gina Lollobrigida, entrambe facenti parte della precedente generazione di attrici negli anni cinquanta. La stampa internazionale l'ha spesso definita la donna più bella del mondo durante quel decennio. La sua «bellezza in pari tempo solare e notturna, delicata e incisiva, enigmatica e inquietante» è stata utilizzata e valorizzata dai maggiori autori dell'epoca d'oro del cinema italiano. Si ricordano in particolare le sue interpretazioni per Visconti (Il Gattopardo, Vaghe stelle dell'Orsa), Fellini (), Bolognini (Il bell'Antonio, La viaccia, Senilità), Zurlini (La ragazza con la valigia), Comencini (La ragazza di Bube), Sergio Leone (C'era una volta il West), Luigi Zampa (Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata), Luigi Magni (Nell'anno del Signore) e Damiano Damiani (Il giorno della civetta). Come le altre attrici della sua generazione, ha incarnato un nuovo modello femminile, una donna volitiva e battagliera, che vuole essere libera e indipendente, afferma la proprietà di se stessa ed aspira ad un ruolo paritario nei rapporti affettivi e professionali. Compagna per oltre un decennio del produttore cinematografico Franco Cristaldi, principale artefice della sua carriera, dalla metà degli anni settanta è legata al regista Pasquale Squitieri e dalla fine degli anni ottanta risiede stabilmente in Francia. Ha due figli, Patrick e Claudia.

Ha visto numerosi premi: Globo d’Oro (3) – Nastri d’Argento (5) – il Pardo d’Oro al Festival di Locarno - il Premio Fellini – David di Donatello (5) – Orso d’Oro al Festival di Berlino – Premio Pasinetti – Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia.

Onorificenze

Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana (Roma, 2 giugno 1995)

Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana (Roma, 1º giugno 2002)

Officier (Ufficiale) Legion d'Onore (Parigi)

Commandeur (Comandante) Legion d'Onore (Parigi, 3 luglio 2008)

Ha detto

- Le donne rifatte hanno qualcosa di identico. E io posso accettare tutto da me, tranne che essere uguale a un’altra.

- David Niven era un gentiluomo. Sua la battuta più carina mai detta su di me: “Claudia è la miglior invenzione italiana dopo gli spaghetti”.

- Sergio Leone era un regista straordinario. Anche lui aveva un modo tutto suo di lavorare: era l'unico che registrava prima la musica e la usava sul set come sottofondo per gli attori.

- Sono una mamma apprensiva, a volte esagero. Mi capita di chiamare mia figlia solo per sapere come sta e quando mi richiama mi chiede il perché delle dieci chiamate perse.

- Io non mi sono mai considerata un'attrice. Sono solo una donna con una certa sensibilità: è con quella che ho sempre lavorato. Mi sono accostata ai personaggi con grande umiltà: cercando di viverli dal di dentro, usando me stessa, e senza far ricorso a nessun tipo di tecnica.

- Non mi faccio condizionare dal tempo che passa. Non puoi fermarlo ed è per questo che sono sempre stata contraria a lifting e botox. Per me l'importante è rimanere sempre attivi.

- Ho avuto la fortuna di arrivare in un momento magico… di lavorare con Fellini, Visconti, Bolognini, Germi, Comencini, Sergio Leone, dieci film con Pasquale Squitieri…

Curiosità

- Claudia Cardinale è il nome d'arte di Claude Joséphine Rose Cardinale.

- I suoi genitori, Yolanda e Francesco (il papà era ingegnere delle ferrovie), erano nati in Africa, figli di emigranti siciliani.

- Convinta che gli artisti, in quanto punto di riferimento e voce per molti, abbiano il dovere di essere generosi con gli altri come la vita lo è stata con loro, la Cardinale ha speso il suo impegno pubblico soprattutto per la causa dei diritti delle donne, ed è madrina di un'associazione per la lotta contro l'AIDS e nel 2000 è stata nominata ambasciatrice (Goodwill Ambassador) dell'UNESCO.

- Il suo primo film italiano è I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli, nel quale interpreta il piccolo ruolo di Carmelina, una ragazza segregata in casa dal fratello.

- La Cardinale è apparsa in diversi documentari, per raccontare se stessa e la propria carriera, o per rendere la propria testimonianza sulle personalità cinematografiche incontrate e conosciute nel corso degli anni.

Intervista

E’ nel suo appartamento parigino che si affaccia sulla Senna.

Come si è avvicinata al mondo dello spettacolo. Chi le ha trasmesso la passione?

E’ stata una cosa assurda, perché io non volevo fare questo lavoro. Io volevo fare l’esploratrice e tutti i miei familiari insistevano perché facessi l’attrice e a un certo momento sono andata al Centro Sperimentale per accontentarli. In pratica è stato un incidente (risata).

Ha qualche artista in famiglia?

No! Attori no assolutamente. Papà suonava il violino. Lui era un po’ artista.  

La sua più grande soddisfazione artistica?

Ho avuto la fortuna di interpretare 142 film e continuo a girare costantemente. Quando ho fatto il mio primo film con Mario Monicelli non sapevo neanche parlare italiano, perché sono nata in Tunisia e la mia lingua era il francese. In pratica sono stata doppiata.

Ha avuto qualche delusione artistica?

No! Perché ho avuto la fortuna di lavorare nel momento magico del cinema. Ho avuto il piacere di lavorare con i più grandi registi che mi hanno insegnato tutto.

Come vede il cinema italiano di oggi e com’è cambiato negli ultimi anni?

A me quello che mi da fastidio è che prima c’erano molte co-produzioni. Io che vivo a Parigi trovo difficile vedere dei film italiani per il fatto che si fanno meno co-produzioni. Prima ne vedevi dappertutto.

Lei ha lavorato con molti divi del cinema mondiale. Un suo ricordo di Alain Delon e Jean Paul Belmondo?

Loro sono due amici e ci sentiamo spesso con Alain e Jean Paul. Infatti mi fa ridere Alain Delon perché quando mi chiama, cambia la voce e dice:”Allò, sono Trancredi”. E io gli rispondo:” Allò, sono Angelica” (sono i nomi dei personaggi che Delon e la Cardinale interpretavano ne “Il Gattopardo”, ndr). Con Belmondo ho fatto tanti film, come “La viaccia” (1961) di Mauro Bolognini e tanti altri ancora. E’ una persona stupenda e siamo molto legati.

Ho letto che Alain Delon non sta tanto bene.

Infatti ho provato a chiamarlo ma al telefono non risponde nessuno. Evidentemente sta in ospedale.

Ad una ragazza che vuole avvicinarsi al mondi del cinema, che consigli darebbe?

La cosa principale è che sappia trasmettere emozioni sullo schermo. Non è unicamente la bellezza che conta, ma l’emozione che puoi dare.

Ho letto che ha ricevuto molti premi...

Non so più dove metterli (risata). Ne ho dappertutto e continuano a darmene perché mi invitano a tutti i festival e ogni volta un premio o un riconoscimento.

Si vede che se li merita. In fondo lei è una diva, no?

Guarda Gianfranco che io non vado per strada con autisti, bodyguard… io vado da sola, come una persona normale e la gente con me è straordinaria. Addirittura se c’è qualcuno che mi disturba, arriva della gente a difendermi. Le persone mi amano, mi vogliono bene e mi proteggono.

A quale premio è più legata?

E’ difficile dirlo, Gianfranco. Sono legati un po’ a tutti. Ho ricevuto l’ultimo a Taormina e devo dire che mi ha fatto molto piacere.

Un aneddoto professionale che la riguarda?

Ho fatto film con tanti registi. Pensa che ho girato due film contemporaneamente con la regia di  Fellini e con Visconti, ossia “8 e mezzo” e “Il Gattopardo”. Con Federico non c’era copione e con Luchino era una cosa tutta calcolata. E’ stato fantastico. Due dei più grandi registi che abbiamo avuto in Italia.

Come mai ha girato due film contemporaneamente?

Visconti e Fellini non volevano rinunciare a me, mi contesero giungendo all'accordo di avermi a disposizione una settimana a testa, e costringendomi in tal modo a tingere i capelli in continuazione dal momento che in un film dovevo avere una chioma corvina e nell'altro bionda.

Ha mai lavorato per solidarietà, per beneficenza?

Certo! Sono anche ambasciatrice all’Unesco e mi occupo di un sacco di cose. Poi lavoro molto aiutando giovani registi. Tutti gli ultimi film che ho realizzato con giovani registi ho chiesto pochi soldi per aiutarli.  

Adesso a che film sta lavorando?

Recentemente ho girato un film a Roma dal titolo “Una gita a Roma”, con la regia di Karin Proia. Recentemente ho fatto un film in Austria, recitato in inglese, poi ne ho fatto uno in Corsica, poi ho fatto “L’ultima fermata” con Giambattista Assanti. Poi ho fatto il film “Upon a time in Western” del regista bulgaro Boris Despodov.  Praticamente sono tornata sui luoghi di “C’era una volta il West”. Dovevo fare un documentario, poi il regista impazzito alla fine ha fatto un film (risata).

Ha un sogno artistico?

No! io credo che sono stata molto fortunata nella mia carriera. Ho lavorato con tutti i grandi del cinema, da Sean Connery a David Niven, Mastroianni, ecc… Cosa posso volere di più?

Com’era da ragazzina?

Io quando ero piccola ero un maschiaccio e facevo spesso a pugni con i maschi (risata).

Il suo motto?

Dicevo sempre: “Quando voglio, posso”.  Era il mio motto.

Attualmente vive a Parigi. Cosa le manca dell’Italia?

Si! Vivo a Parigi da 29 anni con mia figlia. In Italia vengo spesso perché ho mio fratello Bruno che vive a Roma, un altro fratello che vive a Torino e mia sorella Blanche che vive in Polinesia. Ho dei fratelli un po’ sparsi in giro. A me piace molto l’Italia e la considero un museo.

Il suo rapporto con Roma?

Con Roma il mio rapporto è stupendo. Ho vissuto nella capitale parecchio tempo. Però stavo molto in campagna perché a me piace molto la natura.

In quali zone ha abitato?

Ho vissuto sulla via Cassia, poi la Nomentana e poi sulla Flaminia.

Le piace la cucina romana?

Certo. Qui a Parigi vado spesso nei ristoranti italiani. Amo molto anche la cucina mediterranea come quella tunisina, perché io ho vissuto lì parecchi anni. Mi piace la cucina dell’Africa del nord, come il cous cous, ecc…

A Roma ha un ristorante preferito?

No! Non ho un ristorante preferito. Piuttosto guardo che nei piatti non ci sia troppo condimento, come il burro. A me piace propri la cucina mediterranea e quindi guardo che le pietanze vengano condite con l’olio extra vergine a crudo, senza burro o unti vari. 

Un angolo di Roma a cui lei è molto legata? E perché?

Ovviamente ce ne sono tanti. Ad esempio l’ultimo film l’ho girato a piazza Navona e ho trovato questo angolo di Roma meraviglioso. Anche nei dintorni di questa piazza siamo stati in alcuni buoni ristoranti insieme alla troupe. Roma è talmente stupenda che non puoi che volergli bene.

Se lei avesse la bacchetta magica cosa farebbe per Roma, per l’Italia?

Ultimamente abbiamo avuto molti problemi con i giovani che se ne vanno all’estero, ecc… Perché purtroppo c’è poco lavoro e per i giovani è un periodo terribile. Tu non sai qui a Parigi quanti italiani ci stanno. Passeggiando per Parigi non hai idea di quanti italiani incontro e mi fermo a chiacchierare con loro. Ci vorrebbe proprio la bacchetta magica per risolvere i problemi dell’Italia, Gianfranco.

Cosa ne pensa del nuovo papa?

Io lo trovo straordinario. Non l’ho conosciuto di persona, ho incontrato alcuni papi, ma non Papa Francesco. Questo papa lo trovo stupendo perché è una persona semplice e poi molto aperto verso tutti. E questo è bellissimo. Poi essendo io un “Cardinale” non posso non amare il papa (risata).