Debora Caprioglio (attrice)    Roma 17.4.2007

                  Intervista di Gianfranco Gramola

Una ragazza tutta curve e cervello

Sito ufficiale www.deboracaprioglio.it  e-mail debora@deboracaprioglio.it

La Caprioglio è nata a Mestre (Ve) il 3 maggio del 1968. Inizia la sua carriera all'età di diciannove anni a fianco dell’attore austriaco Klaus Kinski, con il quale ha avuto una tormentata  storia d’amore, finita a causa della grande gelosia del divo “maledetto”. L’occasione per sfondare gli arriva dal maestro dell' Eros nostrano Tinto Brass che nel 1990 la vuole come protagonista nel film “Paprika”, ruolo che la fa conoscere al grande pubblico e la trasforma in una icona del cinema sexy . Nello stesso anno lavora in teatro interpretando “Lulù” di Weedekind. L'anno seguente affianca Luca Barbareschi nella trasmissione “Sapore di Mare” per Canale 5. Negli anni successivi interpreta numerosi film, tra i quali Saint Tropez - Saint Tropez di Castellano e Pipolo (1991), Spiando Marina di Sergio Martino (1992),  L'isola Margherita di Vincenzo Badolisani (1993) e nel 1994, dopo una breve pausa di riflessione, interpreta il film di Francesca Archibugi Con gli occhi chiusi. L’anno seguente interpreta Storia d'amore con i crampi di Pino Quartullo e nel 1996 Albergo Roma di Ugo Chiti. É protagonista del film tv di Canale 5 Addio e ritorno, diretto da Rodolfo Roberti. Prende parte al tv movie di RaiUno Sansone e Dalila e alla fiction di Canale 5 La quindicesima epistola.  Nella stagione televisiva 1999-2000 è protagonista accanto a Fabrizio Frizzi della fiction di RaiUno Non lasciamoci più seguita l’anno successivo con Non lasciamoci più 2. Nel luglio 2001 interpreta il ruolo di Louise Peete nel programma di  RaiUno Assassine. Nel 2007 partecipa all'Isola dei Famosi.

Televisione

Sansone e Dalila, film Tv - Sapore di mare, show Tv - Addio e ritorno, di Rodolfo Roberti, miniserie - La Bibbia: Sansone e Dalila - La quindicesima epistola - Un maresciallo in gondola -  La Prof. - Non lasciamoci più (1999), miniserie - Non lasciamoci più (2000) film Tv - Assassine (2001) programma - Non lasciamoci più 2, (2001) film Tv.

Cinema

I grandi cacciatori (1988) - Kinski-Paganini (1989) - La maschera del demonio - Paprika (1989) - Saint Tropez Saint Tropez (1992) - Spiando Marina (1992) - L'isola Margherita - Con gli occhi chiusi (1994) - Storia d'amore con i crampi - Albergo Roma (1996).

Teatro

Una bomba in ambasciata (WoodyAllen) - Lulù (di  Weedekind) - Un marito ideale (Oscar Wilde) - L’importanza di chiamarsi Ernesto (Oscar Wilde) - Un coperto in più (Maurizio Costanzo) - Sogno di una notte di mezza estate - Bivio d’amore (Sandro Mayer) - Black Comedy (Peter Shaffer).

Ha detto:

- Accettai di fare Paprika perché era un occasione per farmi conoscere, ma poi mi accorsi che rischiavo di rimanere imprigionata nel cliché dell’erotismo anche se d’autore.

- Klaus Kinsky era molto geloso. Lui voleva sposarmi ma era asfissiante con la sua ossessività e io me ne andai.

- Il mio passato non lo rinnego:  mi ha portato dove sono adesso.

- A 18 anni debuttai in Paganini con il nome d’arte di Debora Kinski, in onore al cognome di Klaus.

- Il teatro mi appassiona. E’ un’ottima palestra per un attore. Devi recitare tutte le sere e il pubblica ti giudica ogni frazione di secondo. E’ vero che si lavora solo due ore, in quanto a scarico di adrenalina valgono per dieci

Curiosità

- Ha avuto tre grandi amori. L’attore austriaco Klaus Kinski, l’industriale Giorgio Colombo e l’attore napoletano Geppy Gleijeses. Dal 2007 è legata al coetaneo Angelo Maresca, imprenditore marchigiano.

- E’ iscritta alla facoltà di Giurisprudenza di Bologna.

- Ha ricevuto il premio “Fondi La Pastora” per l’interpretazione teatrale “Bivio d’amore” di Sandro Mayer.

- Ama leggere e il suo autore preferito è Ken Follet.

- Ha due cani: Susan e Guendy che porta a spasso personalmente dalle parti di Castel Sant’Angelo.

- Ha partecipato a varie edizioni del programma di Maurizio Costanzo “Buona Domenica”.

Intervista

Debora è del Toro, quindi realista, testarda, un po’ pigra, molto paziente e soprattutto semplice ed è proprio quest’ultima qualità che più mi ha colpito dell’ex sex symbol di “brassiana” memoria (vedi Paprika). “ Sono anche impulsiva – aggiunge la giunonica veneziana -  ma non mi pento mai di ciò che faccio”. Debora, al momento dell’intervista è nella sua casa romana a due passi da piazza Navona e si sta godendo il meritato successo della commedia ”Black Comedy”che sta interpretando al  teatro Vittoria di Roma.

Com’è il tuo rapporto con Roma, Debora?

Io adoro questa città, anche perché ci vivo da tanti anni. Io sono di Venezia che è una città altrettanto bella, però Roma è Roma. Dico sempre che Roma è come una placenta, perché ti accoglie come una mamma (risata).  Io sono venuta a Roma in gita con la scuola, quando avevo 9 anni e abbiamo fatto la classica gita scolastica. Era aprile ed era un caldo esattamente come adesso. Me lo ricordo bene perché avevo un maglioncino e morivo di caldo. Abbiamo fatto il giro turistico classico, cioè fontana di Trevi, il Colosseo, le catacombe, San Pietro, via Appia Antica, ecc…  Mi è restata talmente impressa Roma che ho pensato:” Questa è la città dove verrò a vivere da grande”. E infatti ho fatto così. Io il mondo l’ho girato tutto, da Parigi a Londra, da New York a Madrid e tutte le altre grandi città, però l’unica città al mondo dove voglio vivere e dove mi trovo a mio agio e Roma, perché rispecchia la mia personalità. Poi è solare, c’è un bel clima e poi quando sei di cattivo umore basta scendere in strada e fare una bella passeggiata in centro e vedere tutte queste bellezze, questi monumenti e ci si sente subito meglio.

In quali zone hai abitato?

Quando sono arrivata a Roma, all’inizio, stavo sull’Appia Antica e poi i quartieri li ho girati un po’ tutti dai Parioli a Monteverde e adesso sto in centro, non diciamo dove altrimenti mi trovo la folla sotto casa. Sto in centro che io adoro, è una meraviglia. Ti dico solo che sto a due passi da piazza Navona. Non diciamo altro.

D’accordo! Cosa provi nel tornare a Roma dopo una assenza?

Io amo molto andare in tournée, perché amo molto il mio lavoro e sono un po’ una zingara, però quando torno a Roma sento il cuore che mi si apre, anche quando atterro con l’aereo, per esempio, vedendo dall’alto la città mi riempio di gioia. Questo perché mi sento a casa e perché qui mi sento bene, sto bene.

Qual è il fascino di Roma?

Che è molto gaudente e poi ha questa filosofia di vita che rispetto ad altre città è meno stressante. Roma ha un modo di prendere la vita in maniera un po’ più dolce, un po’ più rallentata se vogliamo. Quindi questa cosa qui, all’inizio quando sono arrivata nella Città Eterna, mi ha colpita e mi ha destabilizzata. Per chi come me e come te, Gianfranco, che siamo del nord, abbiamo una visione un  po’ diversa anche nell’affrontare la quotidianità, gli orari, gli appuntamenti, ecc…Dopo, vivendoci, ho capito che in fondo è giusto così, cioè affrontare tutto con più filosofia, con più calma. Poi c’è questo fatto del dolce far niente che qualche volta aleggia pure. Mi piace farlo anche a me, devo dire la verità, quando sono a Roma, mentre a Milano non riuscirei ad immaginarmi di stare una giornata a passeggiare o andare a vedere delle Mostre. Queste cose mi vengono più facili pensarle qui a Roma.

I romani come ti sembrano?

I romani li ho trovati subito molto simpatici. A me piace molto la parlata romanesca e mi fanno molto ridere le loro battute. Hanno un umorismo unico al mondo. Poi accolgono quello che viene da fuori come se fosse un amico, un conoscente. Ti accetta senza problemi. Si sa poi che di romani veri ce ne sono pochi, perché come tutte le capitali ci sono mille razze e quindi sono tutti mescolati. Non esiste quasi più il romano delle famose sette generazioni.

Vivi la Roma notturna?

La vivo pochissimo perché non amo uscire di sera. Non so nemmeno quali sono i locali che sono in voga in questo momento. Mi piace andare per ristoranti o nelle trattorie tipiche romane, assieme a degli amici. Adesso che sono a teatro a Testaccio, finito lo spettacolo, vado nei dintorni ad assaggiare questa ottima cucina romana. Però a livello di Roma notturna, tipo discoteche penso che è dal 1919 che non ne frequento una (risata).

Sei una buongustaia?

Amo tantissimo la matricina e la carbonara. Gli amici dicono che so fare molto bene la matricina. Da buona “Toro” amo la cucina e la buona tavola.  

Esiste una Roma da buttare o una Roma che non ti piace?

Si! Quella sporca. Roma dovrebbe essere molto più pulita. Ci sono dei periodi, tipo adesso, dove ci sono molti turisti e trovo molta sporcizia.

Quindi la colpa è dei turisti.

A Roma siamo in tanti e quando ci sono i turisti siamo ancora di più. Non è colpa solo dei turisti. Poi, sai, arriva il turista bravo e quello non bravo, cioè quello che non gliene frega niente e butta la carta per terra. Questo non è segno di grande civiltà.

Roma per un’artista cosa rappresenta?

La vita bohémien, no? Che comunque Roma da la possibilità di fare, perché è una città d’arte, come lo è Firenze e come lo sono molte altre città. Però dove c’è molta arte, un’artista si sente maggiormente ispirato.  E’ più facile che un attore si senta ispirato vivendo in una vita bohémien romana, piuttosto che vivendo, che so, nell’hinterland milanese o nell’hinterland di Mestre, dove sto io (risata).

Qual è stata la tua più grande soddisfazione in campo artistico?

In generale è quella di aver potuto continuare a fare questo lavoro per tanti anni.

Quanti esattamente?

Nel 2007 sono  21 anni che faccio questo lavoro, quindi il fatto di aver avuto la possibilità di avere una continuità nel mio lavoro e di potermi esprimere al meglio, soprattutto in teatro. Questa è una mia grande soddisfazione.

Com’è nata la passione per lo spettacolo?

E’ nata da bambina. Pensa che alle elementari scrivevo già dei testi per delle commedie e poi da più grande organizzavo delle recite a scuola, facevo io la regista. E’ sempre un pallino che ho avuto sin da bambina e poi questo “gioco”, con un po’ di fortuna e di bravura si è concretizzato.

Ma i tuoi genitori che futuro sognavano per te?

Mia mamma Augusta mi ha sempre spinto a fare questo lavoro forse perché lo voleva fare lei da ragazza, non so. Mi papà a sempre rispettato le mie decisioni. Però contemporaneamente ho studiato Liceo Classico, Giurisprudenza e quindi vedevano per me sicuramente un futuro diverso, da avvocato o simile.

Che lavoro facevano i tuoi genitori?

Mio papà lavorava all’Automobile Club, come direttore e mia mamma fa la casalinga. Ho anche una sorelle che si chiama Tiziana e che ha due figli

Il complimento più bello che hai ricevuto?

Proprio ieri sera, ero a cena con degli amici e un’amica mi ha detto: "Complimenti per il carattere". E’ stato un complimento per me bello e divertente.

La cosa più cattiva che hanno detto o scritto su di te?

Ce ne sono state talmente tante che non me le ricordo (risata). Quelle io tendo a dimenticarle. Ci sono delle cose scritte sui giornali che magari sono costruttive e allora le ascolto, poi ci sono quelle che ti abbattono, ti trattano male, perché è chiaro che non si può piacere a tutti. Ma le cose cattive che più mi danno fastidio sono quelle più mirate e capisci che sono delle cattiverie dettate da sentimenti di invidia, di rabbia. Sentimenti che io non conosco.

Nella tua carriera hai mai avuto dei momenti difficili in cui hai pensato di smettere?

Sicuramente ci sono stati dei momenti difficili, come in tutte le carriere e in tutti i settori lavorativi. Però ci sono stati e meno male che ci sono stati, perché io credo che nella vita ogni tanto mettersi in discussione non faccia assolutamente male. Anzi, è un modo per crescere  e per migliorare.

Quando non lavori, quali sono i tuoi hobby?

Quando non lavoro sono la donna più pigra del mondo e amo starmene sdraiata sul divano. Ho preso un po’ dai romani (risata). Ogni tanto combatto questa pigrizia e mi dedico un po’ allo sport facendo un po’ di palestra. Poi amo leggere, andare al cinema e ascoltare la musica. Amo fare le cose che non riesco a fare quando lavoro e siccome ultimamente, ringraziando Dio ho lavorato sempre, ho avuto veramente molto poco tempo da dedicare agli hobby. Diciamo che quando si ha del tempo libero è bello saperlo sfruttare per dedicarlo a se stessi, in maniera totale.

Qual è il tuo tallone d’Achille?

La gola (risata). Sono molto golosa.

Com’è il tuo rapporto con la Fede?

Diciamo che non sono una che va a battere il petto in chiesa tutti i giorni, però ho una educazione cattolica e vado in chiesa non tutte le domeniche, però ci vado. Non è che vado per forza alla Messa, magari entro in chiesa anche quando non c’è e ci vado anche per dire solo due preghiere. Non ho una regolarità nel farlo. Diciamo che mi sono avvicinata molto di più alla religione dopo la morte di mio papà. Questo fatto mi ha cambiato un po’ la visione della vita.

Il tuo rapporto con il denaro?

Ho un rapporto di rispetto, nel senso che non sono avara e nemmeno il contrario. Ho il rispetto per il denaro anche perché so cosa vuol dire guadagnarlo e la fatica che ci vuole.

A chi vorresti dire grazie?

A tutti e a nessuno, ma soprattutto vorrei dire grazie a me stessa. Un grazie alle persone che hanno creduto in me e che mi hanno fatto crescere, ma non ce n’è una in particolare. Un “Grazie” con la “G” maiuscola la devo ai miei genitori che mi hanno dato la vita.

Hai mai avuto da parte dei tuoi fan delle dichiarazioni d’amore?

Ne ricevo in continuazione, però in genere sono le solite. Ricevo anche molti fiori.

Parliamo della commedia “Black Comedy” (di Peter Shaffer) che è di scena al teatro Vittoria di Roma dal  29 marzo fino al 22 aprile 2007?

Starà in scena con me fino al 22 aprile, poi io per via di altri impegni non posso proseguire oltre, però la commedia avrà una proroga ma senza di me. E’ una commedia molto molto molto divertente, le gente si diverte  il pubblico ride e applaude. I personaggi si muovono in questo appartamento dove viene a mancare la  luce e quindi si muovono a tentoni, cadendo e poi ci sono un sacco di equivoci. Io faccio il personaggio di Clea che è l’ex fidanzata del protagonista e che si presenta a casa senza avvisare, della serie “Mai fare le sorprese” e lo trova con un’altra fidanzata più giovane. E poi vengono fuori un sacco di cose divertenti e tutto questo al buio. In più c’è questa vicina di casa che è alcolizzata, però nessuno lo sa perché vedendola al buio pensano che beva limonata e invece beve vodka e quindi si ubriaca. Poi c’è l’arrivo di questo miliardario tedesco che deve venire a visionare delle opere d’arte che ha fatto il protagonista che è scultore e invece di venire il miliardario,  arriva l’elettricista che è tedesco pure lui però lo scambiano per il miliardario, perché con il buio non capiscono e quindi nascono un mucchio di equivoci, poi siamo tutti pieni di lividi per via delle cadute al buio. Insomma un’ora e mezza di divertimento puro e grandi risate. L’attore principale  è Giorgio Lupano, poi c’è Viviana Toniolo, Stefano Altieri, Stefano Messina, Annalisa Favetti ed io. La regia è di Attilio Corsini.