Isa Barzizza (attrice)          Palau (Olbia) 8.12.2017

               Intervista di Gianfranco Gramola

Isa Barzizza, la regina del palcoscenico. “La rivista è morta! C'è quella della televisione, tanto di cappello a volte, ma la Rivista, quella di una volta,  non potrà mai più essere”.

Isa Barzizza, all’anagrafe Luisita, è nata a Sanremo il 2 novembre del 1929. E’ un'attrice italiana, considerata una delle più importanti interpreti della rivista, del cinema e della televisione italiani. Figlia del direttore d'orchestra Pippo Barzizza e di Tatina Salesi, studiò al Liceo Classico Vincenzo Gioberti di Torino e iniziò parallelamente a partecipare a rappresentazioni teatrali di prosa in ruoli secondari vicino ad attori come Ruggero Ruggeri, Elsa Merlini ed Eduardo De Filippo. All'inizio Pippo Barzizza era contrario all'attività teatrale della figlia. Fu Erminio Macario che la lanciò nel mondo del teatro dopo che la Barzizza ebbe terminato gli studi liceali. Il grande attore chiese personalmente al padre di Isa di farla debuttare in una sua rivista. Il padre accettò a patto che Isa fosse sempre seguita da una governante e così fu. Isa Barzizza debuttò con Le educande di San Babila del 1947, seguita poi da Follie di Amleto del 1947-48. Dotata di un fisico avvenente e di una spigliata ironia, divenne molto presto una delle beniamine del teatro leggero e musicale del dopoguerra italiano. Il suo secondo padrino fu Totò, da cui si può dire che imparò tutti i segreti del mestiere: dal rapporto diretto con il pubblico ai tempi comici, dalla mimica all'uso dello spazio sul palcoscenico. In campo teatrale interpretò con Totò due spettacoli: C'era una volta il mondo (1948) e Bada che ti mangio (1949). In quest'ultima commedia nacque la famosa gag del vagone letto, riproposta anche nel film Totò a colori del 1952. Visto lo strepitoso successo dello sketch e la travolgente comicità di Totò, dopo alcuni mesi di repliche dai sette minuti della prima arrivò a durare ben 45 minuti. Il comico napoletano era capace di aggiungere sempre qualcosa per venire incontro all'entusiasmo del pubblico. La Barzizza con Totò debuttò anche al cinema nel film I due orfanelli del 1947 e realizzò con lui 11 film. La sua filmografia conta nel complesso una trentina di pellicole in ruoli per lo più secondari, come spalla dei comici maschili, con i quali già lavorava a teatro. Forse l'unico ruolo da protagonista che interpretò fu quello in Gran varietà del 1954, dove cantava un blues con un fatale vestito nero di raso con lo spacco. Nella stagione 1951-52 lavorò con Garinei e Giovannini che omaggiarono la sua grande bellezza e il suo spigliato senso dell'umorismo in riviste come Gran baldoria, che riscosse un grandissimo successo di pubblico. Negli stessi anni si cimentò anche nel teatro di prosa recitando William Shakespeare ne La dodicesima notte per la regia di Renato Castellani. Il 3 gennaio 1954, giorno d'inizio dei programmi ufficiali della televisione italiana, la RAI trasmise l'atto unico di Carlo Goldoni Osteria della posta nel quale la Barzizza era l'attrice protagonista. Seguirono altre numerose commedie che verranno passate in televisione. Nel 1955-56 ebbe un nuovo successo con la commedia musicale Valentina, la storia d'amore di due fidanzati che fanno un salto in avanti nel tempo. Nel 1960, a soli 31 anni, decise d'interrompere la carriera nel teatro brillante in seguito alla morte del marito, il regista televisivo Carlo Alberto Chiesa, per un incidente stradale avvenuto il 3 giugno 1960 sulla via Aurelia. Per alcuni anni si dedicò totalmente all'unica figlia; si legò poi sentimentalmente al costruttore edile Enzo Villoresi. Seguendo un consiglio agli inizi degli anni sessanta fondò una società di doppiaggio, dedicandosi a questa attività, sia come imprenditrice sia come direttrice artistica. Tornò a teatro solo nei primi anni novanta, di nuovo in commedie come La pulce nell'orecchio per la regia di Gigi Proietti, o Arsenico e vecchi merletti per la regia di Mario Monicelli. Nel 1995 partecipò al Festival di Spoleto con L'ultimo yankee di Arthur Miller e nel 1999 interpretò una versione della riduzione teatrale del romanzo Sorelle Materassi di Aldo Palazzeschi, accanto a Lauretta Masiero. Nello stesso periodo è tornata a lavorare anche al cinema e alla televisione: ha condotto per Raitre il rotocalco Mai dire mai nel 1989 con Fabio Fazio e Giampiero Mughini e ha partecipato alle due serie della fiction di Raiuno Non lasciamoci più (1999 e 2001). Nel 2012 nel film Viva l'Italia è tornata sul grande schermo interpretando il ruolo di Marisa, anziana ricoverata in un ospedale.

Filmografia

I due orfanelli (1947) - Dove sta Zazà? (1947) - Fifa e arena (1948) - Totò al giro d'Italia (1948) - I pompieri di Viggiù (1949) - Adamo ed Eva (1949) - Le sei mogli di Barbablù (1950) - Botta e risposta (1950) - Il vedovo allegro (1950) - L'inafferrabile 12 (1950) - Figaro qua, Figaro là (1950) - Il mago per forza (1951) - Porca miseria! (1951) - Sette ore di guai (1951) - Milano miliardaria (1951) - Era lui... sì! sì! (1951) - 5 poveri in automobile (1952) - Primo premio: Mariarosa (1952) - Bellezze in motoscooter (1952) - Totò a colori (1952) - Senza veli (1952) - Siamo tutti inquilini (1953) - Canzoni a due voci (1953) - Viva la rivista! (1953) - Gioventù alla sbarra (1953) - Non è mai troppo tardi (1953) - La figlia del reggimento (1953) - Un turco napoletano (1953) - Le avventure di Cartouche (1954) - Totò cerca pace (1954) - Gran varietà (1954) - Appassionatamente (1954) - Un palco all'opera (1955) - I pinguini ci guardano (1955) - C'eravamo tanto amati (1974) - Garofano rosso (1976) - Il momento dell'avventura (1983) - Fiori di zucca (1989) - Grazie al cielo, c'è Totò (1991) - Ardena (1997) - Asini (1999) - 7 km da Gerusalemme (2007) - Una sconfinata giovinezza (2010) - Viva l'Italia (2012) - Maledimiele (2012) - Studio illegale (2013) - Indovina chi viene a Natale? (2013)

Prosa televisiva RAI

L'osteria della posta (trasmessa il 3 gennaio 1954) - Non ti conosco più ( trasmessa il 22 gennaio 1954) - Gavino e Sigismondo ( trasmessa il 9 aprile 1954) - Come lui mentì al marito di lei (trasmessa il 16 giugno 1954) - Paquebot tenacity (trasmessa il 2 luglio 1954).

Televisione

Non lasciamoci più (1999-2001) - Valeria medico legale (2000) (Miniserie TV) - Butta la luna   (2006 - 2007) - Per una notte d'amore  miniserie TV, 2 puntate (2008)

La rivista teatrale

Gran baldoria, di Garinei e Giovannini, con Isa Barzizza, Enrico Viarisio, Elsa Merlini, Adriano Rimoldi, Ermanno Roveri, il Quartetto Cetra, musiche di Gorni Kramer, regia degli autori, 1951.  

Intervista

Lei ha iniziato prestissimo a recitare. Quando ha pensato seriamente che la recitazione sarebbe stato il suo lavoro?

Si ho debuttato in teatro a 8 anni. La compagnia di Elsa Merlini, una bravissima attrice di teatro e di cinema, (una diva dei "telefoni bianchi") aveva bisogno di una bambina per "la signora Morli 1 e 2" di Pirandello con cui doveva andare in scena al Carignano di Torino il giorno dopo. Un amico della mia famiglia, regista della radio Guido Barbarisi, conoscendo la mia passione per il teatro dei burattini che era il mio gioco preferito, quasi per scherzo disse ai miei genitori: "Ma perché non portate Isa a cui piace tanto recitare!". A farla breve, vista la mia gioia ed entusiasmo e la normale frequentazione ai palcoscenici di mio padre che era un famoso direttore d'orchestra (Pippo Barzizza, qualcuno con i capelli bianchi se lo ricorderà e se così non fosse c'è il web) superai il giudizio ( severo! ) della Merlini e misi per la prima volta i piedi su un palcoscenico! Fu una sorta di imprinting che decise della mia vita.

Mai suoi genitori che futuro sognavano (speravano) per lei?

Papà e Mamma pensavano che avrei dovuto prima studiare, avrei dovuto laurearmi ... e poi se mai .... Ho fatto a stento il liceo classico al Gioberti di Torino, dove risiedevamo, ma in testa avevo il teatro e a quello pensavo!

Ha mai pensato ad un nome d’arte?

Ma perché avrei dovuto pensare a scegliere un nome d'arte?!? Avevo un papà molto famoso e nella prima scrittura con Macario sui manifesti il mio nome "Isa" era scritto piccolo, piccolo e invece il cognome "Barzizza" era scritto grandissimoi! Speravano che il pubblico si sbagliasse e venisse a teatro per vedere Pippo Barzizza e la sua famosa orchestra Cetra!

Chi sono stati i suoi maestri? I suoi idoli cinematografici?

Il mio maestro è stato il palcoscenico ho imparato tutto sulle sue tavole! E poi ci sono delle cose che nessuno ti può insegnare: la comunicativa per esempio, quella sensazione straordinaria di capire quando il pubblico ti sta ascoltando per davvero, quando riesci a fargli dimenticare di essere seduto su una poltrona in un teatro, ma riesci a fargli vivere, a comunicargli le emozioni che stai interpretando. A proposito di emozioni, e forse quello che sto dicendo creerà qualche delusione, Eduardo De Filippo, il grande Eduardo, con cui ho avuto il privilegio di lavorare, anche se da bambina, sempre al Carignano di Torino nei miei primi exploit, diceva che se recitavi in una scena in cui, per esempio, dovevi far piangere, tu non dovevi piangere per davvero e soffrire veramente, ma solo RIUSCIRE a far credere agli spettatori di soffrire veramente, riuscire a comunicargli queste emozioni! Ed è una cosa difficile da insegnare!

Fra voi colleghe c’era più rivalità o complicità?

Mah.....cordialità quasi sempre o antipatia a volte ... non ho mai sofferto di rivalità ... è come nella vita di tutti quanti! Si provano simpatia, antipatia, interesse, indifferenza ...

Oltre alla bravura e la bellezza, quanto contano la fortuna e le coincidenze nella carriera di un attore?

Ci vuole anche la fortuna! Ma quella senza talento non porta molto lontano ...

Molti ragazze dicono che hanno rifiutato una parte in tv perché con accettano compromessi (proposte indecenti). Era così anche una volta?

Tutti i tempi sono gli stessi! Poi c'è chi scende a compromessi e chi no.

Lei ha recitato in teatro, al cinema, in tv... in quale di questi ambienti si è sentita più a suo agio (ha dato il meglio di sé)?

Il mio grande amore è sempre stato il palcoscenico. Il cinema, si può dire, è quasi un altro mestiere! Il cinema è il risultato di tantissimi fattori: regia, luci, montaggio ... sceneggiatura!!! Una buona sceneggiatura è il fondamento del risultato di un film e anche della credibilità di una interpretazione! Se il personaggio non è costruito bene, non gli si fanno dire battute credibili diventa difficile renderlo veramente vero! Comunque, purtroppo, non è il mio caso..... io ho fatto solo film molto commerciali,  non ho mai potuto misurarmi con un vero personaggio! Ammesso che ne fossi all'altezza!

Com’è cambiato il mondo dello spettacolo negli anni?

È più difficile ! Per ragioni economiche, culturali, e per quello che riguarda gli attori più concorrenza!

Lei è stata la regina della rivista. Ma che fine ha fatto la rivista, secondo lei?  

La rivista è morta! C'è quella della televisione, tanto di cappello a volte, ma la Rivista, quella di una volta,  non potrà mai più essere. Era un momento storico diverso, era finita la guerra, e la rivista è stata l'uscire dal buio delle città bombardate, tornare a vivere , tornare a divertirsi ... colori,  luci, paillettes, piume, belle ragazze ... ora vi sembra ci sia uno spirito analogo? Direi proprio di no!!!

Isa Barzizza con Totò

Il complimento più bello che ha ricevuto e da chi?

Il primo complimento ricevuto: "Un fiore fra gli ombelichi", ma avevo 18 anni (di allora!!) e non l'ho capito!

Si è mai infatuata di un collega? (un collega che le ha fatto una corte spietata)?

Beh ... non aver avuto dei corteggiatori, oltre i tanti altri, tra i colleghi ... mi sembrerebbe strano!

Quasi tutti gli artisti, prima di entrare in scena, hanno un rito scaramantico. Il suo?

Concentrarmi e tirare su i pollici!

Ad un giovane che vuole avvicinarsi al mondo dello spettacolo che consigli vorrebbe dare?

Prepararsi MOLTO! Per la concorrenza , come dicevo prima!

Tornando indietro rifarebbe tutto o cambierebbe qualcosa?

Anche con le batoste che ho avuto ... si sono soddisfatta della mia vita.

Lei ha lavorato con dei  grande dello spettacolo. Mi racconta un aneddoto su Totò? E’ vero che era triste in privato e che nelle scene inventava le battute?

Non ho aneddoti su Totò . Se c'era un tratto che lo distingueva era la sua grande riservatezza nella vita e la sua straordinaria inventiva sulla scena e sul set.



Come si è trovata con Macario?

Benissimo anche se era come un generale d'armata, in teatro! Doveva tenere a bada una cinquantina di persone di cui due terzi ragazze e ragazzi! (i famosi boys della rivista che facevano corona alla soubrette!)

Lei ha recitato anche con il grande Eduardo De Filippo. Un suo ricordo?

Ricordo che da bambina gli ho dato una mia  foto con dedica! Incredibile ma vero! Avevo 8 anni! Megalomane già da allora?

Altri personaggi famosi con cui ha lavorato e che ricorda con affetto? (un paio di aneddoti)

Non ho aneddoti . Anche se ho lavorato praticamente con tutti i grandi comici di allora! Dovrei inventarmeli!

Lei ha lavorato in uno spettacolo di Garinei e Giovannini? Che ricordo ha di quel periodo? Lo spettacolo ebbe un gran successo, vero?

Garinei e Giovannini! Due grandi dello spettacolo! Ho fatto con loro "Gran Baldoria" la prima rivista che usciva dalla splendida artigianalità degli anni precedenti e metteva in scena uno spettacolo alla Broadway! Grande successo! Con Enrico Viarisio, Elsa Merlini (quella del mio debutto!) che per onorarla la fecero entrare in scena con una ricostruzione di "Piccola Città" di Thornton Wilder che era stata negli anni passati una sua grande interpretazione, poi il Quartetto Cetra, Mario Riva, l'orchestra di Gorny Kramer, le Bluebell ... un grande cast! Bellissimo, straordinario, periodo per me! Ho conosciuto durante le prove il mio grande amore, Carlo Alberto Chiesa, filmmaker si direbbe oggi, che diventò mio marito e padre della mia adorata figlia Carlotta! 

Vede nel mondo dello spettacolo odierno la sua erede artistica?

Non credo di avere eredi nel senso che oggi le giovani donne che si avvicinano a questo lavoro sono cento volte più preparate di quello che ero io e anche delle mie colleghe di allora. L'ho già detto: era un'altra epoca. Era appena finita la guerra, nessuna o pochissime possibilità di aver preso lezioni di canto, di ballo, ( le lezioni erano direttamente in palcoscenico ) ognuna di noi doveva affidarsi al proprio istinto, alla propria grazia e chi aveva più doti naturali, più comunicativa con il pubblico, aveva più successo. Mi concentravo sul lavoro che avevo in quel momento, mi preparavo e cercavo di fare il meglio possibile! Ho lavorato tutta la vita. Dopo la morte di mio marito in quel tragico incidente, ho dovuto lavorare per tirare su mia figlia e mandare avanti la baracca. Mi sono occupata di doppiaggio con una mia società e anche questa attività l'ho imparare sul campo! Ho cercato di farla al meglio, con serietà e impegno. Oggi, con il numero enorme di giovani che vogliono avvicinarsi allo spettacolo, con la selezione che è possibile fare, se non sei MOLTO preparato non vai da nessuna parte! Per ultimo ricordiamo che la mia attività cinematografica e teatrale si è svolta dal '47 all' 56, terminata con la nascita di mia figlia e per una serie di eventi tragici. Ho ripreso la mia attività teatrale solo nel '91 (!) con la prosa e la televisione.

Lei è considerata una delle più importanti interpreti del mondo dello spettacolo italiano. Un domani come vorrebbe essere ricordata?

Vorrei essere ricordata non solo come partner di 11 film di Totò (e temo, se qualcuno mi ricorderà, che sarà così) ma come una buona attrice di prosa e sopratutto come una persona seria.

A chi vorrebbe dire “grazie”?

A nessuno. Solo a me stessa.

Un bilancio della sua vita professionale? Ha mai ricevuto dei premi alla carriera o altri? Se si, a chi li ha dedicati?

Ho ricevuto 2 Maschere d'argento nei primi anni della rivista e non le ho dedicate a qualcuno perché allora non si usava.

Veniamo alle domande su Roma. Quando si è stabilita a Roma, in quale occasione e come ricorda l’impatto?

Mi sono trasferita a Roma da Torino quando ho cominciato a lavorare nel cinema cioè un anno dopo che avevo cominciato con il teatro. Ho preso in affitto una casa ai Parioli, in via Paolo Frisi ed ero felicissima di avere una casa tutta mia a 19 anni!! Io ho avuto uno zio antiquario diventato poi negli anni importantissimo, il suo nome era Luigi Laura, anche lui agli inizi della sua carriera, arrivò a Roma con un camioncino guidato da lui stesso stracarico di mobili antichi, provenzali, semplici ma bellissimi, e che mi aiutò a sistemare la casa. Ci ho abitato per quasi tre anni con tre cani. Ho avuto sempre in tutta la mia vita, almeno un cane vicino. Li adoro. Ora il mio amato Benoit , un bellissimo bassotto a pelo ruvido, se ne andato da qualche anno e io sono troppo vecchia per prenderne un altro. Ho in cambio un bellissimo gatto rosso che mi tiene compagnia!

Quali sono state le sue abitazioni romane?

A Roma ho abitato in cinque case: la più amata un superattico alla Camilluccia dove ho vissuto gran parte della mia vita romana. Non molto grande ma luminosissima e con un terrazzo più grande della casa!

Come si è trovata in messo ai romani (pregi e difetti, in generale)?

Io ho vissuto tutta la mia infanzia e adolescenza tra Milano Torino e Sanremo ... non è stato così facile ambientarmi a Roma. Non è che me ne facessi un problema, fortunatamente avevo altro a cui pensare, ma la scarsa puntualità, il non seguire le regole ... per esempio nel traffico, anche se nei primi anni era assai poco ... quel po' di cinismo che hanno i romani hanno certamente ritardato per i primi tempi, l'attaccamento che poi ho avuto per Roma che è diventata la mia città! Per quanto riguarda la sua cucina, a parte i broccoletti in padella e le costolette d'abbacchio a scotta dito, non è tra quelle che apprezzo di più! Sono rimasta legata ai sapori semplici della mia Liguria e ho continuato a cucinare come la mia nonna e come mia madre!

Lei da Roma si è spostata in Sardegna. Com’è nata la scelta di vivere a Palau?

Ora vivo in Sardegna, a Palau, sulla estrema punta nordorientrale dell'isola, di fronte al meraviglioso arcipelago della Maddalena. Qui vive la mia unica figlia, e questo mi sembra già un'ottima ragione per avere scelto di vivere qui. Ho rinunciato a tutto quello che può offrire una grande città come Roma, teatri, cinema, avvenimenti culturali e altro per avere più tranquillità, piccole dimensioni, tutto raggiungibile a piedi, niente smog o traffico e una natura straordinaria!