Mita Medici  (attrice e cantante)                 Roma 17.6.2017

                                Intervista di Gianfranco Gramola

L'attrice romana racconta il periodo mitico del Piper, dove c’era tanta voglia di divertirsi, cantare, ballare e soprattutto di esprimere una voglia di libertà. E la musica ha fatto da sottofondo a tutto questo. “Un libro? Vorrei farlo - racconta Mita Medici - me l’hanno chiesto delle case editrici. Prima o poi lo farò anche per non disperdere una visione di un pezzo di storia, perché quello che ho vissuto è stato un periodo importante, visto con occhi particolari”

Mita Medici, romana de Roma, è un’attrice e cantante. A quindici anni, vince il concorso Miss Teenager Italiana al Piper Club di Roma. Questa vittoria le consente di debuttare nel film L'estate (1966), al quale seguono, tra gli altri, Non stuzzicate la zanzara, "Pronto... c'è una certa Giuliana per te" (1967), Colpo di sole, "Come ti chiami amore" (1968) e Plagio (1969). Nota come "Ragazza del Piper", si avvicina al canto, e firma un contratto con la Fonit-Cetra, che la fa partecipare alla Caravella dei successi con il brano Nella vita c'è un momento, cover di Early in the morning dei Vanity Fare. Nel 1970 debutta in televisione in uno sceneggiato per il piccolo schermo: Coralba, diretto da Daniele D'Anza; nello stesso anno presenta il Cantagiro1970, cantando la sigla iniziale Un posto per me. Dopo un altro 45 giri passa alla CGD, per cui debutta con il brano Quei giorni, canzone scritta da Carla Vistarini e dal compositore Luigi Lopez. Nel 1973 conduce con Pippo Baudo Canzonissima di cui canta la sigla iniziale, Ruota libera; due anni dopo recita nella versione televisiva di Al cavallino bianco, per la regia di Vito Molinari, con Angela Luce, Paolo Poli e Tony Renis. Nel 1974 è protagonista del musical Una ragazza, su Raiuno, per la regia di Giancarlo Nicotra, testi di Carla Vistarini e musiche di Luigi Lopez, da cui è tratto l'album Per una volta. È stata protagonista nello sceneggiato televisivo Il signore di Ballantrae (1979), diretto da Anton Giulio Majano e nel 1990 - 1991 ha condotto il programma Sereno Variabile al fianco di Osvaldo Bevilacqua ed il programma giornaliero "Detto tra noi". Dal 1997 al 2003 è fra gli interpreti secondari della soap opera Un posto al sole nei panni di Marisa Saviani. Nel 2001, è sempre tra i personaggi secondari, in Centovetrine. Nel 2005 e 2006 è tra i protagonisti della seconda e terza serie di Un ciclone in famiglia diretta da Carlo Vanzina. Molta attiva anche in teatro, debutta nel 1972 con Garinei e Giovannini in "Ciao Rudy" (nella cui colonna sonora canta la canzone Gente matta); seguono, tra le altre interpretazioni teatrali: "Don Giovanni e Faust" di Grabbe," Sogno di una notte di mezza estate" di Shakespeare, "Il Gattopardo" (diretta da Franco Enriquez), "Il mercante di Venezia" (regia di G. Cobelli), "Il bell'indifferente" di Cocteau, "Ugo" di Carla Vistarini, "Chiacchiere" (regia di Franco Però), "Il giocattolaio" (regia G. Fusco), "Il padre" e " La signorina Giulia " di August Strindberg, "Le intellettuali" di Molière, "Fedra" di Ghiannis Ritsos, "Rodolfo Valentino, l'emigrante leggendario", scritto e diretto da Rina Lagioia, in cui interpreta Rodolfo Valentino.

Intervista

Come ricorda i tempi del Piper, com’era la Roma di quei tempi?

Erano tempi belli. Storicamente era un periodo molto interessante, importante e c’erano tante cose da scoprire. Noi giovani eravamo sempre alla ricerca di quello che stava succedendo nel mondo, anche se non era così facile saperlo perché non c’era internet. Si cercava di carpire informazioni dai viaggiatori, da gente che veniva anche al Piper, da tutte le parti del mondo. Il mondo lo conoscevamo attraverso le persone che venivano a Roma, con la loro musica e tutto il resto. Come ho detto prima storicamente era un periodo molto bello. Sto benissimo anche adesso anche se non è un periodo bello come allora, però deve rimanere come storia, non come rimpianto.        

Chi erano i personaggi famosi che frequentavano il locale?

Ero io, poi gli altri non lo so, perché non mi interessavo ai Vip che frequentavano il Piper. Erano tutti famosi e tutti sconosciuti, ma per noi l’importante era che fossero persone con cui condividere idee, musica, ballo e divertimenti.

C’erano paparazzi appostati fuori dal locale?

A Roma ce n’erano moltissimi, anche se il periodo d’oro dei paparazzi era qualche anno prima, cioè ai tempi della Dolce Vita. Comunque ce n’erano ed era anche divertente perché erano veri, cioè non facevano scoop concordati. Ma noi del Piper pensavamo a divertirci e i paparazzi facevano il loro lavoro e ci fotografavano. Personalmente del gossip non mi sono mai interessata. Diciamo che io quel periodo lo ho vissuto perché ero una dei protagonisti. Sono stati anni bellissimi, anni di cambiamento, di mutazione culturale sia italiana che mondiale, soprattutto attraverso la musica, che è stata una colonna sonora importantissima in questo cambiamento.  Poi ci sono state le ribellioni e le lotte.

Ho letto che oltre a recitare lei è anche un’ottima cantante.

La musica è stata ed è molto importante per la mia vita, perché ritengo che la musica sia un elemento di pacificazione. Io ho iniziato la mia attività artistica con il cinema, poi  Garinei e Giovannini mi hanno chiesto di fare “Ciao Rudy” (nella parte di Margie) con Alberto Lionello. Sinceramente non è che cantassi in maniera professionale, però abbiamo fatto delle prove e mi hanno mandato in una scuola per imparare e perfezionarmi nel canto. Ho fatto “Ciao Rudy” con Alberto Lionello e da lì ho iniziato anche a cantare. Ho fatto Canzonissima, ho cantato la sigla iniziale e tutta una serie di altre cose legate alla musica. Io sono nata come attrice e prediligo quello, ma due anni fa ho fatto uno spettacolo su Franco Califano dove io cantavo e devo dire che è stata una bella esperienza.  Quando c’è una buona occasione per cantare, canto.

Teatro, cinema, televisione … In quale di questi ambienti si esprime meglio?

Il teatro ha un coinvolgimento unico, perché è emozionante, bellissimo anche se  difficile e questo lo rende più bello. Finite le prove sei tu, i tuoi  colleghi e il pubblico. Diciamo che è un momento magico. Però anche il cinema e la televisione hanno una loro importanza, anche se sono fatti in un altro modo. 

Adesso a cosa sta lavorando?

In questo momento sono in relax, sono in vacanza. A ottobre riprenderò uno spettacolo che ho fatto quest’inverno. Sto preparando delle cose per quest’estate. Faccio delle serate di lettura  e qualche esibizione in giro come cantante.

Ha mai pensato di scrivere un libro sulla sua vita di artista, magari farcito di aneddoti?

Come no. Quello è un progetto di cui ne parlo da tanto, devo solo decidermi a farlo. Ci vuole un po’ di tempo e la capacità di fermarsi un attimo.  Le cose da raccontare sono tante, bisogna farne una cernita e poi parlare delle persone che ho incontrato e che sono state importanti nella mia vita. E’ importante un po’ anche per la storia. Quando scatterà l’ora X lo farò, perché me l’hanno chiesto sia alcune case editrici e anche delle persone comuni. Fare un libro per non disperdere una visione di un pezzo di storia, perché quello che ho vissuto è stato un periodo importante, visto con occhi particolari. Tempi molto belli.

Speriamo che tornino i tempi del Piper!

Magari in maniera diversa, perché tutto cambia, tutto si muta. L’importante è che sia con la stessa energia, con quella curiosità, quella voglia di vita, di scoperta. C’era tanto coraggio allora, perché uno si ribellava anche alla famiglia. I ragazzi che portavano i capelli lunghi  in quel periodo rischiavano le botte. Era un modo di esprimere una voglia di libertà. E la musica ha fatto da sottofondo a tutto. La musica fa parte della vita, perché accarezza l’anima, da forza, consola e diverte.