Roberta Ferrari (giornalista e conduttrice)       Roma 29.4.2014

                      Intervista di Gianfranco Gramola

Una professionista della televisione che si è sudata ogni singolo passo della sua carriera. “Non ho mai avuto il classico colpo di fortuna”. Un suo sogno? Condurre interamente una trasmissione come "Unomattina"

 

Il suo sito ufficiale è www.roberta-ferrari.it e la sua e.mail info@roberta-ferrari.it

Roberta Ferrari è conduttrice e giornalista televisiva, laureata in psicologia,  iscritta all’Albo dei giornalisti professionisti dall’08/02/2000. Vanta conduzioni e partecipazioni a numerose trasmissioni (in particolare sul calcio) fra cui: Milano'90 (Telelombardia, 1990), Zitti & Mosca (Cinquestelle, 1993-1994), Galagoal (TMC, 1995), Marcati Stretti (da lei ideata, Stream, 1999-2001), Uno Mattina e Uno Mattina Estate (Rai1, 2000-2002), Quelli che il calcio (Rai2, 2002-2004), Pole Position (Rai1, 2005), Italia sul Due (Rai2, 2005-2006), In famiglia (Rai2, 2006-2007), Mattina in famiglia (Rai2, 2007-2010), Uno Mattina in famiglia (Rai1, dal 2010). È autrice del libro In campo leoni, a casa? (MGC Edizioni, 2010).

Curiosità

- Ha pubblicato il libro “In campo leoni, a casa?”, dove racconta aneddoti e curiosità,  vizi e virtù di cinque calciatori di successo del nostro calcio e i loro affetti privati.

Intervista

Sei conduttrice e giornalista. In quale di queste due professioni ti senti più a tuo agio. Io ti ho vista a Uno Mattina in famiglia e ho apprezzato la tua professionalità e simpatia. Mi spieghi com’è nata la passione per lo spettacolo, per la Tv?

Adoro entrambe le professioni, motivo per cui mi sento a mio agio nella mia rubrica "Campioni di cuore" in onda su Rai uno all'interno di Unomattina in famiglia la domenica mattina. Posso condurre in studio vivendo la diretta per cui sono portata e, al tempo stesso, realizzare le interviste, conoscendo i personaggi dal punto di vista personale e umano, valorizzandone l'aspetto introspettivo. La passione c'è sempre stata. Ho iniziato nella tv locale Telelombardia a occuparmi di una trasmissione sui Mondiali '90 con Mino Taveri e da lì non ho più smesso, diventando giornalista professionista con esame di stato nel 2000.

Quali sono stati i tuoi maestri? (i modelli a cui ti ispiri)

Non ho modelli a cui mi ispiro. Ognuno deve avere proprie caratteristiche e personalità: alla base ci vuole sempre preparazione, umiltà e sacrificio.

Qual è stato l’incontro che ti ha cambiato la vita?

Deve ancora arrivare! Scherzi a parte mi sono sudata ogni singolo passo della mia carriera, non ho mai avuto il classico colpo di fortuna. Il mondo della televisione è particolare...

Qual è stata la tua più gran soddisfazione nel campo artistico?

Senz'altro passare dalle tv locali alla Rai grazie all'idea mia e di Stefania Sorrenti di "Marcati Stretti", trasmissione da noi ideata che abbiamo riproposto a Rai uno nel 2000 con le "Gemelle del gol" all'interno di Unomattina Estate.

Il mondo della Tv era come te lo immaginavi o ti ha deluso?

Non ho mai ambito al mondo della tv per il gusto di apparire o di farne parte. Ho sempre desiderato essere una brava giornalista, poter fare un mestiere che fosse la mia passione e poter raccontare al pubblico le emozioni che provavo.

Hai dei rimpianti?

Nessuno. Ho fatto una lunghissima gavetta, non ho avuto scorciatoie che mi abbiano permesso di condurre totalmente una trasmissione nelle mie corde ma vado a testa alta perché nell'ambiente tutti hanno stima di me come professionista seria e preparata. Il pubblico mi segue sempre con affetto e riconosce le persone autentiche. Questo è il vero successo.

Fra colleghi c’è più rivalità, competizione o complicità?

Penso competizione ad alti livelli, ma se uno sa di valere non deve temere nessuno. La complicità tra colleghi è meravigliosa e permette ottimi risultati. Io l'ho sperimentata con Stefania Sorrenti con cui ho lavorato in coppia dal '99 al 2003.

Cosa hai sacrificato per arrivare al successo?

Nulla di serio. La famiglia e mia figlia sono venute sempre prima di tutto. Ho lavorato tanto, viaggiato sempre, mi sono impegnata al massimo, ma non li considero sacrifici. Si tratta di amore per il proprio lavoro e volerlo fare al meglio.

Il complimento più bello che hai ricevuto?

Che trasmetto positività e riesco a emozionare.

Ma i tuoi genitori che futuro sognavano (desideravano) per te?

Che io fossi felice e realizzata. Non hanno mai avuto ambizioni personali represse da riflettere sui figli, come purtroppo accade.

Che lavoro fanno i tuoi genitori?

Mio papà ingegnere meccanico, mia mamma insegnante di lingue, entrambi in pensione.

Un collega che stimi molto?

Gianni Ippoliti. Acuto, ironico con i giusti tempi televisivi.

Uno con cui vorresti lavorare?

Proprio con lui.

Qual è la tua ossessione professionale?

Essere sempre ben preparata sugli argomenti che affronto. Per quanto riguarda l'immagine avere delle buone luci, in televisione sono fondamentali.

A chi volesse intraprendere la carriera televisiva, che consigli vorresti dare?

Di farlo per il gusto di amare il proprio lavoro, non per fama e popolarità. Purtroppo la preparazione non è direttamente proporzionale al successo, perciò bisogna credere in questo mestiere solamente se c'è passione, senza aspettative.

Com’è il tuo rapporto con la Fede?

Vero e intenso. Credo in Dio e lo sento vicino a me in ogni momento della vita.

L’ultima volta che hai pianto e perché?

Mi commuovo facilmente. Ciò che più mi commuove sono argomenti che toccano le mie corde più sensibili riguardo a chi è più indifeso: i bambini, gli anziani, gli animali. L’ultima volta che ho pianto? Ieri, quando ho letto un fatto di cronaca.

Quali sono i tuoi hobby quando non lavori?

Amo una vita semplice e  regolare. Amo praticare sport, la lettura, stare con i miei affetti più cari e il mio cane.

Qual è il tuo motto?

"Vivi e lascia vivere." Sono una persona tollerante, che non sopporta le imposizioni e le invadenze. Questo sia per indole sia anche grazie ai miei studi di psicologia, mia laurea e grande passione.

Hai fatto delle gaffes? Ne puoi raccontare una spiritosa?

Che io ricordi, no. Sono un soldato, precisa in modo maniacale, mai usato il gobbo né dovuto ripetere qualcosa in studio, per la gioia dei registi e dei tecnici.

Quali sono i tuoi obiettivi o progetti?

Da sempre desidero condurre interamente una trasmissione come "Unomattina", di attualità e cronaca, che è nelle mie corde.

Alcune domande su Roma. Quando sei venuta a Roma la prima volta e come ricordi l’impatto?

Ci sono venuta da ragazzina e mi ha subito rapita per la bellezza, la storia e la solarità.

Attualmente com’è il tuo rapporto con Roma?

Roma è il mio punto fisso nel lavoro. E' da 20 anni che faccio avanti e indietro da Milano perché ho sempre condotto da studi televisivi a Roma. Prima, negli anni '90 per Cinquestelle Network, dal 2000 in Rai.

Cosa ti piace e viceversa della capitale?

Ne adoro il clima, la solarità e la leggerezza. Mi piace meno l'approssimazione.

Un angolo di Roma a cui sei molto legata e perché?

Adoro Trastevere e i suoi ristorantini all'aperto, perché ti danno la sensazione di vacanza perenne.

Come trovi i romani (pregi e difetti)?

Fantastici, disponibili e allegri, con voglia di divertirsi. Il difetto è che sono poco puntuali.

Un complimento (un po’ folcloristico) che ti fanno spesso i romani?

Sono sempre carini e affettuosi con me, non ne ricordo uno in particolare.

Un consiglio al sindaco per migliorare Roma?

Cercare di fare qualcosa per migliorare il traffico, un delirio per i romani.