Valentina Chico (attrice)    Roma 2.10.2012

                    Intervista di Gianfranco Gramola

Una bella e brava attrice che in questa intervista racconta la sua vita professionale, iniziata giovanissima con Klaus Maria Brandauer nel film “Mario ed il mago” per poi essere scelta da Cristina Comencini per “Va dove ti porta il cuore”, film tratto dal romanzo di Susanna Tamaro. Ha un sogno … tornare a fare cinema, cinema di qualità. E confessa che le piacciono molto i "film commedia" in generale

Per contattare Valentina Chico, la sua e-mail è vale.chico@virgilio.it

Valentina  è nata a Roma il 2 maggio del 1976. Intraprende la carriera di attrice lavorando su testi classici e operette per il Teatro Palladium di Roma, diretta da Pietro Gallina. Studia pianoforte al Conservatorio Santa Cecilia e recitazione Metodo Strasberg con Geraldine Barone. Continua intensamente la sua attività teatrale diretta da Marco Maltauro, Peter Clough, Jose Sanchez Sinisterra, Pierpaolo Sepe, Angelo Savelli, Claudio Boccaccini, Mario Moretti, Giampiero Rappa, Francesco Spaziani e Israel Horovitz. entrando a far parte della “Compagnia Horovitz” italiana. Collabora come interprete con l’autore Dario D’Amato. Nel cinema è diretta in Italia da Cristina Comencini (Và dove ti porta il cuore) Claudio Del Punta, Nico Cirasola, Luigi Di Fiore e all’estero da Larry Weinstein, (Toscanini in his own words) e da Klaus Maria Brandauer (Mario and the magician). Lavora per la Rai in diverse fictions e films. (Incantesimo, Con gli occhi dell’assassino, Medico in famiglia, Un caso di coscienza). Nomination al Ciak d’oro come miglior attrice non protagonista per “ Và dove ti porta il cuore” di Cristina Comencini; vince il premio come miglior attrice protagonista con “Una giornata nera” al concorso “Corti Pluriel” al Festival di Venezia 2005. Il suo ultimo lavoro “Homo Homini Lupus” di M. Rovere, dove recita al fianco di Filippo Timi, vince il Nastro d’Argento come Miglior Corto dell’anno, ai Davide di Donatello. Firma la regia di “D’ora in poi farò silenzio”, spettacolo omaggio ad H. Ibsen nel cartellone nazionale dell’Anno Ibseniano del Teatro di Roma, di cui è anche interprete e la regia di “Senza nessun rumore” ispirato ai testi di J. Prevert in scena al Teatro de Rozzi di Siena. Protagonista di “Prenditi cura di me” di Giampiero Rappa, testo vincitore del premio Enrico Maria Salerno 2009 al Teatro Eliseo di Roma. È Protagonista de “Le Beatrici”, l’ultimo lavoro teatrale  di Stefano Benni. In scena al Festival di Spoleto con grande successo di pubblico e dal 16 al 21 ottobre alla Sala Umberto a Roma.  

Curriculum professionale

Cinema

2011- “Don Matteo 8” – 2008 “Toscanini in his own words”  - 2006 “ Don Matteo 5” – 2007 “ Un caso di coscienza 3” – 2006 “Homo homini lupus” . 2005 “Una giornata nera” – 2005 “My kind of women” - 2004 “Taxi lovers” - 2002 “Con gli occhi dell’assassino” – 2000 “Incantesimo” - 1998 “Femminile singolare” - 1997 “Albania Blues” - 1997 “I Grimaldi” - 1996 “Và dove ti porta il cuore” - 1993 “Mario e il mago” -  2004 “L’ultimo gioco” – 2005 “Igiene” - 2003 “The cruet’s man” – 2000 “Syrien” - 1997 “Brivido blu” - 1997 “La guerra è finita”.

Teatro

2012 “Le Beatrici” - 2010 “L’anima innamorata” – 2010 “Mia Dea” - 2008/2009/2010 “Prenditi cura di me” – 2007 “ Il gioco serio dell’arte” - 2007 “Stato di grazia” – 2007 “Prove per la localizzazione di malinconia” -  2006 “D’ora in poi farò silenzio” – 2006 “ Morire in fondo è trendy” – 2005 “Il fuoco e la farfalla” - 2005 “Love’s kamikaze” - 2005-2012 “L’ultimo Harem” - 2004 “La cuoca” - 2004 “Arcadia” - 2004 “Purapurawhetu” - 2004 “Tre donne” -  2002 “Lisistrata” – 2004 “Magnificat” -  2002-03 Lavora nella compagnia teatrale “Attori in movimento” di Marco  Maltauro (in scena al Teatro Colosseo, Roma) - “Sei giorni” -  “La squillo” - “La castellana” - 1999 “Feronia Ferox” – 1995/99  Lavora nella Compagnia Teatrale Socrate di Pietro Gallina: “La Belle Helene” - “Il prode Kassian” - “Il piccolo Faust” - “Donne in assemblea” - “Troiane” - “Orfeo all’inferno”.

Radio 

2001 “Titanic”  Radio dramma, RADIODUE                                                     

2012  Incide due audiolibri per Feltrinelli “Le Beatrici” di Stefano Benni e “Dieci Donne” di Marcela Serrano

Moda

1997 Modella Shiseido - 2000 Modella per Egon Furstenberg, testimonial in “ Donna sotto le stelle” (piazza di Spagna. Roma).

Stages

Geraldine Barone. Metodo Strasberg. Asolo 2003  teatro Eliseo, 2007

Agustì Humet. Teatro Musicale. S. Miniato . 2003

Josè Sanchis Sinisterra. I sistemici. Drammaturgia attoriale Roma. 2003

Michele Monetta. Corso Trimestrale dell’Accademia d’Arte Drammatica. Il Teatro delle Partiture. Mimo Corporeo, Maschera e Movimento. Decroux- Lecoq- Teatro Topeng. Roma 2004

Gruppo attori Latella. Seminario su “Porcile” di Pasolini. Nuovo Teatro Nuovo. Napoli. 2004

Peter Clough. Seminario su Harold Pinter. Testi affrontati: Vecchi tempi, Paesaggio, L’amante, Ceneri alle ceneri, Tradimenti, Silenzio,Tutto qui, L’ultima ad andare. Isola d’elba. 2004

Steven Berkoff. Seminario del Teatro Stabile Reggio Calabria

Pierpaolo Sepe. Seminario su Pasolini. Poesie, Divina Mimesis.

Titoli di studio e attività

Diploma Classico.  Diploma di Solfeggio al Conservatorio di S.Cecilia. Pianoforte. Chitarra. Danze Africane. Parla inglese, francese e spagnolo. Laurenda in Scienze Umanistiche.

2005-2006 Insegna recitazione presso L'Istituto di Arte e Musica a Tivoli.

Ha detto

- “Incantesimo” è stata la mia prima esperienza televisiva. Per la velocità e l'immediatezza si è trattato di un'ottima palestra. Il cinema e il teatro sono diversi. Ho dovuto migliorare molto la tecnica, ma ci sono riuscita. “Incantesimo” è alto artigianato, non è una semplice soap. È pura presa diretta.

- Un’attrice deve avere la sensibilità, l’intelligenza, ma anche l’umiltà di ascoltare e vedere gli altri.

- Sono una persona determinata, ma anche lunatica. Ammetto di essere a volte difficile da gestire per chi mi sta intorno. Ma credo di essere sincera e di mettere subito avanti i miei difetti.

Curiosità

- É fondatrice e vicepresidente dell’Associazione Culturale M.A.te11, che promuove iniziative sociali e culturali in Italia e all’estero.

- Nel 2011 ha vinto il Premio Speciale della Giuria al Concorso di Poesie Premio Casentino. Alcune poesie sono pubblicate null’Antologia “Poeti e scrittori contemporanei allo specchio” edizioni Helicon 2011, e nella rivista di poesie “La Bottega”.

- E’ stata premiata come a migliore attrice protagonista nel cortometraggio “Una giornata nera” presentato al Festival di Venezia 2005 nella sezione “Cortometraggi Plurielle”.

Intervista

Valentina, mi vuoi parlare del tuo ultimo lavoro teatrale?

Volentieri. Si chiama “Le Beatrici” ed è l’ultimo spettacolo di Stefano Benni, scritto e diretto da lui, insieme al “Collettivo delle Beatrici”, che siamo noi, un gruppo di 5 attrici (Valentina Chico, Elisa Marinoni, Alice Redini, Gisella Szaniszlò e Valentina Virando). Questo è un lavoro che è nato in realtà un paio di anni fa, perché nasce da un laboratorio teatrale che abbiamo realizzato a Genova, insieme a Stefano Benni. Noi siamo state selezionate direttamente da lui, perché stava lavorando su questi monologhi femminili che non aveva ancora ultimato e che poi ha messo a punto proprio dopo il lavoro che ha fatto con noi attrici. Da questo seminario è nato poi il libro, edito da Feltrinelli con il titolo “Le Beatrici”. Dopo il libro è stato fatto anche un audio libro. Poi abbiamo deciso di riprendere lo spettacolo e di metterlo in scena non come studio ma come uno spettacolo vero e proprio e abbiamo debuttato al festival di Spoleto questa estate con una grande risposta di pubblico e di critica e siamo state molto contente. E ora lo portiamo al sala Umberto di Roma. Debuttiamo il 16 ottobre e siamo in scienza fino al 21 e poi dovremmo continuare la settimana successiva al Brancaccino, ce lo stanno confermando, e poi abbiamo una tournée di diverse date tra cui Genova e al teatro di Rifredi a Firenze. Tra l’altro io al teatro di  Rifredi di Firenze a gennaio, subito dopo “Le Beatrici” avrò un altro spettacolo dal titolo “L’ultimo Harem”, uno spettacolo ormai alla nona edizione con protagonista Serra Yilmaz, un’attrice turca che lavora spesso con Ferzan Ozpetek, ed è uno spettacolo sul tema della Turchia e della donna in Turchia, che io faccio con lei ormai da 9 anni. Siamo un po’ in giro per l’Italia ma come data fissa c’è sempre quella di Rifredi, a Firenze.

Mi racconti brevemente i tuoi inizi?

Ho iniziato in realtà molto giovane, perché facevo il teatro presso il Liceo, perché la recitazione è sempre stata una mia passione. Sono stata selezionata da Klaus Maria Brandauer a 17 anni come una delle protagoniste di un suo film che girava qui in Italia, dal titolo “Mario ed il mago”. Ho iniziato così, cioè con un film di alta qualità e poi sono stata abbastanza fortunata perché un anno dopo Cristina Comencini mi ha scelta in “Va dove ti porta il cuore” come una delle protagoniste del film, tratto dal romanzo omonimo. Poi ho fatto altre commedie per il cinema “Femminile, singolare” e “Taxi Lovers”, ecc… poi è arrivata la televisione e ho lavorato come protagonista di “Incantesimo” insieme ad Alessio Boni in un paio di edizioni, poi ho fatto varie presenze in alcune fiction Rai, tipo “Un medico in famiglia” e “Un caso di coscienza”. E’ in uscita il mese prossimo “Che Dio ci aiuti” una fiction di Rai1 dove ci sarà una mia presenza e poi “A un passo dal cielo”, sempre su Rai1, in prima serata. E poi in mezzo a tutto questo ho portato avanti il discorso teatrale che mi ha sempre interessato e quindi ho studiato da esterna con l’Accademia di arte drammatica Silvio D’Amico e mi sono perfezionata poi in Italia e all’estero.

Ma i tuoi genitori che futuro sognavano per te?

Non lo so. Diciamo che l’arte l’ho avvicinata attraverso la musica, perché ho studiato pianoforte al Conservatorio per diversi anni (ha conseguito il diploma di solfeggio al Conservatorio di Santa Cecilia, a Roma. ndr.). Se non avessi fatto l’attrice, avrei fatto sicuramente l’architetto. Non mi sono mai laureata, mi mancano tre esami. Me la prendo comoda nel senso che comunque porto avanti il discorso universitario in laurea in Scienze Storiche alla Sapienza di Roma. Mi mancano pochi esami. Comunque i miei genitori devo dire che mi hanno sempre assecondata, perché non avevano sogni particolari per me.

Loro che lavoro fanno?

I miei sono in pensione. Adesso mio padre ha cominciato a fare qualche piccolo lavoro televisivo e pubblicitario, perché si è trovato molto bene in questo campo. Prima aveva un’azienda di trasporti e mia madre ha lavorato nel campo dell’abbigliamento. Ha iniziato come modella e poi ha continuato nella distribuzione dell’abbigliamento.   

Hai mai fatto delle gaffe?

Tante. Specialmente nei programmi televisivi … hai presente quando ti inquadrano e tu non sai che sei inquadrata?  

E magari si fanno delle smorfie…

Esattamente, Gianfranco. Mi ricordo in “La vita in diretta”, quando ero protagonista di Incantesimo, ero ospite in sala e stavano intervistando un altro personaggio importante, in collegamento esterno. Io ero molto scettica sul contenuto dell’intervento di questo personaggio di cui non faccio il nome. Io non sapevo che mi stavano inquadrando e ho fatto delle facce terribili, che poi ho rivisto quando i miei parenti mi hanno fatto vedere la registrazione.  Questa è una, ma ne ho fatte parecchie. Non sono molto portata in televisione a parlare di me stessa. Faccio spesso delle gaffe.

Ho visto la tua intervista dal comico Daniele Luttazzi. E’ stata molto simpatica

Lui è l’unico che, paradossalmente, mi ha messo a mio agio perché ero pronta a tutto, perché lui è molto imprevedibile. Invece devo dire che mi ha, tra virgolette, coccolata e mi ha trattata molto bene. Ti confesso che Daniele era un mito per me ed ero molto  contenta di partecipare alla sua trasmissione. Ho un bel ricordo di quella intervista.

Hai un sogno professionale?

Mi piacerebbe tornare a fare cinema. Cinema di qualità. Io amo molto anche la commedia e mi piacciono molto i film di Carlo Verdone. Poi non so perché ma mi chiamano sempre ad interpretare delle parti drammatiche, quindi il ruolo comico l’ho affrontato pochissime volte. Anche nel discorso de “Le Beatrici” di Stefano Benni, io sono l’unica delle attrici che nei 5 monologhi interpreta un monologo non comico. Non so perché ma nella mia carriera è capitato sempre così.

A chi vorresti dire grazie?

Ai miei amici, quelli veri, che mi hanno sostenuto. Sono persone squisite che hanno creduto in me anche nei momenti di sconforto. Questo nostro ambiente non è un ambiente semplice da vivere … parlo della concorrenza, delle conoscenze e delle persone di cui uno si circonda. In questo ambiente ci si conosce in tanti, a volte si collabora pure e spesso si confondono per amicizie dei rapporti che alla fine sono a progetto. Quindi un grazie a tutti gli amici, quelli pochi di questo ambiente e molti miei storici che mi hanno sempre supportato e sostenuto.

Mi parli del rapporto che hai con la tua città, Roma.

L’adoro. Mi piace moltissimo. Mi piace scappare da Roma perché ogni tanto mi pesa questa inerzia che è tipica della cultura romana e della città in sé. Roma si muove  molto lentamente. Diciamo che ogni volta che sono fuori da Roma ritrovo molta lucidità, poi quando è da molto che sono fuori, mi manca e quando rientro mi accoglie sempre a braccia aperte.

In quali zone hai abitato?

Io sono originaria di San Paolo – Garbatella…

La Garbatella è diventata famosa ormai per via della famiglia televisiva dei  “Cesaroni”.

Esattamente. Lì alla Garbatella  ho fatto le scuole, il Liceo… Nei posti dove stanno girando la serie televisiva c’ho vissuto la mia adolescenza, quindi è il mio quartiere del cuore. Poi ho abitato per quattro anni a Trastevere, per sei anni nel quartiere Monti e adesso sono nel quartiere Appio Ardeatino, praticamente confino con il quartiere dell’Appia Antica. Quindi in una zona dove c’è un po’ più di verde, anche se sono uscita un po’ dal centro storico. Di Roma c’è da dire che è una delle città dove c’è più verde… Io con il mio cane amo molto andare nelle ville romane, villa Borghese, villa Ada, villa Pamphili e adesso il parco dell’Appia Antica. Vado anche a correre e a respirare aria buona.

Come ti trovi con la cucina romana?

Mi piace tantissimo. Sono una buongustaia e quindi oltre mangiare amo molto cucinare. Della cucina romana mi piace molto la gricia (cacio e pepe, ndr.) e la carbonara, che faccio anche molto bene, odio tutto ciò che sono gli scarti di carne tipo i nervetti, la pajata e tutta ‘sta roba qui, quella della vecchia cucina romana, per intenderci. Altra cosa che amo è la cicoria. Fuori Roma è difficile trovarla. Anche i carciofi sono buonissimi, però la cicoria ripassata in padella è uno dei miei contorni preferiti.

 

Se viene un amico a trovarti, in quale trattoria lo porti?

Lo porto in una trattoria che sta a San Lorenzo e si chiama “Rouge”. E’ una trattoria dove si mangia molto bene. E’ un locale gestito da giovani, dove trovi cucina romana e alcuni piatti reinventati. E’ un posto molto accogliente.

A parte il traffico, cosa ti dà fastidio di Roma?

Il fatto che a volte i romani sono un po’ aggressivi. Non mi piace il modo che hanno  di dare confidenza immediatamente anche a persone che non conoscono, risultando un po’ invadenti. Come non mi piace il pressapochismo di come vengono trattati i clienti nei negozi a Roma. Questa è una cosa che non amo molto, perché io sono abbastanza discreta, quindi se vengo aggredita anche con una eccessiva confidenza, mi dà fastidio. Entrano nel tuo privato a volte simpaticamente, a volte meno. Magari   un giorno sei giù di morale e loro sono capaci di strapparti un sorriso. Però di base sono un po’ troppo invadenti. I romani inoltre sono poco orgogliosi della loro città, rispetto ad un  napoletano, un siciliano, ecc…